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Alla scoperta del pangolino

Viaggio nel mercato degli orrori

Il pangolino, un mammifero speciale © Alamy Stock Photo
23 novembre 2020
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Nel mirino del bracconaggio internazionale non ci sono solo tigri ed elefanti. Circa 7 mila specie animali e vegetali sono infatti oggetto di commercio illegale. Tra i più colpiti da questo traffico criminale vi sono i poco noti pangolini: cacciati e catturati a centinaia di migliaia in Africa e Asia, questi animali vengono trasportati via nave in Cina, dove vengono trasformati in specialità gastronomiche o utilizzati nella produzione di medicine. Fino a quest’anno, in pochi li conoscevano, ma a causa della crisi sanitaria che ci ha accompagnati per tutto il 2020, in molti hanno sentito parlare dei pangolini, visto che secondo alcuni esperti, non sarebbe da escludere che il passaggio del Covid-19 sia avvenuto tramite pipistrelli  passando proprio dai pangolini. Questa specie quindi è stata sotto i riflettori durante tutto l’anno a causa di numerosi studi che la identificherebbero come specie “vettore”, che ha cioè trasmesso il virus dai pipistrelli agli umani. Il pangolino ospita infatti un coronavirus simile a quello che ha dato il via all’attuale pandemia. Il crudele commercio illegale di questo animale potrebbe quindi avere avuto un ruolo fondamentale all’origine della drammatica pandemia che ha sconvolto il pianeta.

A causa del Coronavirus, la China’s National Forestry and Grassland Administration ha annunciato pochi mesi fa che il livello di protezione del pangolino in Cina è salito dalla seconda alla prima classe, lo stesso livello di protezione del panda. Le sue scaglie sono state finalmente rimosse dall’elenco ufficiale dei preparati per la medicina tradizionale cinese. Per il WWF un passo molto importante per far uscire queste specie dall’attuale status di minaccia: i pangolini sono infatti i mammiferi più trafficati al mondo. Circa 200’000 pangolini vengono consumati ogni anno in Asia, sia per le loro scaglie, sia per la loro carne. Una serie di operazioni di polizia negli aeroporti del mondo ha portato al sequestro di oltre 130 tonnellate di scaglie. Tutto ciò, nonostante il commercio di tutte e otto le specie di pangolino sia vietato dalle leggi internazionali e tre delle quattro specie originarie dell’Asia siano incluse nella Lista rossa dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) come in pericolo critico di estinzione.

Si stima che le popolazioni di pangolini asiatici siano diminuite dell’80% negli ultimi 10 anni, con i pangolini cinesi, malesi e filippini che figurano ormai tra le specie in pericolo critico di estinzione nella Lista Rossa IUCN. E siccome il numero dei pangolini asiatici è diminuito drasticamente, i bracconieri stanno ripiegando sull’Africa, dove le specie sono ora gravemente minacciate. Il “Triangolo d’oro” è noto per il traffico di droga ed è la regione in cui si incontrano i confini di Thailandia, Laos e Myanmar. Questa regione è uno dei centri nevralgici del commercio illegale globale di prodotti derivati da animali selvatici. L’offerta comprende ovviamente anche pangolini, vivi o morti. In quest’area vi sono casinò, centri commerciali e mercati. La regione è frequentata principalmente da cittadini cinesi in cerca di giochi d’azzardo, prostituzione e… animali illegali. Qui si può trovare di tutto. Il WWF e TRAFFIC, l’organizzazione che monitora e combatte il traffico illegale di specie protette, ciclicamente prendono in esame l’offerta di merci proposta da mercati, negozi e ristoranti nel Triangolo d’oro, per poi segnalarli alle autorità competenti. Tra gli animali e i prodotti illegali più ricercati vi sono pellicce, ossa e carne di tigre, sculture in avorio, pelle di elefante sotto forma di medicine, e pangolini. Quest’ultimo è il più venduto al mondo – un triste primato in ambito di crimini ambientali. Questo perché in Vietnam e Cina la sua carne è considerata una prelibatezza: in un ristorante vietnamita un chilo della carne di pangolino può costare fino a 400 franchi. Le sue squame e il suo sangue, inoltre, vengono utilizzati nella medicina popolare cinese per le loro presunte virtù curative. Le scaglie dovrebbero combattere la febbre e guarire le malattie della pelle. Esse, tuttavia, sono composte unicamente di cheratina, proprio come le nostre unghie. In alcuni Paesi africani, invece, alle scaglie vengono anche attribuiti poteri magici utili per scacciare gli spiriti maligni. Negli ultimi 20 anni in tutto il mondo è stato commerciato illegalmente oltre un milione di pangolini.

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