Luganese

La Pretura penale condanna 5 dei 7 'No Tav' ticinesi

Per i due assolti le immagini foto e dei filmati sono state ritenute insufficienti ai fini della loro identificazione dopo i fatti del gennaio 2012

Ti-Press
30 gennaio 2019
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Cinque condanne a pene pecuniarie tra 80 e 50 aliquote sospese con la condizionale e due assoluzioni. Il  giudice della Pretura penale di Bellinzona, Gabriele Fossati, ha confermato i decreti d'accusa che condannano a pene pecuniarie per il reato di sommossa solo 5 dei 7 'No Tav' ticinesi nei confronti dei quali stamane si è aperto il processo in contumacia, dal momento che non si sono presentati in aula. Per i due assolti le immagini foto e dei filmati sono state ritenute insufficienti ai fini della loro identificazione. La Corte ha confermato il reato di sommossa (a due giorni dalla prescrizione) in relazione alla conferenza avvenuta all'Università della Svizzera italiana di Lugano il 31 gennaio 2012 per protesta contro l'ex magistrato italiano, GianCarlo Caselli, che allora aveva ordinato l'arresto di diversi esponenti dei No Tav.

L'avvocato di difesa, Costantino Castelli, che ora medita di ricorrere in Appello, si era opposto allo svolgimento del processo, sostenendo che il Tribunale federale non prevede possibile la contumacia nei casi di decreti d'accusa davanti alla Pretura penale. Inoltre secondo il legale la Corte non ha rispettato la tempistica (10 giorni prima del dibattimento) nel recapitare le citazioni al processo. Il giudice ha stabilito invece che, ancorché in tempi brevi, le citazioni sono regolari e pertanto ha sentenziato che si procede in contumacia. L'avvocato Castelli ha osservato di ritenere «nullo il processo perché non rispetta le norme». Tant'è,  il dibattimento ha preso il via, pur sotto protesto della difesa.

Lo scorso 22 gennaio per la stessa accusa e circostanza di sommossa all'Usi, una trentenne 'No tav' è stata condannata alle correzionali a una pena pecuniaria sospesa. La difesa ha già presentato la dichiarazione di ricorso in appello. Stamane il pp Zaccaria Akbas aveva richiesto la conferma dei decreti di accusa e le relative condanne pecuniarie qualificando di tenore grave la sommossa compiuta dai 7 No-Tav all'Usi nel 2012. Per il magistrato le testimonianze degli agenti di polizia riferiscono univocamente delle violenze messe in atto dagli accusati, parlando di sommossa pianificata, con viso dissimulato dalle sciarpe nere e cappucci. Il giudice ha detto infine che la sommossa non era contro gli agenti di polizia ma per manifestare contro la Tav, Torino-Lione.

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