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Farfalle monarca in ripresa

In Messico la popolazione è in aumento

Vivaio in Messico per alberi che ospiteranno le farfalle monarca
9 luglio 2022
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Buone notizie: secondo l’ultima indagine condotta dal Wwf Messico, lo scorso inverno la presenza di farfalle monarca nelle foreste messicane è aumentata del 35% rispetto all’anno precedente. Questo aumento segna una ripresa, seppur fragile, e dà qualche motivo di speranza in un contesto di declino pluridecennale di questa specie iconica. Secondo l’indagine "Forest Area Occupied by the Colonies of Monarch Butterflies in Mexico During the 2021-2022 Overwintering Season" la presenza della specie all’interno e intorno alla famosa Riserva della Biosfera della Farfalla Monarca del Messico è cresciuta da 5,19 acri nel dicembre 2020 a 7,02 acri nel dicembre 2021. Poiché è impossibile contare ogni farfalla, l’indagine misura l’area di foresta che le farfalle monarca occupano ogni inverno nelle colonie di ibernazione, all’interno e all’esterno della Riserva, fornendo un indicatore dello stato della loro popolazione. Questa è la prima volta che si registra una ripresa. La popolazione presente in Messico, infatti, aveva iniziato a diminuire costantemente negli ultimi 30 anni. A oggi si stima che si sia ridotta di un terzo. Invece, negli Stati Uniti si stima che la perdita si aggiri persino attorno all’88 per cento.

Piante ‘velenose’

Non abbassa la guardia Jorge Rickards, direttore generale del Wwf Messico: "Le farfalle monarca sono importanti impollinatrici e il loro viaggio migratorio aiuta a promuovere una maggiore diversità delle piante da fiore, che va a beneficio di altre specie negli ecosistemi naturali e contribuisce alla produzione di cibo per il consumo umano". Sebbene la popolazione orientale della farfalla monarca abbia fluttuato di anno in anno, il suo costante declino è preoccupante. Nell’inverno 1995-96, le monarche svernanti coprivano quasi 45 acri di foresta in Messico. Da allora, gli scienziati hanno documentato una tendenza generale alla diminuzione. Ma quali sono le cause principali di questo declino? In primo luogo: la scomparsa delle piante di asclepiade, le uniche piante ospiti della farfalla monarca. Considerate delle erbacce, in realtà servono alle farfalle per deporre le uova. I bruchi si nutrono delle foglie e dopo un paio di settimane cercano un luogo sicuro dove formare la loro crisalide per poi diventare farfalle. Una curiosità: questa pianta è velenosa persino per gli esseri umani, mentre le farfalle monarca sono riuscite con l’evoluzione a neutralizzare l’effetto del veleno e quindi se ne nutrono senza problemi. Alcuni altri insetti hanno imparato dalle farfalle e sono a loro volta immuni. Intanto, dal 2003, il Wwf Messico conduce delle ricerche sulle farfalle monarca in coordinamento con le comunità locali e con la collaborazione della Commissione nazionale delle aree naturali protette del Messico, dell’Università nazionale autonoma messicana e della Fondazione Wwf Alliance-Telmex Telcel.

I pericoli

Se la farfalla monarca non trova piante di asclepiade, allora non può deporre le uova e i bruchi non hanno cibo. Ma non è solo la scarsità di "Milkweed" (erbaccia del latte, chiamata così perché rilascia una sostanza lattiginosa). Anche il disboscamento illegale e selvaggio sta mettendo a dura prova le colonie di farfalle monarca. Fortunatamente, in Messico il disboscamento illegale è diminuito nel corso degli anni soprattutto nella zona della riserva in cui la maggior parte di queste farfalle stabilisce le proprie colonie. Eppure, questa pratica ha avuto effetti dannosi e c’è ancora tanto lavoro da fare affinché la foresta continui a fornire le condizioni giuste per lo svernamento delle farfalle. E poi c’è la crisi climatica. Il riscaldamento del pianeta sta interrompendo la rotta migratoria delle farfalle tra Canada, Stati Uniti e Messico. I dati positivi dell’inverno 2021/22, però, fanno sperare che la farfalla monarca sia in grado di abituarsi ai cambiamenti climatici più velocemente di quanto si possa pensare. Un problema rimangono però le tempeste violente e le aree colpite dalla siccità. Per proteggere le zone di svernamento delle farfalle monarca nella Riserva della biosfera delle farfalle monarca del Messico, invece, il Wwf collabora con il governo messicano, le comunità locali e altri partner per promuovere il monitoraggio scientifico, la gestione sostenibile delle foreste, l’educazione alla migrazione delle farfalle monarca, il turismo sostenibile e la creazione di attività alternative generatrici di reddito. Tra questi progetti ci sono i moduli di produzione di funghi a conduzione familiare e i vivai comunitari che aiutano a ripristinare la foresta nella riserva e a creare nuove fonti di reddito per le comunità locali che vivono nella regione.

Cosa possiamo fare?

Che si tratti delle farfalle monarca, dei giaguari, degli oranghi o del salmone, in modo indiretto ognuno di noi può iniziare a cambiare le cose. Se si vuole attivamente tutelare l’ambiente, bisogna impegnarsi. Per prima cosa: ridurre la propria impronta ecologica, facendo attenzione a sprecare meno energia e passando, dove è possibile, a energia pulita. Ma si può anche scegliere di usare mezzi pubblici. I propri spostamenti quotidiani verso il lavoro o la scuola possono essere effettuati camminando, andando in bicicletta, facendo car pooling o utilizzando, appunto, i mezzi pubblici. Questo riduce il consumo di combustibili fossili per persona e aiuta tutti noi a diventare più efficienti dal punto di vista energetico. Un’altra nota dolente è lo spreco di cibo in casa, che va ridotto: acquistare solo ciò che realmente serve, sapendo che si risparmierà anche denaro. Acquistare prodotti che aiutano a proteggere le foreste, come quelli con il marchio Forest Stewardship Council (Fsc), o frutti di mare che provengono da pesca sostenibile, come quelli con il marchio Marine Stewardship Council (Msc). Si possono ridurre i voli e scegliere di fare delle vacanze in Svizzera. Diversi posti in Europa sono raggiungibili in treno. Ma c’è un’altra cosa che possiamo fare: firmare petizioni, inviare messaggi ai politici eletti e diventare portavoce del pianeta per contribuire a creare e sostenere politiche che riconoscano e rispettino l’importanza della natura. Ognuno di noi può dare un contributo alla Terra e non lo deve fare in modo perfetto.

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