Mendrisiotto

Ladri in fuga a Chiasso: 'Quanto accaduto è grave'

Due richiedenti l'asilo rubano un'auto e speronano gli agenti. Per fermarli la Polizia spara. Le prime reazioni dal Municipio

Si cerca il secondo ladro (i-Press)
21 agosto 2020
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Furto, fuga e inseguimento: quasi una scena da film. A infrangere la tranquillità notturna del quartiere di Boffalora, a Chiasso, questa notte - era poco prima dell'una -, è stata la bravata di due richiedenti l'asilo, ospiti del Centro federale d'asilo di Chiasso. I due, da nostre informazioni già segnalati alle autorità - un 55enne libico e un suo compagno - hanno, prima, rubato una vettura in via Rusca, quindi sono scappati. Non hanno, però, fatto il conto con il dispositivo di sicurezza, scattato immediatamente. Dispositivo che ha messo sulle loro tracce alcune pattuglie della Polizia cantonale, che hanno ricevuto il supporto delle Guardie di confine, della Polizia della Città di Mendrisio e della Polizia comunale di Chiasso. Nel corso della fuga l'uomo al volante, il 55enne, ha forzato due posti di blocco, mettendo in pericolo la vita degli agenti e danneggiando due auto di pattuglia della Polizia cantonale. Di seguito l'auto rubata è stata intercettata in via Serafino Balestra, sempre a Chiasso.

Esploso un colpo, 'per fermarli'

Ministero e Polizia fanno sapere che 'nell'ambito del fermo del veicolo e dopo lo speronamento di un'auto di pattuglia, si è reso necessario l'utilizzo dell'arma da parte di un agente della Polizia cantonale con l'esplosione di un colpo, che ha permesso di fermare la vettura'. Il 55enne, si precisa, non ha riportato ferite ed è stato poi arrestato. Il passeggero, di cui non si confermano le generalità, si era già dato alla fuga poco prima, scendendo dall'auto all'incrocio tra via Luini e via Galli, ed è attualmente ancora ricercato.

Nei confronti del 55enne si ipotizza una lunga serie di reati. Si tratta di furto, esposizione a pericolo della vita altrui, grave infrazione alla Legge federale sulla circolazione stradale, guida in stato di inattitudine, inosservanza dei doveri in caso di incidente, violenza o minaccia contro le autorità e i funzionari e impedimento di atti dell'autorità. L'inchiesta è coordinata dalla Procuratrice pubblica Marisa Alfier. Da parte del Ministero pubblico sono stati disposti i necessari accertamenti per comprendere l'esatta dinamica dei fatti.

Sonia Colombo-Regazzoni: 'Il fatto è grave. Chiediamo un intervento a Berna'

La notte agitata in città ha reso più brusco anche il risveglio dell'autorità municipale. «Quello accaduto questa notte è un fatto molto grave». Sonia Colombo-Regazzoni, capodicastero Sicurezza pubblica di Chiasso, non usa mezzi termini nel commentare l'episodio. «La misura inizia a diventare preoccupante e non vogliamo che degeneri – aggiunge –. Abbiamo già vissuto questa esperienza negli anni scorsi e non vogliamo assolutamente ripeterla». L'interrogativo principale, a questo punto per l'autorità locale, è sapere come mai i due richiedenti l'asilo si trovassero all'esterno del Centro federale in piena notte. «Erano in giro perché non sono rientrati entro l'orario stabilito e sono rimasti all'esterno», ci risponde la municipale. I due, come detto, erano già noti alle forze dell'ordine cittadino. «Hanno commesso diversi reati in coppia - conferma la capo dicastero -. Le sanzioni applicate dalla Sem (Segreteria di Stato della migrazione, ndr) sono troppo blande: per determinati reati la legge non prevede nulla di più che un fermo, una verbalizzazione e un divieto di uscita dal Centro il giorno seguente».
Il Municipio di Chiasso, però, non intende restare a guardare. «Nella seduta che terremo lunedì chiederò di scrivere una lettera al Dipartimento delle Istituzioni e alla Sem, sollecitando un intervento a Berna per far capire che questa situazione non ci va bene e che le regole imposte devono essere rispettate. Il rischio è che torni a ricrearsi quell'alone di intolleranza che va a discapito di tutti i richiedenti l'asilo che si comportano bene».
Terminato il 'lockdown', il numero di richiedenti l'asilo ospitato a Chiasso è aumentato. «Tra loro ci sono anche diversi magrebini: sappiamo bene come si comportano e vogliamo evitare le scene degli anni scorsi».

 

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