Svizzera

Convivenza lupo-pecore: così proprio non va

Per l’Associazione svizzera per la protezione del territorio dai grandi predatori ‘non esiste una protezione delle greggi che funziona’

Affinché scene simili non debbano più ripetersi
(Ti-Press)
25 maggio 2022
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Non esiste una protezione delle greggi che funziona. Lo hanno detto chiaro e forte i delegati cantonali dell’Associazione svizzera per la protezione del territorio dai grandi predatori, riunitisi a Berna.

Lo squilibrio costi-benefici è fortemente alterato a scapito della pastorizia. L’obiettivo principale del programma nazionale di protezione delle greggi dal 2013, ovvero gestire l’allevamento senza restrizioni sproporzionate nonostante la presenza di grandi predatori, è fallito, annota l’associazione.

Le misure preventive disponibili stanno diventando sempre meno efficaci. Con l’inizio della stagione di alpeggio 2022, la sofferenza degli allevatori di bestiame da pascolo è diventata insopportabile, e la stagione alpestre non è ancora iniziata! Nel frattempo, la popolazione di lupi cresce senza controllo e la spirale di avvistamenti e predazioni continua senza sosta.

Il 19 maggio, il Consiglio federale ha proposto una serie di misure temporanee per la stagione d’alpeggio 2022. L’associazione accoglie con favore le misure. I cantoni, responsabili dell’applicazione e gestione delle misure temporanee, sono tuttavia stati informate in ritardo: esiste confusione di competenze tra gli uffici cantonali dell’agricoltura e della caccia.

I delegati delle sezioni cantonali rivolgono pertanto un appello agli uffici governativi dei singoli Cantoni affinché sostengano al più presto gli allevatori e gli alpeggianti nell’attuazione delle misure temporanee di emergenza.

La speranza è che i Cantoni si assumano la necessaria responsabilità per il futuro sviluppo dei loro territori e che, contro le intenzioni del governo federale, non abbandonino i loro preziosi paesaggi culturali alla diffusione sregolata e incontrastata della popolazione di lupi, con tutte le conseguenze negative per la biodiversità, la perdita del patrimonio
culturale, il turismo e, in ultima analisi, per la popolazione rurale.

Nel corso dei lavori, i delegati dei cantoni di montagna hanno pure approvato la relazione annuale dei presidenti Germano Mattei e Georges Schnydrig, che sono stati riconfermati nelle loro funzioni, e hanno eletto il consulente agricolo grigionese di lunga data Otto Denoth nel Consiglio Direttivo Livio Crameri della Val Poschiavo, che per motivi di salute si è dimesso dalla Direzione. Crameri è stato calorosamente ringraziato per il suo prezioso lavoro in questi quattro anni d’intensa e qualificata collaborazione.

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