tragedia vallese

La guida era titolare di un agenzia di trekking con sede a Chiasso

C'era Mario Castiglioni, 59 anni, comasco, alla testa della spedizione. Grande esperto di montagna, vantava tre ottomila nel suo curriculum. Tra le sei vittime anche tre escursionisti di Bolzano

La sede della MLG mountain guide. © Ti-Press / Davide Agosta
1 maggio 2018
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Su portale della MLG Mountain Guide si può ancora ripercorrere l'itinerario della spedizione di sei giorni che si sarebbe dovuta concludere oggi, Primo maggio, a Zermatt e che è finita in tragedia. Il gruppo, come riferito dall'Ansa, era guidato da Mario Castiglioni,  59 anni comasco, contitolare dal luglio del 2015 dell'agenzia con sede a Chiasso specializzata in trekking, escursioni e attività in alta montagna, e aveva deciso di ripercorrere “la prima grande traversata delle Alpi nella storia dello scialpinismo”. Castiglioni, che era in comitiva con la moglie, era un uomo di montagna esperto e dal 1991, come si legge sul profilo del sito, aveva fatto della sua passione il suo lavoro. Nel suo curriculum il 59enne vantava tre ottomila fra Nepal e Tibet – Manaslu, Cho-oyu e Shisha-Pangma – oltre a grandi montagne (come il Cerro Torre, Aconcagua e Kilimanjaro) e spedizioni sugli sci. Da alcuni anni viveva in Valle di Muggio. Tra le vittime, tutte italiane, figurano tre escursionisti esperti di Bolzano. 

Come appurato dagli inquirenti, la comitiva  si trovava a oltre 3.000 metri lungo il percorso della Haute Route, un itinerario scialpinistico molto frequentato in queste settimane che collega Chamonix, ai piedi del Monte Bianco, con Zermatt, sotto il Cervino. Erano attese domenica notte al rifugio Des Vignettes, ma non ci sono mai arrivate. L'operazione di salvataggio è partita dopo un allarme lanciato verso le 6.30. Quattro delle sei vittime sono decedute dopo l'arrivo in ospedale – l'ultima questa mattina –, mentre una era già morta dopo essere precipitata. Dovrebbe trattarsi della compagna della guida, una donna di origine bulgara.
Ad aggravare il bilancio dell'ondata di maltempo che si è abbattuta sulla dorsale alpina ci sono state altre tre tragedie. La prima sul versante Sud del Monte Rosa dove un'escursionista russa si è avventurata con le ciaspole a 4.200 metri di altitudine e si è smarrita. Il suo corpo senza vita è stato avvistato, ma non ancora raggiunto dai soccorritori ostacolati dalle proibitive condizioni meteorologiche. In Francia, ai piedi del Monte Bianco, due scialpinisti francesi sono morti in altrettanti incidenti: un 35enne di Annecy ha perso la vita "a causa delle pessime condizioni meteo" ed è stato recuperato oggi sull'Aiguille Verte, mentre una valanga ha investito oggi un gruppo di quattro sciatori d'oltralpe sul versante Est dell'Aiguille du Midi, nei pressi del ghiacciaio Rond. Tre sono rimasti illesi mentre un 35enne è morto.
Infine, due giovani alpinisti svizzeri sono stati trovati senza vita sulle Alpi bernesi, nella zona del monte Monch, a 4.105 metri. Le vittime sono un 21enne del canton Berna e un 22enne del canton Basilea Campagna- Secondo quanto riferito dalla polizia cantonale bernese, non sono sopravvissuti alle basse temperature e allo sfinimento.

Sulle vittime, Castiglioni è deceduto sul colpo, cadendo in un dirupo; la moglie  Kalina Damyanova 52 anni bulgara è invece morta in ospedale. A proposito dei bolzanini morti Giovanni Dalponte, del Club alpino italiano (Cai) di Bolzano, al Giornale regionale della Rai si è espresso così: "Li conoscevo bene, erano amici da tanto tempo e frequentavano il Cai da sempre".  Riguardo a Elisabetta Paolucci, 47 anni: "Betti faceva scialpinismo già col padre, che era con noi a partire dal 1975-'76: veniva quand'era piccolina. E anche la coppia, Marcello Alberti e Gabriella Bernardi, entrambi 53 anni, era a tutte le gite sociali. I due non ne mancavano una. Avevano fatto tutti i corsi di scialpinismo, quindi le conoscenze per affrontare questo tour le avevano".

Una sesta persona, una donna di nazionalità bulgara di 52 anni, è morta in ospedale alle 12 circa di oggi. Lo riferisce all'Ansa il portavoce della polizia cantonale Markus Rieder.

Altro incidente sulle nevi in Vallese

Un altro incidente ha scosso le Alpi elvetiche: una persona è morta e un’altra è rimasta ferita a causa di una valanga staccatasi ieri nella regione del ghiacciaio dell’Allalin, in Vallese. Secondo quanto comunicato oggi dalla polizia cantonale, i due sciescursionisti – un uomo e una donna di nazionalità francese, entrambi 49enni – sono partiti da Saas-Fee in direzione del Mittelallalin. Nella risalita sono però stati travolti da una placca nevosa. La donna è riuscita a liberarsi e a chiamare i soccorsi, che sono giunti rapidamente sul posto. L’uomo è stato elitrasportato all’Inselspital di Berna ma è morto in serata a causa delle gravi ferite riportate. La donna è stata ricoverata all’ospedale di Visp, ma la sua vita non è in pericolo.

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