Nella discesa iridata corona la splendida giornata elvetica il bronzo di Alexis Monney. Deluso invece Marco Odermatt, quinto
I risultati ottenuti nel corso dell'inverno hanno posto l'asticella in alto, come le montagne che attorniano il nostro territorio. Una pressione asfissiante, che i nostri rappresentati sono comunque riusciti a domare piazzando di nuovo due bandierine sul podio; questa volta quello iridato. Franjo von Allmen si è reso protagonista di una discesa che ha lambito la perfezione: ha rischiato linee impossibili, soprattutto nel tratto conclusivo, laureandosi re nella disciplina più ambita del Circo Bianco. Un titolo coniato d'oro che premia la sua resilienza, la sua incredibile forza di volontà. Scomparso prematuramente il padre, il bernese ha dovuto lottare per continuare la sua carriera. Grazie a una raccolta fondi, l'oggi 23enne è tuttavia riuscito a racimolare i soldi necessari a completare una stagione e mostrare a tutti il suo grande potenziale. Tant’è che ormai da qualche anno è additato come l'erede di Beat Feuz. Forse più spensierato, ma capace di equilibrare coraggio e sensibilità.
Un oro coronato dall'altrettanto splendido bronzo di Alexis Monney: amareggiato dall'uscita in superG, quando era lì lì per giocarsi una medaglia, il 25enne ha pennellato le curve facendo correre lo sci. Nella parte alta ha tuttavia commesso un piccolo errore, sinonimo di sette centesimi di ritardo da Vincent Kriechmayr. Il padrone di casa ha ‘rovinato’ l'ennesima doppietta rossocrociata stagionale, quella più importante, laureandosi vicecampione del mondo. Dal canto suo Marco Odermatt non è riuscito a confermare lo scettro, chiudendo in quinta posizione. Il nidvaldese ha pagato a caro prezzo alcune sbavature, soprattutto in basso, trovandosi a 0"35 dal podio. Odi ha quindi mancato la doppietta superG-discesa, riuscita invece quattro anni or sono a Kriechmayr, ma si è comunque detto contento del 15esimo titolo rossocrociato nella disciplina regina nonché del bronzo di Monney. Da segnalare anche l'ottavo posto di Justin Murisier (a 1"29) e il dodicesimo di Stefan Rogentin (a 1"38).
Con il titolo mondiale di discesa a 23 anni, Franjo von Allmen ha fatto meglio di Marco Odermatt e Beat Feuz. L'atleta della Simmental è un talento davvero precoce. Proprio come “Odi”, vincitore due anni fa a Courchevel, anche Franjo si è messo al collo la medaglia d'oro mondiale alla prima vittoria in una discesa libera... «Non me l'aspettavo, davvero. Alla fine è andato tutto a meraviglia e sono estremamente felice. Voglio assaporare ogni momento di questa giornata e la festa in programma questa sera (ieri per chi legge, ndr)».
Orfano di padre a 17 anni e diventato sciatore grazie alla generosità degli abitanti della Simmental e della natia Boltigen, i quali grazie a un crowdfunding avevano raccolto 16'000 franchi, Von Allmen ha potuto festeggiare il titolo con Alexis Monney, suo compagno di camera... «È geniale. Un giorno tocca a Odermatt, poi a un altro svizzero e, ciliegina sulla torta, con Alexis sul podio. È assolutamente incredibile».
Lo sci elvetico, coniugato al maschile, sta attraversando un momento d'oro, il che fa ben sperare per i Giochi olimpici 2026 e per i Mondiali di Crans-Montana l'anno successivo... «Speriamo, ma tutto può cambiare in maniera molto rapida. Le indicazioni arriveranno il prossimo inverno, e forse già nelle ultime prove di questa stagione».
Medaglia di bronzo, Alexis Monney ha saputo trascendere se stesso. Ha risposto presente nel momento più importante... «È stata una giornata pazzesca. Mi sono divertito molto, ai piedi avevo due missili. Quando ho tagliato il traguardo, non pensavo di essere in testa perché avevo commesso un errore prima della diagonale. Quindi vedere un secondo di vantaggio è stato un momento molto emozionante”.
Alla domanda se questa medaglia rappresentasse l'apice della sua carriera, lo sciatore di Les Paccots ha esitato: «È quasi allo stesso livello di Kitzbühel. Non è stato facile, perché questa settimana avevamo molte aspettative. Tutti noi abbiamo fatto un ottimo lavoro di squadra. Tra due anni a Crans saremo in cinque nel superG e in cinque nella discesa libera: sarà una grande festa».
Anche se la neve è cambiata rispetto ai giorni di allenamento e la temperatura era più elevata, il 25enne friborghese è riuscito ad adattarsi e a salire sul podio insieme a Franjo von Allmen... «È la prima volta che condivido la stanza con Franjo, una situazione che, a quanto pare, porta piuttosto bene. È un ragazzo fantastico con cui ridere. Dopo il superG eravamo entrambi un po' delusi per non aver ottenuto un risultato migliore. Abbiamo deciso di dare il tutto per tutto nella libera e vedere cosa ne sarebbe uscito: devo dire che non è proprio andata male...».