Hockey

Violenti scontri alla Valascia

Tensione alimentata dagli ultrà vodesi prima, durante e dopo la partita fra Ambrì-Piotta e Losanna. Non ci sono feriti

Bengala alla Valascia durante Ambrì-Losanna (foto Ti-Press)
15 gennaio 2018
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Nuovi e gravi episodi di violenza si sono verificati ieri sera a margine dell'incontro di hockey su ghiaccio fra Ambrì-Piotta e Losanna, disputatosi alla Valascia e vinto dai vodesi 5-2. I primi momenti di tensione si sono avuti prima dell'ingaggio iniziale, quando le "teste calde" presenti fra i tifosi ospiti hanno acceso torce e fumogeni e un ultrà ha lanciato un bengala verso la tribuna posta lungo il rettilineo. Questo, dopo che le prime provocazioni si sarebbero verificate già all'esterno della pista, con un lancio di oggetti partito dalle frange ospiti. 

La tensione in pista si è poi riacuita nella pausa fra il secondo e il terzo tempo, il che ha costretto agenti in tenuta antisommossa a correre a presidiare l'accesso del settore ospiti. Intanto, dello spray al pepe veniva polverizzato fra il pubblico dagli addetti alla sicurezza per placare gli animi, ma provocando comunque non pochi disagi dal punto di vista della respirazione e dell'irritazione della gola di molti dei presenti. L'incresciosa situazione ha generato confusione e paura nelle tribune e in curva, e costretto i giocatori a ritardare il rientro sul ghiaccio.

Ma il peggio è accaduto a fine partita, quando gli ultras vodesi (trattenuti in pista mentre i tifosi ospiti venivano invitati ad uscire) sono riusciti ad entrare in contatto con gli avversari, lanciando anche seggiolini e spranghe. Intanto, le forze dell'ordine erano costrette ad esplodere proiettili di gomma. Il tutto, sotto l'attonito sguardo di parecchie famiglie con bambini, che sono solite frequentare la pista specialmente per le partite domenicali.

Un elemento non secondario è la presenza, fra i tifosi ospiti, di personaggi che si esprimevano in lingua italiana. Visto che la tifoseria vodese è da tempo gemellata con quella bianconera, non è da escludere l'ipotesi che "teste calde" luganesi si siano infiltrate fra quelle romande.

Non si lamentano feriti, ma è legittimo chiedersi se le misure di sicurezza e prevenzione adottate alla Valascia prima e durante le partite di campionato non debbano essere riviste.

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