Locarnese

Cerva s'infilza su una ringhiera a Solduno

Un fatto analogo era avvenuto lo scorso giugno nello stesso posto. Abitanti della zona chiedono soluzioni

(archivio Ti-Press)
21 settembre 2020
|

«Ci siamo svegliati poco prima delle sette perché il nostro cane abbaiava. E non la smetteva. Abbiamo guardato fuori e abbiamo capito le ragioni della sua agitazione. Una cerva, nel tentativo di scavalcare una recinzione in ferro battuto, è rimasta infilzata». Giovedì scorso è stato un risveglio da incubo quello di alcuni abitanti della parte alta di Solduno, nell’ultimo tratto di via alle Vigne. L’animale selvatico era nel giardino di una proprietà privata e, probabilmente per sfuggire a un rumore, ha cercato di saltare la ringhiera. Ma non ce l’ha fatta.

«È stato terrificante assistere alla scena della povera bestia ancora viva, che si dibatteva con il ventre squarciato e le viscere che fuoriuscivano – racconta una donna –. Sulla stradina si è formata una pozza di sangue. C’è chi ha fatto delle foto, ma sono così crude e raccapriccianti che non penso possano essere pubblicate sul giornale». Un’immagine sgranata e scattata da lontano è l’unica che effettivamente si può prestare per apparire a corredo del testo.
Qualcuno, nel drammatico frangente, si è affrettato a chiamare un guardiacaccia che appena giunto sul posto ha messo fine alle sofferenze dell’animale, sopprimendolo. Poi, con un collega, ha caricato la carcassa sul rimorchio di un veicolo e l’ha portata via.

Un precedente nello stesso luogo

L’episodio suscita una profonda pena in chi ama gli animali selvatici. «Episodio non è la parola giusta ­– ci corregge uno degli abitanti della zona –. Infatti, non è la prima volta che succede. Lo scorso 2 giugno, sempre all’altezza di quel tratto di recinzione, abbiamo trovato per terra grosse macchie di sangue. Della bestia nessuna traccia, ma una scia di gocce rosse andava in direzione del bosco. In quel frangente, il guardiacaccia ha dovuto far capo a un cane da ricerca. Di lì a poco, a circa 150-200 metri, era stata rinvenuta una cerva morta nello stesso modo, con il ventre squarciato. Non posso neppure immaginare quali orribili sofferenze debba aver provato».

Altri ci fanno notare che nella zona si aggirano tuttora diversi selvatici: ad esempio, una giovane cerva e il suo piccolo vivono tra gli alberi del bosco che sovrasta il quartiere. «Speriamo non facciano la stessa fine e che i proprietari di quella recinzione trovino presto una soluzione adeguata».
Quanto successo giovedì 17 settembre è stato segnalato alla Società protezione animali di Locarno e Valli (Spalv): «L’abbiamo interpellata per sapere se fosse possibile fare qualcosa». La Spalv, dal canto suo, ha inviato una segnalazione all’Ufficio del veterinario cantonale, Luca Bacciarini, affinché siano le autorità competenti a intervenire, per quanto sia loro possibile. Infatti si tratta di suolo privato, edificato e recintato rispettando le leggi edilizie. Presumibilmente, l’adozione di accorgimenti dev’essere un passo compiuto spontaneamente dai proprietari, magari seguendo indicazioni e consigli degli specialisti.

Le incursioni dei selvatici 

La morte della cerva a Solduno settimana scorsa non è un unicum: l’avvicinamento dei selvatici alle aree abitative (primi fra tutti i cinghiali) è un fenomeno che si verifica con una certa frequenza e che si era addirittura accentuato durante il lockdown della scorsa primavera. Talvolta per gli animali queste incaute incursioni nel territorio urbanizzato si rivelano fatali. Ricordiamo che, ad esempio, nel novembre del 2018 un cervo che si era avventurato per le strade di Bellinzona, in pieno centro, ed era poi morto infilzato (pure lui), nel tentativo di saltare una recinzione.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔