Svizzera

Un alunno su sei è in sovrappeso, soprattutto alle Medie

Percentuale in calo in generale di 0,8 punti rispetto all'anno precedente, ma permane la sfida nella lotta contro l'obesità giovanile

In sintesi:
  • Le differenze fra maschi e femmine sono lievi, ma diventano notevoli in base all'estrazione sociale
  • Il fenomeno riguarda il 4,3% della popolazione scolastica
Centimetri in più
(Keystone)
28 maggio 2024
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Il sovrappeso e l’obesità rimangono una sfida per i bambini e gli adolescenti. Secondo un monitoraggio che si riferisce all'anno scolastico 2022/23, un alunno su sei ha problemi con la bilancia, un dato comunque in leggero calo se confrontato con i dodici mesi precedenti.

Più precisamente, indica in una nota la fondazione Promozione Salute Svizzera, il 16,7% (-0,8 punti) degli scolari è affetto da sovrappeso o obesità. L'analisi, eseguita per la prima volta nel 2005/06, considera i dati delle scuole dell'infanzia, elementari e medie forniti dalle Città di Basilea, Berna e Zurigo.

Differenze per estrazione sociale

Rispetto all'anno prima, è stata registrata una diminuzione del sovrappeso (-1,8 punti) soprattutto nel primo ciclo scolastico (scuola dell'infanzia, prima e seconda elementare), mentre nel secondo (classi di terza, quarta e quinta) e nel terzo (scuola media) i valori sono rimasti stabili. Le differenze fra maschi e femmine sono lievi, ma diventano notevoli in base all'estrazione sociale. Ad avere infatti problemi di peso sono soprattutto i bambini i cui genitori non hanno una formazione post-obbligatoria e i figli di stranieri.

Dal monitoraggio emerge inoltre che il fenomeno dell'obesità riguarda il 4,3% (-0,4 punti) della popolazione scolastica. Negli ultimi venti anni questa quota complessivamente è scesa solo di poco, mentre si osserva un aumento a livello di scuola media.

Stando alla fondazione, è necessario intervenire tempestivamente a livello preventivo, tenendo conto dei diversi contesti culturali e sociali. Gli approcci volti a prevenire l'obesità sono particolarmente importanti perché essa rappresenta un fattore di rischio per altre patologie, quali malattie cardiocircolatorie, diabete e tumori.

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