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La stagione degli amori

La tigre bianca non esiste

Raganella planante e le uova deposte
(© Brandon A. Güell)
5 aprile 2025
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I nostri esperti si sono recati in Costa Rica per studiare meglio la raganella planante. Questi anfibi notturni vivono in alto nella calotta della foresta pluviale, sulle cime dei rami, scendendo solo quando è il momento di riprodursi. Infatti, quasi tutto quello che sappiamo su di loro (e su molte altre specie di rane arboree) è stata studiata durante la stagione degli amori, quando è più facile osservarle. Dopo forti temporali, le rane maschio e femmina saltano dalle cime degli alberi, usando i loro grandi piedi palmati come paracadute per scendere verso gli stagni della foresta pluviale in cerca di compagni. Ma non si tratta di una tipica storia d'amore tra rane: esse partecipano a quella che chiamiamo “aggregazione riproduttiva esplosiva”, cioè migliaia di rane si riuniscono nello stesso momento e nello stesso luogo per riprodursi praticamente in contemporanea. I nostri esperti hanno osservato fino a 10’000 rane. Come per magia, le rane iniziano insieme la ricerca della compagna o del compagno: saltellano freneticamente, lottano e scivolano lungo le foglie, per non perdere l’occasione. Migliaia e migliaia di uova vengono deposte lungo le foglie. Sei giorni dopo i girini finiscono negli stagni sottostanti.

Colori e veleno

I colori vivaci spesso indicano un avvertimento e, in effetti, le macchie gialle sulla pelle della salamandra pezzata fanno proprio questo. Se minacciato, l’anfibio può secernere veleno dalle ghiandole dietro gli occhi direttamente nella bocca di un predatore. Le macchie gialle e nere hanno un disegno caratteristico che distingue ogni esemplare dagli altri, come le nostre impronte digitali. Un tempo questi animali erano molto comuni nelle foreste e nelle zone umide dell’Europa occidentale, mentre oggi la salamandra pezzata è elencata come vulnerabile nella Lista Rossa della IUCN; gli esperti prevedono, infatti, un declino della popolazione compreso tra il 30% e il 49% entro tre generazioni, ovvero entro i prossimi 20 anni circa. Una delle maggiori minacce per queste e altre salamandre è il Batrachochytrium salamandrivorans (Bsal), un fungo patogeno che provoca lesioni cutanee che possono inibire l'assorbimento di acqua, nutrienti e ossigeno e portare alla morte. Colpisce tritoni e salamandre e per il momento causa tassi di mortalità del 100%. Oltre alle malattie e alla perdita di habitat, le salamandre, le rane e i gimnofioni (o apodi) di tutto il mondo devono affrontare un forte declino a causa dei cambiamenti climatici, sempre secondo la valutazione globale degli anfibi 2023 della IUCN. Le salamandre sono state indicate come gli anfibi più minacciati, con tre specie su quattro a rischio di estinzione, il che rende ancora più urgente la mitigazione del clima, la protezione dell'habitat e il contenimento delle malattie. In Svizzera il WWF ha avviato una serie di progetti per proteggere gli anfibi (sul sito del WWF si possono trovare vari eventi).

La tigre bianca non esiste

Spesso la disinformazione promossa dagli zoo negli Stati Uniti e in Asia sui benefici delle tigri bianche in cattività per la conservazione inganna il pubblico per favorire i profitti di queste strutture. A livello globale, esistono alcuni programmi legittimi di allevamento delle tigri e, se gestiti in modo appropriato, potrebbero essere utilizzati per ristabilire le popolazioni selvatiche in futuro. Tuttavia, si stima che ci siano più di 8’900 tigri in cattività in Cina, Laos, Thailandia e Vietnam e più di 5’000 negli Stati Uniti, e la maggior parte di esse non fornisce alcun beneficio per la conservazione delle rimanenti 5’600 tigri selvatiche. Le tigri bianche sono falsamente commercializzate come una specie altamente minacciata: il colore del loro manto è il risultato di una mutazione genetica chiamata leucismo. In realtà, questo manto bianco sarebbe un ostacolo in natura, poiché non fornisce alla tigre alcuna mimetizzazione, riducendo notevolmente le sue possibilità di sopravvivenza. Inoltre, esse esistono a causa della consanguineità: alcuni zoo le allevano per aumentare le entrate, ma si tratta di esemplari consanguinei. Questi animali soffrono di una serie di problemi di salute significativi, tra cui deformazioni della colonna vertebrale, organi difettosi e carenze immunitarie. Ma più cuccioli, più profitto. Però, una volta raggiunta l’età adulta, per questi zoo diventa costoso accudirli. Per ridurne il numero, alcune strutture uccidono le tigri e ne vendono le parti per rifornire il commercio illegale, ricavandone un secondo profitto. Finché le strutture illegali continueranno a fornire tigri, loro parti e prodotti che alimentano la domanda di prodotti a base di tigre, le tigri selvatiche saranno sempre a rischio.

Sulle tracce di una iena

SH2 è “la medaglia d’oro di tutte le iene”, dice Lise Hanssen, direttrice del Kwando Carnivore Project della Namibia. Nel 2021, la targhetta satellitare di SH2 ha rivelato che ha percorso oltre 6’500 chilometri in nove mesi, attraversando la Namibia. Il suo viaggio, descritto in un articolo di cui Hanssen e Robin Naidoo del WWF sono coautori sulla rivista scientifica Ecology and Evolution, è uno dei più lunghi spostamenti documentati di qualsiasi carnivoro sulla Terra. Iene maculate maschi si uniscono tipicamente a clan vicini, ma SH2 ha probabilmente trascorso mesi da solo alla ricerca infruttuosa di compagne, suggerendo che la parte centrale del Paese ha enormi aree in cui le iene maculate, minacciate da trappole e veleni, potrebbero essere assenti. A parte una visita di tre giorni al Parco nazionale di Etosha, l’intero viaggio si è svolto in territori non protetti. “Una delle maggiori sfide per la conservazione delle iene maculate come SH2 è che ci sono pochissimi dati”, spiega Hanssen. Progetti come questo aiutano gli esperti a capire come le iene maculate si spostano attraverso la Namibia e l’Area di Conservazione Transfrontaliera Kavango-Zambezi. La speranza è quella di identificare e rendere sicuri gli habitat collegati, dove il conflitto tra uomo e fauna selvatica possa essere ridotto e dove animali come SH2 possano trovare i loro compagni. La iena maculata è la più grande delle specie conosciute e ha un sistema matriarcale (le femmine sono più grandi e dominanti dei maschi). Si tratta di un animale estremamente sociale. Erroneamente ha una brutta fama, in realtà questi animali sono essenziali per mantenere l’equilibrio della biodiversità in Africa.