Svizzera

Un Boeing 747 nuovo di zecca e... già da rottamare

Il beffardo destino è toccato a un velivolo fermo per dieci anni all’aeroporto di Basilea e con solo 40 ore di volo sul libretto. Un inno allo spreco

Il Boeing 747 non solo non spicca il volo ma già vede il suo tramonto
(Keystone)
3 marzo 2023
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Solo 40 ore di volo e già destinato a essere un rottame, o quasi: sarà smantellato l’enorme Boeing 747 praticamente nuovo che per dieci anni è stato fermo all’aeroporto di Basilea, un velivolo da taluni considerato un simbolo d’irrazionalità e spreco di denaro.

A raccontare la triste storia del gigante dei cieli dall’immacolata livrea completamente bianca è oggi la Basler Zeitung, che riprende anche in parte informazioni della Cnn americana. Il velivolo (immatricolazione: N458BJ) aveva spiccato il volo da Basilea nell’aprile 2022 alla volta degli Stati Uniti, dopo che per un decennio era rimasto nello scalo renano.

Un jet per... sultani

Il Boeing 747-8 era in versione business, cioè per uomini d’affari. Il jet non aveva rivali in questo campo, potendo offrire un’autonomia di 16’000 chilometri e qualcosa come 450 metri quadrati di superficie in cabina. Il problema: un aereo del genere è un po’ ingombrante e gli interessati sono pochissimi.

Uno di loro era il principe ereditario saudita Sultan ibn Abd al-Aziz: il governo dello stato desertico aveva commissionato il Jumbo per lui e aveva inviato l’aereo a Basilea nel 2012, a quanto sembra affinché la società di manutenzione Jet Aviation potesse dotarlo di interni di lusso.

Ma questo non è poi avvenuto: il principe è nel frattempo morto e il resto della famiglia, non avendo un grande interesse per l’aereo, ha cercato invano di sbarazzarsene. "Nessuno, tranne un capo di Stato saudita, vuole oggi un aereo business a quattro motori", ha indicato alla Cnn Richard Aboulafia, esperto del ramo presso la società AeroDynamic Advisory.

Il problema è rappresentato dagli elevati costi operativi. Non è nemmeno possibile convertire semplicemente il velivolo in un aeromobile da carico e anche le versioni passeggeri del Jumbo si vendono con difficoltà. In questo contesto, qualche anno fa il costruttore Boeing ha annunciato la cessazione della produzione. L’ultimo apparecchio fabbricato, consegnato in gennaio, vola come si ricorderà per un’azienda elvetica: è un cargo con la livrea del colosso svittese della logistica Kühne+Nagel.

Il Jumbo saudita non ha invece mai avuto una configurazione interna: l’allestimento di un aereo del genere costerebbe 30, 40 o 50 milioni di dollari, secondo le stime di Connor Diver, specialista di Cirium, una società di analisi aeronautica. A suo avviso questo ha limitato ulteriormente la ristretta cerchia degli interessati.

In totale sono stati costruiti solo dieci apparecchi della versione business del 747. Sono utilizzati dai governi di Egitto, Kuwait, Marocco, Oman, Qatar e Turchia. Inoltre due Jumbo sono attualmente in fase di conversione in aerei presidenziali statunitensi, i nuovi Air Force One.

Nel 2017 l’apparecchio basato a Basilea è stato messo in vendita per 95 milioni di dollari, in forte calo rispetto al suo prezzo di listino originale che è di circa 350 milioni di dollari, secondo Diver. Alla fine Boeing ha riacquistato il Jumbo dalla società di commercio di velivoli Aircraft Finance Germany.

L’aereo ha raggiunto l’Arizona nell’aprile del 2022, trascorrendo 10 ore in volo, ovvero circa un quarto del suo tempo totale in aria. Lì è stato parcheggiato nel deserto, nella struttura chiamata Pinal Airpark. Sul posto una ditta che opera per conto di Boeing sta ora lavorando per smantellare l’aereo.

"Ho visto delle foto ed è già stato smontato, i motori sono già stati rimossi", spiega Diver. "I propulsori erano praticamente nuovi e uno di essi probabilmente vale circa 20 milioni di dollari". Da soli quindi i quattro motori potrebbero essere valutati a 80 milioni di dollari. Non è chiaro se l’aereo verrà smontato pezzo a pezzo nell’arco di diversi anni, fungendo da magazzino di pezzi di ricambio, o completamente in una volta sola: Boeing non vuole prendere posizione pubblicamente sulla vicenda. Quello che è certo è che il Jumbo non spiccherà mai più il volo ed è destinato a morire.

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