laR+ congedo paternità

Due settimane per i papà anche in caso di lutto

Il padre di un neonato nato morto o deceduto poco dopo il parto dovrebbe beneficiare lo stesso del congedo paternità. È quanto propone una mozione, seppur modificata, adottata ieri tacitamente dal Consiglio degli Stati. L’atto parlamentare, presentato da Greta Gysin (Verdi), era già stato approvato dalla Camera del popolo.

La mozione ritorna sui banchi del Nazionale, tenuto conto delle precisazioni apportate dai ‘senatori’. Per la Camera dei Cantoni, il congedo di paternità deve infatti essere accordato nella sua integralità se il nascituro nasce morto oppure se muore alla nascita o nei 14 giorni successivi. Inoltre, la durata del congedo di paternità deve avere inizio il giorno in cui il nascituro nasce morto o il giorno del suo decesso. I giorni del congedo di paternità che sono eventualmente già stati presi devono essere conteggiati.

Il Consiglio federale proponeva di respingere la mozione. Il congedo maternità – ha fatto notare Elisabeth Baume-Schneider – serve alla madre non solo per accudire il suo bambino e per sviluppare il rapporto con lui, ma anche per recuperare fisicamente dopo la gravidanza e il parto. La situazione è diversa per i padri, secondo la ‘ministra’ della Sanità: scopo precipuo del congedo di paternità è quello di consentire loro di inserirsi nella nuova situazione familiare. E i padri, comunque, possono usufruire del consueto congedo retribuito se l’evento impedisce loro di lavorare, ha detto la consigliera federale.

Dal 2021, i padri lavoratori hanno diritto a due settimane di congedo paternità. Nel caso di un bambino nato morto o della morte di un bambino alla nascita, il congedo non viene però concesso. Il congedo maternità è invece concesso – dalla 23esima settimana di gravidanza – anche in caso di morte del bambino. Da qui la mozione per eliminare la disparità di trattamento. Per Gysin, la nascita di un bambino nato morto e la morte di un bambino alla nascita sono esperienze psicologiche traumatiche. Anche per il padre.

Nel 2022 i casi sarebbero stati 607. Le ripercussioni finanziarie sul regime delle indennità per perdita di guadagno (Ipg) erano stimate a 1,3 milioni di franchi. Una somma che potrebbe essere finanziata attraverso i fondi attuali delle Ipg, ciò che renderebbe superfluo ricorrere a una fonte di finanziamento supplementare. ATS/SG