Aumentati del 17% rispetto all’anno precedente. Differenze tra regione e regione: a Neuchâtel la crescita è stata del 100%, in Ticino del 5%
I fallimenti aziendali si confermano in deciso aumento in Svizzera: lo indicano i dati della società di informazioni economiche Dun & Bradstreet (D&B), che mettono anche in luce una lieve flessione sul fronte delle nascite di nuove imprese.
Nei primi cinque mesi del 2022 le ditte che hanno dovuto chiudere per insolvenza sono state 1’916 a livello elvetico, il 17% in più dello stesso periodo dell’anno precedente.
Il dato nasconde peraltro una realtà regionale assai variegata: spiccano per esempio il +100% di Neuchâtel, il +61% di Basilea Città, il +50% dei Grigioni (30 casi) e il +46% di Berna, mentre gli aumenti del numero di fallimenti sono risultati contenuti nella Svizzera sud-occidentale (+6%), in Ticino (+5%, 118 casi) e nella Svizzera centrale (+4%).
Esistono notevoli differenze anche tra i vari settori di attività. Le imprese del settore secondario, in particolare, si distinguono per l’evoluzione negativa: i fallimenti sono stati 347, il che corrisponde a un aumento del 33%. Nel caso dei fornitori di servizi alle imprese, si è registrato un aumento del 27% con 205 casi. Anche l’industria automobilistica non sembra essere in gran forma, con un aumento del 18% dei casi di fallimento (73).
Se diverse aziende devono abbassare le saracinesche, non poche al contrario aprono i battenti: le nuove iscrizioni al registro di commercio nella Confederazione sono state 20’953 nel periodo in esame, valore in flessione del 2% su base annua. Ticino (-2% a 946) e Grigioni (-7% a 432) seguono la stessa tendenza.