Svizzera

Le aziende private continuano a investire: +4% rispetto al 2019

Prevale nella ricerca e nello sviluppo il settore farmaceutico seguito dalle imprese specializzate e dall’industria dei ‘macchinari’

Sempre più ricerca
(Ti-Press)
19 dicembre 2022
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L’anno scorso le aziende private svizzere hanno investito 16,8 miliardi di franchi in ricerca e sviluppo intra-muros, una somma in crescita del 4% rispetto al 2019. Prevale sempre il settore farmaceutico con una spesa di 6,2 miliardi (il 37% del totale), seguito dalle imprese specializzate nella ricerca con 2,2 miliardi (13%) e dall’industria dei "macchinari" con un totale di 1,5 miliardi (9%). È quanto risulta dalla rilevazione realizzata dall’Ufficio federale di statistica in collaborazione con economiesuisse.

Questo sviluppo è in linea con la tendenza al rialzo che si osserva da diversi anni in Svizzera, ma considerando le particolari condizioni economiche del 2020 e del 2021 dovute alla pandemia di Covid-19, l’aumento delle risorse investite dalle imprese nella ricerca aziendale "è da considerarsi davvero cospicuo".

Impiegate 62’000 persone

Si tratta per altro di un’attività che dà lavoro a poco meno di 62’000 persone (54’000 impieghi in equivalenti a tempo pieno), un quarto delle quali donne. È una quota che ristagna da una decina di anni, ma nel frattempo il ruolo delle donne è cambiato; nel 2012 solo un terzo di loro erano ricercatrici, nel 2021 lo era il 54%.

Tuttavia, la spesa per la ricerca non è aumentata in tutti i settori. Solo i rami "Farmacia", "Ricerca e sviluppo" e quelli del settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione hanno registrato un aumento degli investimenti tra il 2019 e il 2021. Questi rami sembrano aver subito meno le fluttuazioni congiunturali dovute alla pandemia da SARS-CoV-2 rispetto agli altri rami economici. Gli investimenti sono diminuiti, ad esempio, nel settore alimentare e in quello dei macchinari.

Forte calo nella ricerca fondamentale

Mentre dal 2015 la ricerca fondamentale rappresentava circa il 25% delle varie attività di ricerca effettuate dalle imprese, la sua quota relativa è scesa all’8% nel 2021, a livelli simili a quelli osservati nel 2012. La ragione di questo drastico crollo è dovuta essenzialmente al cambiamento del tipo di ricerca nelle imprese farmaceutiche. Sebbene nel ciclo di vita delle attività di ricerca sia normale che la ricerca fondamentale passi al livello della ricerca applicata, la portata di questa variazione è sorprendente visto che è avvenuta in un periodo così breve.

Dal 2012 le spese per le biotecnologie non hanno mai smesso di aumentare. Nel 2021 le imprese vi hanno destinato 5,9 miliardi di franchi, una quota aumentata del 10% su base annua. Al contrario, nello stesso periodo le somme investite nelle nanotecnologie hanno ristagnato e sono rimaste marginali: nel 2021 solo 172 milioni di franchi. Riguardo agli acquisti di attività di ricerca e sviluppo all’estero, l’anno scorso gli importi investiti dalle imprese sotto forma di mandati sono leggermente diminuiti, a 6,3 miliardi di franchi.

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