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Interconnessione sul Piano di Magadino

Quali strumenti?

I prati fioriti possono essere annunciati come Superfici per la Promozione della Biodiversità
(Nicole Santisadsa)
28 ottobre 2023
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Sul Piano di Magadino è possibile ritrovare un’incredibile diversità di specie vegetali e animali così come di ambienti rari e infatti, da un punto di vista naturalistico, questo comparto viene considerato uno dei più pregiati del cantone. La sua porzione centrale è iscritta nell’inventario dei paesaggi palustri di particolare bellezza e di importanza nazionale, riconoscendone il valore per la conservazione della biodiversità, non solo su scala locale ma pure su scala nazionale e internazionale. Il Piano di Magadino corrisponde però anche alla più grande pianura del cantone e riveste quindi un ruolo molto importante, non solo per la produzione agricola ma pure per le attività economiche e del tempo libero, così come per le vie di trasporto. In un territorio dalla superficie ridotta vengono così concentrati numerosi interessi spesso in contrasto tra loro. Le pressioni antropiche provengono quindi da più fronti e spesso gli habitat naturali e la biodiversità che ospitano vengono messi a dura prova.

I progetti di interconnessione

Lo scopo principale dei progetti di interconnessione è quello di tutelare la ricchezza ecologica e favorire la biodiversità in ambito agricolo. Si tratta di progetti che si sviluppano su scala locale e la cui adesione avviene su base volontaria. Attualmente in Ticino sono attivi 18 progetti di interconnessione e quello del Piano di Magadino è stato il primo realizzato su grande scala a livello cantonale, per questo motivo ha assunto un importante ruolo pioniere. Affinché un progetto di interconnessione si riveli vincente è necessaria una stretta collaborazione tra agricoltori, consulenti ambientali e istituzioni (Ufficio della natura e del paesaggio e Sezione dell’agricoltura). A queste figure possono aggiungersi ulteriori partner che contribuiscono a finanziare e sviluppare ulteriormente il progetto.

Interconnessione sul Piano di Magadino

Oggi il progetto di interconnessione sul Piano di Magadino è promosso dall’associazione di agricoltori ASCEI (Aziende con superfici di compensazione ecologica interconnesse) e vede la partecipazione di oltre 40 aziende che gestiscono quasi 200 ettari di Superfici per la Promozione della Biodiversità (SPB) situate sul reticolo ecologico. Nonostante l’adesione al progetto sia volontaria, la maggior parte degli agricoltori operativi sul Piano di Magadino ha deciso di aderirvi! La nascita di questo progetto è stata fortemente sostenuta da WWF e Ficedula e nel corso di 20 anni di attività ha ricevuto il sostegno di numerosi altri partner. Oggi il partner principale promotore del progetto è il Parco del Piano di Magadino.

Quali strumenti?

Le pressioni antropiche subite dal nostro territorio sono molteplici. Tra le problematiche che i progetti di interconnessione intendono contrastare vi sono lo sfruttamento eccessivo delle zone agricole e la frammentazione del territorio. In ambito agricolo la tendenza è quella di gestire intensivamente le superfici sfruttando al massimo la capacità produttiva dei suoli: l’utilizzo di fertilizzanti o pesticidi, lo sfalcio precoce e frequente dei prati e le monocolture hanno però un forte impatto sulla biodiversità. Il progetto di interconnessione promuove l’istituzione di Superfici per la Promozione della Biodiversità (SPB) di qualità. Si tratta di superfici che presentano elementi naturali particolarmente pregiati e che vengono gestite utilizzando tecniche volte a favorire e conservare la biodiversità presente. In cambio gli agricoltori ricevono un contributo che compensa la perdita di produzione e il maggior onere di lavoro. Le SPB vengono gestite in modo estensivo e più rispettoso dei ritmi della natura.

Per poter vivere e riprodursi, gli animali hanno bisogno di potersi muovere liberamente sul territorio. Per farlo necessitano che i diversi habitat siano ben interconnessi tra loro per mezzo di “corridoi” adeguati, come ad esempio prati incolti, boschetti, siepi, canali o superfici agricole gestite estensivamente. Molto spesso questi corridoi sono interrotti dalla presenza di vie di trasporto o infrastrutture, ma per alcune specie anche campi coltivati intensivamente possono rappresentare una barriera insormontabile. Per il Piano di Magadino è stato elaborato un reticolo ecologico teorico che mette in contatto i diversi biotopi presenti nel comparto.

L’impegno degli agricoltori

Sono diverse le misure a disposizione degli agricoltori per favorire la biodiversità in ambiente agricolo. Da un lato vi sono misure legate alle pratiche agricole che permettono di ridurre l’impatto sulla biodiversità durante il processo di produzione, dall’altro invece vi sono misure volte a promuovere una buona infrastruttura ecologica.

Una delle misure attuate a favore della biodiversità nelle attività agricole è ad esempio lo sfalcio a mosaico. I prati da sfalcio ospitano un elevato numero di insetti e sono quindi un habitat importante per la tutela della ricchezza ecologica. Tradizionalmente i prati all’interno di un comparto vengono sfalciati precocemente, impedendo agli insetti di completare il loro ciclo biologico, e tutti contemporaneamente. Ne consegue che un habitat molto prezioso viene di punto in bianco completamente azzerato: gli insetti e la piccola fauna in generale non hanno più a disposizione un luogo dove rifugiarsi. La tecnica dello sfalcio a mosaico prevede che solamente una metà del prato venga sfalciata e che lo sfalcio tra le due metà avvenga in modo alternato a distanza di almeno 3 settimane. Così facendo viene sempre mantenuta una zona con vegetazione più alta che garantisce agli insetti di sopravvivere e riprodursi.

La piantumazione di siepi e alberi è invece una buona strategia per favorire l’interconnessione tra gli habitat. Molte specie legate all’ambiente agricolo utilizzano queste strutture come corridoio di collegamento tra i diversi ambienti, ma siepi naturali ben strutturate e composte da diverse specie di arbusti indigeni possono offrire anche cibo e rifugio.

Un nuovo sito web!

Il progetto di interconnessione del Piano di Magadino è stato uno dei primi a nascere su suolo cantonale: attivo dal 2002, lo scorso anno ha potuto festeggiare i suoi primi 20 anni di attività! Per celebrare questo importante traguardo l’associazione ASCEI ha deciso, grazie anche al sostegno del Parco del Piano di Magadino, di realizzare un sito web interamente dedicato al progetto. L’obiettivo è quello di presentare al grande pubblico quanto gli agricoltori del Piano di Magadino svolgono per tutelare la biodiversità ospitata in questo prezioso comparto. All’interno del sito vengono illustrate le sfide principali con cui si trova confrontata la biodiversità in ambiente agricolo e vengono presentati gli strumenti e le misure che possono essere attuati per favorire la ricchezza ecologica in questo ambito. Un’intera sezione è poi dedicata al bilancio realizzato dopo 20 anni di attività: oltre ad attuare pratiche agricole orientate alla promozione della biodiversità sono stati realizzati regolarmente dei monitoraggi per seguire gli effettivi di alcune specie target. I risultati emersi sono positivi ed estremamente incoraggianti e dimostrano come il progetto di interconnessione abbia portato dei reali benefici alla biodiversità in ambiente agricolo! Il sito è consultabile al seguente link:

https://www.interconnessione-piano-magadino.ch/.

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