Luganese

Incendio al whisky ad Agno: intimidazione o vandalismo?

Nella notte tra venerdì e sabato preso di mira il bar “Gazebo” in via Aeroporto. Il gerente: “Hanno mangiato, bevuto, poi sono andati via".

RescueMedia
7 aprile 2019
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Come incendio è quanto meno anomalo. Come riferisce 'Il Caffè', riportando le parole del proprietario del ristorante Gazebo di Agno, Dario Kessel, chi si è introdotto nel locale venerdì notte si sarebbe servito di whisky per appiccare le fiamme. Le modalità utilizzate dal o dai piromani hanno così limitato i danni (comunque ingenti).

I gerenti del bar, annesso al tennis club in via Aeroporto ad Agno, sabato mattina hanno trovato una finestra forzata. Gli autori hanno rotto mobili e tentato, riuscendo solo in parte, di appiccare il fuoco nel locale. Gli specialisti della Polizia Scientifica hanno effettuato i rilievi per trovare indizi che possano portare all'identificazione degli autori.

Il gerente del Gazebo, di origini napoletane, ha affidato a Facebook il suo sfogo: «Hanno incendiato casa mia, mangiato, bevuto e poi sono andati via. Non mi avete fatto niente e niente mi farete». E per concludere la promessa di tornare presto con un locale più bello e pizze più buone.

Le modalità dell'incendio rendono ancora più fitto il mistero. Possibile che gli autori di un eventuale gesto intimidatorio, in stile malavitoso, prima mangino e bevano e poi si affidino al whisky per portare a termine il loro piano? La memoria allora torna alla notte di natale del 2014, quando sempre ad Agno, non lontano dal Gazebo, un altro incendio divampò in un locale. Gli autori non sono mai stati individuati.

Malavitosi improvvisati, piromani maldestri, vandali fuori controllo?  Alle indagini il compito di trovare una risposta.

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