Svizzera

Società Svizzera degli Impresari-Costruttori: Si teme un' ulteriore escalation di violenza: è stato presentato il ricorso per la violazione dell'obbligo di mantenere la pace

10 dicembre 2025
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Zürich - Le trattative per la stipulazione di un nuovo CNM sono in pieno svolgimento. Gli impresari costruttori desiderano trovare soluzioni per raggiungere un accordo definitivo. Dal canto loro, i sindacati minacciano con maggior insistenza di voler rispondere a un eventuale vuoto contrattuale con scioperi a livello nazionale. Ciò non fa che alimentare la preoccupazione di nuove, e ancora più intense, escalation di violenza nei confronti degli operai edili, come quelle che hanno scosso il settore principale della costruzione in occasione delle azioni sindacali all'inizio di novembre. Alla luce di questi fatti, la Società Svizzera degli Impresari-Costruttori cerca un chiarimento giuridico, presentando quindi ricorso contro la violazione dell'obbligo di mantenere la pace.

Le azioni sindacali in Argovia, Basilea e Berna costituiscono una chiara violazione dell'obbligo di mantenere la pace, sancito dal Contratto nazionale mantello (CNM). Fintantoché quest'ultimo resterà in vigore, le parti sociali dovranno rispettare l'obbligo assoluto di mantenere la pace ai sensi dell'art. 7 del Contratto. Questo è il motivo principale per cui i datori di lavoro stipulano contratti collettivi di lavoro. In caso di mancato rispetto, un CCL diventa difficilmente giustificabile dalla prospettiva di un datore di lavoro. Secondo la Società Svizzera degli Impresari-Costruttori (SSIC), gli scioperi e le azioni di protesta dei sindacati rappresentano una chiara violazione delle regole fondamentali del partenariato sociale. Per tale motivo la SSIC denuncia la violazione dell'obbligo di mantenere la pace. Le trattative in corso prevedono in futuro un'interpretazione più rigorosa di questo obbligo, e la SSIC ha sottolineato più volte la necessità di rispettarlo scrupolosamente. Indipendentemente da ciò, sono già state avanzate denunce penali da parte di imprese di costruzione.

I sindacati minacciano già nuovi scioperi - e non si escludono ulteriori disordini

A causa delle nuove minacce di scioperi da parte dei sindacati e alla luce dei recenti avvenimenti, il settore principale della costruzione si trova ad affrontare una situazione iniziale piuttosto tesa. Non si possono escludere ulteriori disordini e rischi per il personale, le aziende e le persone non coinvolte direttamente. Per motivi di sicurezza, i cantieri non sono considerati spazi pubblici. L'escalation e la violenza compromettono la sicurezza e il partenariato sociale. Questo è uno dei motivi per cui la SSIC ha intrapreso azioni legali volte a far rispettare l'obbligo di mantenere la pace. Alla luce dei recenti avvenimenti e delle ripetute violazioni, questo provvedimento si rivela necessario per garantire l'affidabilità dell'obbligo di pace.

Un modello contrattuale sostenibile sarebbe già presente, ma per il momento è bloccato

Parallelamente all'azione legale proseguono le trattative per un nuovo Contratto nazionale mantello (CNM). Nonostante una proposta contrattuale completa ed equilibrata da parte della Società Svizzera degli Impresari-Costruttori SSIC, tra cui un aumento dell'indennità di cantiere nell'arco di sei anni, adeguamenti al rincaro garantiti, regolamentazioni modernizzate inerenti all'orario di lavoro e ai tempi di viaggio, oltre a importanti sussidi nei lavori in sotterraneo, i sindacati continuano a ostacolare il raggiungimento di un accordo. Avanzano invece richieste aggiuntive che esulano dal pacchetto già oggetto di trattative, impedendo così la creazione di un modello contrattuale sostenibile. Come se non bastasse, minacciano con maggior insistenza di voler rispondere a un eventuale vuoto contrattuale con scioperi a livello nazionale.

Petizione della SSIC contro il vuoto contrattuale

Il vuoto contrattuale comporta rischi considerevoli, come il lavoro nero, il dumping salariale e rapporti di lavoro precari. Ciononostante, i sindacati ostacolano la stipulazione del contratto con ulteriori richieste fin troppo esigenti. Per questo motivo, la SSIC ha lanciato la petizione online "No al lavoro nero, al dumping salariale e ai rapporti di lavoro precari nell'edilizia!", che chiede regole chiare fino alla stipulazione del nuovo CNM e mette in guardia contro una situazione di vuoto contrattuale.

Per ulteriori informazioni

https://ots.ch/gf1ITS

Ulteriori informazioni:

[1] www.presseportal.ch Fonte: SBV Schweiz. Baumeisterverband

1. https://presseportal.ch/fr/pm/100051907/100937181?langid=4