Coronavirus

'I piccoli possono tornare dai nonni, gli adolescenti no'

Koch: non ha senso mantenere un divieto su una situazione che non rappresenta un rischio. Crisi del turismo: crollo del fatturato fino al 35%

Il delegato Covid-19 dell'Ufsp (Keystone)
27 aprile 2020
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I bambini non sono grandi vettori del virus e di rado si ammalano; i nonni possono dunque tornare ad abbracciare i nipoti; il problema è la generazione di mezzo, ossia i genitori. A dirlo - in un'intervista rilasciata a 'Grosseltern', un mensile svizzero tedesco dedicato appunto ai nonni, che ha anticipato i contenuti online - è stato Daniel Koch, l'alto funzionario della Confederazione in prima linea sul fronte coronavirus. Le sue dichiarazioni, riprese mattina dall'agenzia Keystone-Ats e in seguito rimbalzate su tutti i media svizzeri, hanno suscitato un certo scalpore. O quantomeno confusione, a due settimane dalla riapertura delle scuole dell'obbligo. La consegna ufficiale resta infatti la stessa: evitare i contatti intergenerazionali. 

Poche ore dopo, al Centro media di Palazzo federale, Koch è stato subissato di domande nella conferenza stampa dei funzionari. Se l'aspettava, ha detto il 65enne con la consueta flemma, rispondendo al primo giornalista che lo interpellava al riguardo. I bambini praticamente non vengono contagiati e non trasmettono il coronavirus, ha ribadito. Da loro non deriva quindi alcun rischio, nemmeno per persone a rischio e nonni. È pertanto "del tutto legittimo" che questi possano avere contatti con i nipoti. Le sue dichiarazioni si basano sul parere espresso da infettivologi degli ospedali pediatrici di Zurigo, Berna e Ginevra, "che conoscono la situazione meglio di noi negli uffici". 

Contatti fisici sì, custodia no

C'è però un limite. Anzi due. Il primo è che i contatti corporei tra nonni e nipoti possono avvenire senza alcun problema fino a che quest'ultimi hanno raggiunto i 10 anni d'età circa. Da quell'età in poi il rischio aumenta. Con adolescenti o giovani tali contatti non è auspicabile, ha puntualizzato Koch.

Il secondo limite concerne la natura dei contatti. Il contatto corporeo tra nonni e nipoti è consentito; non però la custodia, che può implicare recarsi a casa dei genitori per prelevare i pargoli. "Questo lo sconsigliamo, perché condurrebbe automaticamente a mescolare le generazioni".  La prima volta che i genitori portano i piccoli dai nonni magari sono disciplinati, ma la terza volta si beve già il caffè assieme, ha detto Koch. Si dimentica di mantenere le distanze, e così i genitori - loro sì, vettori importanti vettori del virus - possono infettare i nonni. "Ciò è pericoloso e vogliamo evitarlo", ha insistito.

Nell'intervista al periodico 'Grosseltern', Koch sconsiglia ad esempio di andare tutti nel bosco per poi fermarsi a grigliare: il pericolo è che non si riesca a mantenere le distanze e che si cada molto rapidamente in vecchi schemi di comportamento. "Per questo diciamo che le generazioni dovrebbero continuare a tenersi separate. I nonni dovrebbero andare a passeggiare da soli, ma hanno il permesso di tenere in braccio i loro nipoti. Non rischiano nulla".

Secondo il 65enne gli anziani devono continuare a seguire queste raccomandazioni e a fare attenzione a non infettarsi. "Naturalmente devono poter uscire ogni tanto e godersi il sole. Ma tutto il resto va evitato, anche se i negozi cominciano ora a riaprire. Quindi forse non andrei necessariamente dal parrucchiere".

Molti nonni "vivono per questo"

Per il delegato Covid-19 dell'Ufsp, in ogni caso, per molti nonni il fatto di poter vedere o abbracciare i nipoti è moralmente importante. Non poterlo fare è "un vero problema". Molte persone "vivono per questo", ha sottolineato nella conferenza stampa odierna. Non dovrebbe valere il principio di precauzione, fintanto che non è scientificamente provato che i bambini sono un pessimo vettore del virus? Il principio vale ma al contrario, ha spiegato il funzionario. Nel senso che sarebbe sbagliato vietare a persone che già soffrono molto per la situazione di avere qualsiasi contatto con i bambini, visto che questi non rappresentano alcun rischio. 

Però "vale la pena aspettare un po'", ha dichiarato ancora Koch nell'intervista a 'Grosseltern'. "Perché se le cose continueranno a evolvere come sono andate nelle ultime settimane, il rischio sarà sempre minore. E quando il rischio sarà davvero limitato, tutto tornerà ad essere molto più normale. Già in un paio di settimane potremo valutare molto meglio la situazione".

La prospettiva: un'estate più rilassata

Per la custodia dei nipoti da parte dei nonni non si dovrà comunque aspettare il vaccino. "Quando in estate si vedrà che il rischio è abbastanza ridotto per gli anziani e che si hanno sotto controllo i vari focolai di infezione, allora alcune cose saranno di nuovo possibili per la popolazione anziana", spiega lo specialista con studi all'università di Berna.

"Quello che continueremo a dire sarà: per un po' dimentichiamo le strette di mano, come pure lo stare in stretto contatto con molte persone diverse. Perché continueremo a cercare di evitare di essere infettati. Ma le cose che sono molto importanti per la vita, come la cura dei nostri nipoti, dovrebbero allora essere possibili", conclude il funzionario che per 12 anni ha guidato la sezione malattie infettive presso l'Ufsp.

Turismo, 'Vacanza in Svizzera nel rispetto delle misure di sicurezza'

«Tra gli allentamenti ci deve essere un certo lasso di tempo per osservare come evolve la situazione. Vogliamo procedere gradualmente», spiega il delegato Covid-19 dell'Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp), Daniel Koch. Un allentamento graduale che colpisce alcuni settori economici, in particolare il turismo. Ne rende conto Eric Jakob, della Seco: «Nel 2020 ci sarà un crollo del fatturato dell'intero settore turistico che potrà arrivare fino al 35%». Una completa ripresa dell'attività turistica non è pensabile fino al 2021, aggiunge Jakob.

«L'obiettivo del vertice sul turismo svolto ieri è dare una prospettiva per l'imminente periodo estivo: ci faremo portatori del messaggio 'fate le vacanze in Svizzera, rispettando le misure di sicurezza'. Bisogna puntare sul turismo interno, in quanto quello internazionale continuare a mancare per un lungo periodo», osserva il capo della Direzione per la promozione della piazza economica.

 

 

 

 

 

 

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