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Salviamo i ‘Gremlins’

Sulle tracce degli alianti maggiori

Una foresta devastata dagli incendi
(© Shutterstock/THPStock/WWF)
7 ottobre 2023
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Alcuni ricercatori australiani è da un po’ di tempo che stanno seguendo gli spostamenti di alianti maggiori (una specie di marsupiale) mentre si spostano in una foresta bruciata. Si tratta di uno dei primi studi che prevede l’uso di collari GPS sul più grande marsupiale planante del mondo. Il progetto, in corso nella Tallaganda State Forest nel Nuovo Galles del Sud, è frutto di una collaborazione tra l’Università di Sydney e il WWF Australia. “Come fanno a spostarsi da una chioma piuttosto aperta e bruciata all’altra? È quello che stiamo cercando di capire”, ha spiegato la ricercatrice principale Vivianna Miritis, dottoranda presso l’Università di Sydney. “Vogliamo anche sapere se muoversi in una foresta bruciata li espone a un rischio maggiore di predazione”, ha aggiunto Miritis. Gli studi precedenti sugli spostamenti degli alianti maggiori utilizzavano apparecchiature più vecchie – radiotrasmettitori – che fornivano informazioni importanti ma limitate. I recenti progressi tecnologici hanno portato a collari GPS così piccoli e leggeri da poter essere utilizzati con sicurezza sugli alianti maggiori. In questo modo gli animali non vengono disturbati.

Salvare un marsupiale

La scelta di piazzare dei collari GPS su degli alianti maggiori non è stata fatta a caso. Il numero di questi graziosi marsupiali “volanti”, infatti, è sceso notevolmente in un breve periodo e questo ha spinto i ricercatori a darsi da fare. Le azioni di conservazione proposte per gli alianti maggiori includono traslocazioni, installazione di cassette nido e fornitura di cibo e acqua supplementari. La ricerca sui collari GPS fornirà informazioni dettagliate sugli spostamenti e sull’utilizzo dell’habitat, fondamentali per sostenere il successo di tali interventi. Le conoscenze acquisite grazie al monitoraggio nelle foreste incombuste, potrebbero avere implicazioni per l’industria forestale. Le prescrizioni forestali sulla quantità di habitat per gli alianti maggiori che possono essere disboscati si basano su vecchi dati derivati dalla localizzazione manuale in VHF con radiotrasmettitori. “È molto probabile che le esigenze di movimento e di habitat siano sottovalutate”, ha dichiarato la dottoressa Kita Ashman del WWF Australia. “Salvare questi animali speciali è molto importante perché sono una specie indicatrice. La loro presenza è segno di una foresta sana che supporta una gamma diversificata di specie e questo è ciò che tutti noi vogliamo vedere”, ha aggiunto Vivianna Miritis. Data la continua perdita di foreste, il WWF Australia chiede al governo federale di accelerare il ritmo delle riforme della legge sulla natura dell’EPBC, che sono in ritardo rispetto alla tabella di marcia. Il NSW Environmental Trust ha stanziato 40’000 dollari per questo progetto e il WWF Australia ne ha stanziati altri 25’000.

Alianti maggiori

Gli ecologi si sono arrampicati sulle cavità di nidificazione fino a 60 metri di altezza per catturare gli alianti maggiori. A terra, la dott.ssa Miritis e il suo team hanno poi attaccato collari GPS a otto alianti maggiori della foresta bruciata e a sette della foresta non bruciata per comparazione. I collari GPS registreranno i loro movimenti prendendo una posizione ogni 30 minuti, dal tramonto all’alba, per 30 giorni, prima che gli animali vengano catturati nuovamente e i collari recuperati. Si prevede che la ricerca genererà fino a 200’000 posizioni individuali di tracciamento, fornendo un livello di dettaglio impossibile da ottenere con i soli trasmettitori radio. Dati così precisi potrebbero trasformare le nostre conoscenze su questi misteriosi animali e aiutare a guidare gli sforzi per recuperare le popolazioni. In 20 anni, il numero di esemplari di aliante maggiore è diminuito fino all’80% a causa del disboscamento e degli impatti della crisi climatica, tra cui siccità, ondate di calore e incendi più gravi. Quasi un terzo dell’habitat dell’aliante maggiore è bruciato nei megaincendi del 2019-20. In soli sei anni, l’animale è passato dal non essere inserito nell’elenco, all’essere classificato come vulnerabile, per poi essere elevato a specie in pericolo. La dottoressa Kita Ashman, scienziata del WWF Australia che ha partecipato al lavoro sul campo, ha affermato che esistono alcune teorie su come l’habitat danneggiato dagli incendi alteri il comportamento dei marsupiali. “Potrebbero espandere il loro areale perché costretti a viaggiare più lontano per trovare cibo e cavità per nidificare, oppure potrebbero rimanere in zone non bruciate all’interno della foresta incendiata, con il risultato di un areale molto più piccolo”, ha detto la dottoressa Ashman.

Piccoli ‘opossum maldestri’

Gli alianti maggiori sono gli animali più carini e incredibili di cui probabilmente avete mai sentito parlare. Se, come me, siete dei millennial cresciuti guardando film come “Gremlins”, queste creature vi ricorderanno subito Gizmo, ma fortunatamente senza la capacità di trasformarsi in rettili altamente distruttivi. Se questo riferimento non vi richiama alcun’immagine nella mente, immaginate un incrocio tra un opossum e un koala, grande come un gatto, che può anche volare. Ecco a voi l’aliante maggiore. Utilizzando membrane pelose che vanno dai gomiti alle caviglie, questi incredibili animali possono planare silenziosamente fino a 100 metri di distanza attraverso la volta della foresta. Sono anche dotati di una lunghissima coda pelosa che possono usare come timone per manovrare durante il volo. Sebbene possano essere molto silenziosi nella volta celeste, le loro piccole zampe e le membrane di scivolamento fluttuanti rendono difficile il movimento sul terreno quando atterrano sul suolo della foresta. La loro andatura goffa ha portato questa specie a essere soprannominata “l’opossum maldestro”. Hanno una gamma di colori che va dal bianco quasi totale al nero intenso e in combinazioni, tra cui il grigio e il bianco e il nero e il bianco. E non dimentichiamo la loro lussuosa pelliccia: questi soffici animaletti hanno pelli incredibilmente dense. Di solito vengono avvistati in foreste di alto fusto e di vecchia crescita e sono tipicamente associati ad aree che sono rimaste relativamente indenni da incendi e disboscamenti.

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