Mendrisiotto

Chiasso, commercianti arrabbiati. 'I posteggi? Pochi o cari'

Serata infuocata fra negozianti e Municipio. In centro, lamentano, la chiusura del piazzale Comacini ha scoraggiato i clienti

28 novembre 2019
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Che i negozianti di Chiasso abbiano maldigerito le ‘rivoluzioni viarie’ vissute negli ultimi anni dalla cittadina, è risaputo. Che quello dei posteggi sia un nervo ancora (molto) scoperto lo si è capito martedì sera, quando i commercianti locali si sono ritrovati a portata di mano il Municipio (in corpore). Niente di personale (con i municipali), ma la chiusura a fine settembre del piazzale Comacini (a due passi dal centro e dai negozi) ha messo a dura prova la resilienza di un settore già provato dalla crisi e dal ‘mercato’ online. Così quello che già era un problema (per tanti irrisolto), non ha fatto altro che acuirsi. Morale: l’incontro (il secondo dopo la serata dedicata all’Alto Mendrisiotto) ha finito per essere monotematico. E ciò, nonostante gli sforzi del presidente della Società commercianti del Mendrisiotto (Scm) Carlo Coen di riportare l’attenzione sulla necessità di fare quadrato attorno all’obiettivo comune: riportare vita (e affari) in centrocittà. Il punto, però, è proprio questo agli occhi di chi sta dietro al bancone. E qualcuno è pure pronto a «prendere provvedimenti anche clamorosi per risolvere la situazione», si è detto chiaro e tondo. Nell’aria l’idea di lanciare una raccolta firme.

Un risultato, comunque, la strategia del dialogo della Scm l’ha già ottenuto: alla serata erano presenti in una settantina. E mobilitare un settore come quello dei commerci non è per nulla scontato: Coen lo sa bene. Ma tant’è, l’arrabbiatura per la penuria di posteggi, la perdita dell’ex parcheggio Comacini e l’alternativa di un autosilo sotterraneo ad uso pubblico (ma privato, sotto il nuovo complesso Tertianum), a tariffe raddoppiate (cfr. ‘laRegione’ del 23 ottobre) ha fatto salire i toni e la temperatura nella sala del ristorante Carlino. Insomma, i commercianti non le hanno mandate a dire. «Siamo senza parcheggi e la gente stenta a venire», ha lamentato un commerciante. «Chiasso ha svuotato il centro da tutti i posteggi», gli ha fatto eco un collega. Ma soprattutto, la rinuncia al grande piazzale del Comacini si è fatta sentire. «Si è stimato che la perdita in termini di clientela – ci fa sapere lo stesso presidente – è del 30 per cento». Il che spiega l’animosità dei partecipanti all’incontro. Difficile da placare con le alternative messe in campo dall’autorità comunale: una su tutte, l’autosilo del Centro Ovale, a pedaggi concorrenziali. Non a caso, ha informato la capo dicastero Sicurezza pubblica Sonia Colombo-Regazzoni, sta attirando automobilisti in cerca di un posteggio. «Non può essere questa la soluzione – chiarisce subito Coen –. La vicinanza a negozi e servizi è basilare per tutti, poi al sotterraneo si preferisce il posto auto in superficie». Come si può uscirne? «È auspicabile che i proprietari del nuovo complesso residenziale – il gruppo d’investimento Csf Real Estate Switzerland della Credit Suisse Fondazione d’investimento, ndr – vengano incontro alle esigenze locali e abbassino le tariffe, introducendo altresì degli accorgimenti, come lo scatto ogni 30 minuti e non un’ora, che farebbero la differenza». Rimedi, del resto, che la Scm condivide con l’esecutivo, in prima linea nel tentativo di far cambiare idea alla proprietà. «Il Municipio – riconosce Coen – ci sta lavorando e parecchio su questo punto. Da parte nostra continueremo a portare avanti il discorso insieme».

Dalla sala, martedì, non è mancata in ogni caso qualche voce provocatoria. Una commerciante ha piazzato anche una domanda diretta: «L’autorità è ancora interessata alla presenza di commerci?». Il sindaco Bruno Arrigoni non si è sottratto: «Certo. Infatti, stiamo facendo il massimo possibile. L’investimento effettuato per il prossimo Natale in città – ha ribadito – ne è un esempio». E luminoso, ha lasciato intendere riferendosi alle luminarie che presto sfavilleranno per le vie del centro (e non solo). Il municipale Davide Lurati si è sentito un po’ sotto tiro. «Capiamo i vostri problemi e ci stiamo adoperando – ha replicato –, ma non possediamo la bacchetta magica. Per risolvere un problema bisogna essere in due». Inutile dire che l’esecutivo si attende collaborazione dai commercianti.

Poi a gennaio, ha proposto il sindaco Arrigoni, se ne potrà riparlare, dati delle vendite natalizie alla mano.

Coen: ‘Adesso tocca anche a noi fare la differenza’

Carlo Coen non nasconde la sua soddisfazione. Aver convinto tanti commercianti a trovarsi (anche a tu per tu con le autorità locali) e a guardarsi allo specchio per trovare punti di incontro e non disparità è un grande passo avanti. Tanto più per chi ha memoria delle divisioni e delle litigiosità interne alla categoria vissute nel passato. Il bilancio delle due serate promosse dalla Società commercianti del Mendrisiotto, quindi, è positivo? «Questi incontri erano da fare – ci risponde senza esitare il presidente della Scm –. Come associazione di categoria abbiamo potuto tastare il terreno, qui nel Mendrisiotto, e capire su quali aspetti puntare nelle varie aree del Distretto. Da presidente questo era il modo migliore anche per temprare la compattezza del settore. In fondo – annota Coen – i problemi sono condivisi e la situazione complessa». Le peculiarità territoriali (fra Alto e Basso Mendrisiotto), invece, restano tali: lo si è visto bene pure nel corso delle due serate di incontro e confronto a Mendrisio e Chiasso. La prima nel capoluogo, ci conferma Coen, è stata di tutt’altro tenore rispetto a quella surriscaldata della città di confine. «È stata all’acqua di rose. Sta di fatto che preoccupazioni, timori e sensibilità sono visibilmente diverse nei due comprensori». Come dire che di posteggi a Mendrisio non si è proprio parlato. Semmai l’attenzione si è concentrata sulle possibili intese tra commercianti e Organizzazione turistica regionale.

Ciò che conta, alla fine, è «essere propositivi», insiste il presidente. L’opportunità la offriranno le prossime festività natalizie. E qui torniamo alla realtà chiassese, dove si respira aria di frontiera (stavolta nel segno di una collaborazione con la città di Como, cfr. ‘laRegione’ di ieri). Le aspettative, ci fa capire Coen, sono elevate. «A fronte anche dell’investimento sostanzioso messo in campo dal Comune, chiediamo ai negozianti di fare qualche sforzo in più, in particolare sugli orari in vista delle aperture straordinarie. Quest’anno che si organizza un evento importante non si può non sfruttare l’occasione. Tocca anche a noi».

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