Svizzera

I 27 Paesi UE approvano inasprimento della politica migratoria con centri di rimpatrio

Approvato riconoscimento reciproco delle decisioni d'asilo, possibilità di centri in paesi terzi e meccanismo di solidarietà; Svizzera partecipa su base volontaria

8 dicembre 2025
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I 27 Paesi dell'UE hanno approvato un inasprimento della politica migratoria, aprendo in particolare la strada a "centri di rimpatrio" in paesi terzi. Il nuovo meccanismo concerne anche la Svizzera, ma solo su base volontaria.

Riuniti a Bruxelles, i ministri dell'Interno degli Stati membri dell'UE hanno dato il loro primo via libera a tre testi presentati quest'anno dalla Commissione europea al fine di regolamentare in modo più rigoroso gli arrivi e i rimpatri dei migranti.

Queste misure consentirebbero in particolare di aprire centri al di fuori dei confini dell'UE per inviarvi i migranti la cui domanda di asilo è stata respinta. Sarebbe inoltre possibile sanzionare più severamente coloro che rifiutano di lasciare il territorio europeo, attraverso periodi di detenzione più lunghi. E di rimpatriare i richiedenti asilo verso paesi di cui non sono originari ma che l'Europa considera "sicuri".

Le decisioni negative in materia di asilo prese in uno Stato saranno riconosciute in un altro Stato, ha annunciato il Consiglio dell'UE, composto dai ministri dei 27 Stati membri. Le persone che hanno ricevuto una decisione negativa non saranno quindi più incentivate a recarsi in un altro Stato dello spazio Schengen.

Questo riconoscimento reciproco è volontario e si applica anche alla Svizzera in quanto membro di Schengen.

"In parte non ottimale"

Questo regolamento sui rimpatri è in parte "non ottimale" per la Svizzera, ma va nella giusta direzione, ha dichiarato il consigliere federale Beat Jans ai giornalisti svizzeri a Bruxelles.

La Svizzera potrà proseguire la sua politica, ha affermato il capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP), riferendosi in particolare allo strumento del rimpatrio volontario, che si applica già prima di una decisione in materia di asilo. La Confederazione dovrà tuttavia adeguare le proprie statistiche, poiché l'UE non riconosce questo strumento.

Il regolamento sui rimpatri, che deve disciplinare il riconoscimento reciproco, prevede una procedura armonizzata. Pertanto, le decisioni negative devono essere inserite nel sistema d'informazione Schengen (SIS) affinché gli altri Stati Schengen possano avere accesso alle informazioni. Il regolamento mira ad armonizzare e semplificare il rimpatrio dei richiedenti asilo respinti, scrive il Consiglio.

Meccanismo di solidarietà

Il nuovo Patto sull'asilo e la migrazione prevede inoltre un meccanismo di solidarietà, che apre la strada ai ricollocamenti di 21'000 dai Paesi situati lungo le rotte migratorie come Grecia, Spagna, Cipro o Italia, ad altri Stati. Sono previsti contributi finanziari per 420 milioni di euro (393 milioni di franchi) e altre misure di solidarietà.

Gli altri Stati potrebbero dimostrare la loro solidarietà accogliendo migranti, fornendo denaro o altro tipo di sostegno. Alcuni Stati, come l'Austria o la Polonia, possono richiedere una riduzione dei loro contributi a causa della pressione migratoria riconosciuta. Un terzo gruppo di Stati avrà accesso a misure di sostegno.

Le decisioni prese oggi consentono al Consiglio dell'UE di avviare i negoziati con il Parlamento europeo al fine di concordare un testo giuridico definitivo. Il nuovo meccanismo dovrebbe entrare in vigore il 12 giugno 2026.

La Svizzera vuole negoziare

Nell'ambito dei trattati stipulati con l'UE, la Svizzera non è tenuta ad adottare il meccanismo di solidarietà. Sia il Consiglio federale che il Parlamento hanno tuttavia deciso che la Confederazione potrebbe partecipare su base volontaria. Il termine per un eventuale referendum non è ancora scaduto.

Berna non ha ancora stabilito se intende accogliere migranti o se piuttosto contribuirà finanziariamente. Berna e Bruxelles devono prima negoziare un accordo per la partecipazione della Svizzera al meccanismo.