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Resistenza in parlamento contro i piani di Rösti

Prima si parli della nuova concessione della Ssr, poi dell’ammontare del canone. Di questo parere è anche la Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Consiglio degli Stati (Ctt-S), che praticamente all’unanimità – e sulla scia di quanto deciso dall’omologa commissione del Nazionale – vuole impostare in questo modo la discussione sul futuro della Ssr. L’approccio scelto dal ministro dei Media Albert Rösti (Udc) e dal Consiglio federale è diametralmente opposto: prima il canone (la proposta è di abbassarlo da 335 a 300 franchi mediante una modifica d’ordinanza), e solo in seguito – dopo la votazione popolare sull’iniziativa (prevista nel 2026) – la nuova concessione. L’esecutivo apparentemente crede che il miglior modo per togliere mordente all’iniziativa targata Udc sia evitare che la campagna per la votazione venga perturbata da discussioni sui singoli programmi. In parlamento però, a dispetto delle opinioni alquanto divergenti sull’iniziativa, i membri di commissione di tutti i partiti (Udc compresa) fanno muro alla strategia governativa. Quali effetti avrà questa resistenza, è tutto da vedere. L’Ufficio federale delle comunicazioni ha detto di recente al ‘Tages-Anzeiger’ che le priorità di Rösti non cambiano. Se ne saprà di più verosimilmente prima della pausa estiva. SG