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Il regno degli stambecchi

Oggi impareremo a conoscere il regno dello stambecco: le Alpi. Dove abitano oltre 30’000 animali, 4’500 fiori e 5’000 funghi differenti

18 agosto 2018
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Oggi impareremo a conoscere il regno dello stambecco: le Alpi. In nessun altro luogo d’Europa ci sono così tante specie di animali e di piante. Pensa che nelle Alpi abitano oltre 30’000 animali, 4’500 fiori e 5’000 funghi differenti!

I maschi e le femmine di stambecco hanno entrambi le corna, ma quelle dei maschi sono nettamente più grandi; il pesante ornamento del capo può crescere fino a un metro di lunghezza, mentre quelle delle femmine non superano quasi mai i 30 cm! Lo sapevi che si può determinare l’età dello stambecco dalle sue corna? Analogamente a quanto accade negli alberi, ogni anno fra dicembre e marzo, quando il corno smette di crescere si forma un anello. Questi anelli si vedono bene sulla parte posteriore del corno. Sarebbe sbagliato contare le tacche sulla parte anteriore, perché solitamente ogni anno crescono due di questi “nodi ornamentali”. Le corna degli stambecchi crescono per tutta la vita e lo stesso vale per i camosci; i cervi e i caprioli invece perdono le corna ogni anno e in primavera gli ricrescono, fatte di osso. Le femmine di stambecco possono inoltre raggiungere i 24 anni, mentre i maschi arrivano al massimo a 19 anni.

Quando vediamo gli stambecchi arrampicarsi su pareti verticali restiamo senza parole. Il segreto sta nei loro zoccoli. All’esterno sono duri come i nostri scarponi, per far sì che lo stambecco trovi un appoggio sicuro. All’interno però sono molli e si adattano al terreno roccioso come delle ventose. Lo stambecco scivola solo sul ghiaccio e sulla neve, ed è per questo che evita luoghi di questo genere sulle pareti. Quando lo stambecco fa lunghi salti atterra dolcemente sui suoi zoccoli imbottiti. Con grande coraggio anche i piccoli stambecchi, i capretti, saltano qua e là sulle pareti arrampicandosi come i grandi già pochi giorni dopo la nascita.

In estate gli stambecchi vivono separati dalle femmine e dai piccoli. Si battono per il posto di “capo” all’interno del gruppo, perché solo lo stambecco del rango più elevato può accoppiarsi con le femmine e occuparsi della prole. Più lunghe sono le corna e più forte è uno stambecco. Se due esemplari hanno le corna lunghe uguali devono chiarire il loro rango attraverso il combattimento. Ci sono delle regole ben precise per evitare di ferirsi. Si ergono sugli arti posteriori e battono le corna assieme creando un gran frastuono. Chi fa il botto più forte sulla fronte dell’avversario vince.

Sulle Alpi si sta stretti!

Se vedessimo le Alpi con gli occhi di uno stambecco ci faremmo un sacco di domande, come ad esempio: “Da dove arrivano tutto questo fracasso e questa puzza? E cosa ci fanno qui tutte queste lattine colorate? Ed ecco di nuovo quell’enorme uccello legato a delle corde! E laggiù qualcosa sfreccia su due ruote giù dalla montagna!”. Il povero stambecco si sente stressato. Non c’è da meravigliarsi: sulle montagne ci sono sempre meno luoghi dove gli animali delle Alpi possono stare in pace.

Da oltre 30 anni gli esseri umani praticano sempre più sport sulle Alpi: andare con gli sci e lo snowboard, fare escursionismo e arrampicata, sfrecciare giù dai ripidi pendii in mountain bike o fluttuare su e giù per i monti con il parapendio (lo strano uccello visto dallo stambecco). Praticare sport all’aria aperta è sano e divertente! Ma non lo è per gli animali. Per esempio, i camosci fuggono per lunghi tratti nel tentativo di mettersi al riparo dai ciclisti. E per fuggire consumano molta energia. Ciò è particolarmente grave in inverno, quando c’è poco cibo. Ogni volta che devono fuggire diventano più deboli e molti animali non sopravvivono al duro inverno sulle montagne. Un consiglio: rimani sui sentieri e in inverno sulle piste da sci. Le zone discoste appartengono agli animali.

Il pericolo più grande per le Alpi e i suoi abitanti è il riscaldamento climatico. Ciò comporta lo scioglimento dei ghiacciai. Negli ultimi 150 anni in Svizzera sono scomparsi circa 100 ghiacciai! Solo nel 2017 i ghiacciai hanno perso 1’500 milioni di metri cubi di ghiaccio. Se fa più caldo si scongela anche il “permafrost”. I terreni con permafrost sono perennemente ghiacciati ed è molto importante per i pendii ripidi, dove il ghiaccio tiene unite le rocce. Se il ghiaccio si scioglie, tutto il suolo comincia a scivolare e rotolare verso valle. Le valanghe di detriti e di fango possono distruggere interi paesi. (Guarda il video “I ghiacciai stanno svanendo” sul nostro canale YouTube).

Siccome sulle montagne diventa sempre più caldo, molte piante e animali alpini non si sentono più a loro agio e così migrano verso l’alto, dove è più fresco. In particolare, le piante si sono adattate al clima rigido per milioni di anni. Le piante più in basso, a cui piace il caldo, sono avvantaggiate e scacciano le piante alpine verso l’alto. Tuttavia, prima o poi raggiungono la cima delle montagne e le piante amanti del freddo, non potendo più sfuggire, si estinguono. La famosa Stella Alpina si potrà ammirare solo al museo, se non fermiamo in tempo il riscaldamento climatico.

 

Di più nell’edizione odierna de ‘laRegione’!

 

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