Svizzera

Se l'Italia riapre non è detto che la Svizzera faccia lo stesso

Il portavoce della Segreteria di Stato della migrazione Daniel Boch ribadisce: 'Dovremo valutare attentamente anche con il Ticino'

18 maggio 2020
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Se l'Italia deciderà di riaprire le frontiere il prossimo 3 giugno, non è detto che la Svizzera faccia lo stesso. Lo ha indicato oggi a Berna il portavoce della Segreteria di Stato della migrazione (Sem) Daniel Bach, aggiungendo che nel corso della settimana ci saranno discussioni bilaterali tra Berna e Roma per una soluzione coordinata.

Attualmente ci sono colloqui con Germania, Francia e Austria per una riapertura delle frontiere il prossimo 15 giugno. L'annuncio da parte di Roma, giunto negli scorsi giorni, deve essere valutato con attenzione anche con gli altri Paesi confinanti, nonché con i cantoni di confine, in particolare il Ticino che sarebbe molto colpito da una riapertura delle frontiere con l'Italia, ha sostenuto Bach.

La consigliera federale Karin Keller-Sutter ha indicato sabato che la Confederazione potrà decidere autonomamente se riaprire le frontiere nello stesso momento in cui lo fa l'Italia oppure se è meglio attendere, ha sottolineato Bach. "È dunque possibile che dalla Svizzera si potrà raggiungere l'Italia, ma non è detto che possa accadere il contrario".

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