La Confederazione si allinea a quanto deciso dall’Unione europea: pure l’ex presidente ucraino, assieme a suo figlio, finisce sulla lista
La Svizzera fa sue le sanzioni già decise dall’Unione europea contro l’ex presidente ucraino Viktor Janukovyč, rimasto in carica dal 2010 al 2014.
Il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (Defr) ha aggiunto Janukovyč, oggi 72enne, e suo figlio Oleksandr alla lista delle sanzioni, scrive in una nota la Segretaria di Stato dell’economia (Seco).
Janukovyč è stato inserito nell’elenco delle persone soggette a divieti di viaggio e sanzioni finanziarie in relazione alla guerra in Ucraina. Le sanzioni vengono applicate a partire dalle 18 di oggi.
Padre e figlio figurano già dal 4 agosto nella lista delle persone sanzionate dall’Ue. Sono considerati responsabili del sostegno e dell’attuazione di atti che "minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza" dell’Ucraina, si legge nella decisione del Consiglio dell’Ue.
Secondo diverse fonti, Viktor Janukovyč ha fatto parte di un’operazione speciale russa volta a reintegrarlo come presidente durante la prima fase della guerra di aggressione russa contro l’Ucraina.
Secondo l’Ue, il figlio 49enne continuerebbe peraltro a condurre "transazioni con i gruppi separatisti nella regione ucraina del Donbass", controllato da gruppi separatisti filorussi, in particolare nei settori dell’energia, del carbone, delle costruzioni.