Svizzera

Servono più aree di sosta per i nomadi

L'Associazione dei comuni svizzeri (Acs) intende attivarsi e chiede una migliore collaborazione di tutti gli attori

Archivio Ti-Press
26 gennaio 2018
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In Svizzera le popolazioni nomadi, quali Sinti, Rom e Jenisch, hanno bisogno di un numero maggiore di aree di sosta e di transito. L’Associazione dei Comuni svizzeri (ACS) intende fare qualcosa in tal senso, ma chiede una migliore collaborazione di tutti gli attori.

Nonostante i diversi sforzi intrapresi, la vita dei nomadi rimane complicata, ha ricordato il presidente dell’ACS, il consigliere agli Stati Hannes Germann (UDC/SH), in occasione di un seminario tenutosi oggi a Berna. Il democentrista ha in particolare menzionato la carenza di aree ufficiali nonché i conflitti che sorgono quando tali popolazioni occupano senza autorizzazione terreni non previsti a questo scopo.

Se vi fosse un numero maggiore di aree di sosta e di transito con regole chiare, vi sarebbero anche meno conflitti tra nomadi, autorità comunali e popolazione locale, scrivono oggi in una nota congiunta l’ACS e la fondazione "Un futuro per i nomadi svizzeri".

I Comuni non dovrebbero essere i soli a mettere a disposizione queste aree. "Quello di permettere ai nomadi di praticare il loro modo di vita è un compito che spetta a tutti i livelli dello Stato", ha sottolineato Germann.

La fondazione "Un futuro per i nomadi svizzeri", coorganizzatrice del congresso, può fornire un aiuto prezioso per favorire la collaborazione tra Comuni e Cantoni. Nel discorso di apertura della giornata il presidente della fondazione, il consigliere di Stato bernese Christoph Neuhaus (UDC) ha pure invitato a una migliore cooperazione tra tutti gli attori.

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