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Alla ricerca dei ricci

Come creare zone sicure in giardino

Un giovane riccio
(© Nicole Santi)
12 aprile 2025
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Numerosi studi dimostrano che in Europa i ricci stanno scomparendo silenziosamente e le cause di questo declino non sono sempre del tutto chiare.

Nel nostro cantone vi è la volontà di favorire la presenza di questa specie, ma per poter proteggere in modo efficace bisogna prima di tutto conoscere. Ecco quindi che nella primavera 2024 è stata lanciata la campagna di scienza partecipativa “Riccio, dove sei?” promossa da Pro Natura Ticino e dall’Associazione Amici del Riccio. L’iniziativa mira a raccogliere informazioni riguardo la distribuzione di questo piccolo mammifero nella Svizzera italiana (Ticino e Grigioni italiano). I dati raccolti permetteranno di completare le conoscenze attuali e saranno utilizzati per proporre dei progetti di protezione attiva sul nostro territorio.

Con l’arrivo della primavera le temperature si alzano, le giornate si allungano e la natura si risveglia: gli uccelli tornano a cantare, i fiori sbocciano e anche i ricci escono dal loro letargo. È il momento perfetto per incontrarli e contribuire alla raccolta dati. Aiutaci anche tu a proteggere questi piccoli mammiferi: partecipa alla campagna e diventa protagonista della loro tutela!

A misura di riccio

Il riccio è potenzialmente minacciato di estinzione secondo la lista rossa svizzera e in Ticino la sua protezione è ritenuta prioritaria. L’aspettativa di vita è attorno ai 5 anni, ma a causa delle numerose insidie antropiche che si trovano ad affrontare quotidianamente solo pochi arrivano a questo traguardo. Abbiamo visto che nonostante le loro zampette relativamente corte ogni notte percorrono svariati chilometri e questo gran girovagare li rende più vulnerabili al traffico stradale. In effetti in ambiente urbano le femmine attraversano mediamente 6 strade a notte, i maschi addirittura 12.

Ma strade e ostacoli antropici non sono le uniche minacce. Spesso i ricci sono vittime di decespugliatori passati sotto le siepi o robot tosaerba attivi durante le ore crepuscolari o notturne. Possono rimanere incastrati in reti o plastiche abbandonate rischiando il soffocamento e anche pozzetti, tombini o piscine non coperte possono trasformarsi in una trappola mortale.

Ecco alcuni consigli per un giardino a misura di riccio (per maggiori approfondimenti ti suggeriamo di visitare il sito www.progettoriccio.ch): non passare mai il decespugliatore sotto le siepi; prima di tagliare l’erba, controlla che non ci siano ricci; crea angoli fioriti e lascia delle isole di erba alta – più insetti significa più cibo per ricci; crea mucchi di foglie/ramaglie o metti a dimora una siepe di arbusti indigeni: sono ottimi rifugi; favorisci lo spostamento dei ricci (passaggi nella recinzione, scalini più bassi); non creare trappole (reti, plastiche, pozzetti, …) e infine: non utilizzare pesticidi o sostanze chimiche.

Via libera per i ricci

Nonostante le piccole dimensioni, i ricci sono dei veri esploratori. Basti pensare che ogni notte un riccio può percorrere fino a 1,5 km alla ricerca di cibo, mentre durante il periodo degli accoppiamenti i maschi possono coprire una distanza di addirittura 5 km per trovare una compagna. Ma per un animaletto che non supera i 30cm di lunghezza e gli 1,5-2kg di peso non è sempre facile districarsi tra labirinti di muretti, scale e recinzioni.

Per stare bene questo mammifero notturno necessita di aree aperte come giardini incolti, prati umidi e margini boschivi dove poter cacciare le sue prede (lumache, lombrichi e altri invertebrati) ma ha bisogno anche di strutture come siepi, cataste di legna e mucchi di foglie per potersi nascondere durante il giorno. L’habitat ideale di questo animale è quindi costituito da un mosaico di ambienti: ampi spazi con una buona disponibilità di cibo arricchiti dalla presenza di strutture che possano offrire rifugi sicuri. Le siepi non vengono utilizzate solo come rifugio ma anche come un vero e proprio “corridoio” naturale che permette a questi piccoli viaggiatori di spostarsi da un ambiente all’altro in tutta sicurezza.

Affinché i ricci possano muoversi liberamente tra i vari habitat è importante che questi siano ben interconnessi tra loro. Elementi antropici come recinzioni o muretti rappresentano un ostacolo per questi viandanti spinosi, che si trovano quindi confinati in spazi sempre più piccoli e isolati. Creare passaggi alla base delle recinzioni, ridurre l’altezza dei gradini di una scala oppure preferire la messa a dimora di una siepe anziché di un muro sono alcune misure che permettono di favorire l’interconnessione del paesaggio e quindi gli spostamenti dei ricci e della piccola fauna in generale.

Partecipa anche tu!

In questo primo anno di raccolta dati sono stati segnalati ben 522 incontri con questo simpatico animale (stato: 3 aprile 2025) e gli avvistamenti segnalati finora sono concentrati in particolare nei fondivalle, in prossimità di zone urbane e periurbane. Particolarmente incoraggiante è il fatto che la maggior parte delle segnalazioni riguarda l’osservazione di ricci vivi mentre solamente nel 15% circa dei casi le osservazioni fanno riferimento a ricci morti, principalmente investiti.

L’obiettivo di questo secondo e ultimo anno di raccolta dati è quello di focalizzare la ricerca soprattutto nelle zone che presentano ambienti favorevoli al riccio ma dove sono state realizzate poche o nessuna segnalazione, in particolare in Riviera, in valle Leventina (fino a Faido), in Malcantone, in Valle di Muggio e in Valle Verzasca.

Se anche tu vuoi contribuire alla conservazione di questa specie protetta e minacciata, ti invitiamo a segnalarci i tuoi avvistamenti sul sito www.progettoriccio.ch. Sebbene l’incontro con un riccio vivo sia certamente più emozionante, è importante segnalare anche gli esemplari vittime del traffico. Questi dati ci aiuteranno a individuare eventuali tratti stradali particolarmente problematici per questi grandi viaggiatori notturni. Grazie per il tuo prezioso contributo!

Attenzione: questo progetto non si occupa della cura dei ricci feriti. Se trovi un riccio in difficoltà, oltre a segnalarlo sul sito puoi affidarti all’Associazione Amici del Riccio.