Mendrisiotto

Treni InterCity, il Mendrisiotto rilancia con un'altra petizione

Dopo il veto delle Ffs alle richieste del Distretto, è il deputato Massimilino Robbiani a chiamare a raccolta i cittadini

'Il Mendrisiotto è in Svizzera' (Ti-Press)
5 agosto 2020
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Il 'no' calato nei giorni scorsi dalle Ffs sulle rivendicazioni delle istituzioni del Mendrisiotto è rimasto letteralmente sullo stomaco. Per il deputato (nonché consigliere comunale a Mendrisio) della Lega Massimiliano Robbiani questo è 'l'ennesimo schiaffo dato alla nostra regione'. Detto e fatto nelle ultime ore il gran consigliere ha lanciato una petizione online sulla piattaforma Change.org (la terza in un paio d'anni sul nodo gordiano dei collegamenti a lunga percorrenza, e non solo) per reclamare quello che è sentito prepotentemente come un diritto: 'poter contare su almeno una fermata della rete ferroviaria internazionale'.

'Un veto pretestuoso'

Nella strategia delle Ferrovie, infatti, il Distretto ha una vocazione 'regionale'. Di conseguenza, fatta eccezione per alcune corse mattutine e serali dei treni a lunga percorrenza (gli InterCity), i momò si vedono costretti a far riferimento a Lugano, agglomerato che, al pari di Bellinzona e Locarno e a differenza di Chiasso e Mendrisio, è collegato con il resto della Svizzera per via diretta. Robbiani non ha dubbi, la bocciatura della causa perorata dalla Commissione regionale dei trasporti, dai sindaci dei due poli e dall'Astuti, l'Associazione ticinese utenti dei trasporti pubblici, è stata fatta in 'modo pretestuoso'. A questo punto la petizione (e i suoi firmatari: al momento si stanno avvicinando le 300 adesioni) si rivolge al Consiglio di Stato, sollecitato a 'presentare con forza questa legittima rivendicazione alle Ffs'.

Terza petizione in due anni sul tema ferroviaro 

Solo un mese fa era stato un ferroviere in pensione, René De Paris, a 'brandire' l'ariete della raccolta firme - sempre online, sul portale petizioni.com - per abbattere le resistenze che sembrano impedire di trattenere sul territorio locale i convogli IC, isolando di fatto il Distretto.  Ad allarmarlo era stato il 'Progetto orario 2021'. Timori alimentati oggi dalla missiva delle Ferrovie alla Crtm. Già nel febbraio del 2018 a richiamare l'attenzione, sempre con una petizione popolare che superò le 2'500 sottoscrizioni, sulla stazione di Chiasso e sui pendolari (alle prese con disagi e disservizi), erano stati i partiti della cittadina di confine e di Balerna. Tutte iniziative che hanno subito mobilitato tanto le personalità locali che i semplici cittadini-utenti. Sin qui, però, le aspettative dei firmatari sono andate deluse.

Nell'estate del 2009 un centinaio di persone aveva manifestato sui binari, alla stazione di Chiasso, per domandare a gran voce la fermata del Cisalpino. Una protesta che aveva ricevuto il sostegno dell'intera cittadina (in testa l'allora sindaco Moreno Colombo) e dei politici locali. E pure allora su uno striscione si leggeva che il Ticino (e la Svizzera) comincia da Chiasso.

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