Sci alpino

Rossocrociati primi non certo per caso

Al giro di boa della stagione la Svizzera guida con un buon margine sull'Austria la classifica per nazioni. Reusser: ‘La squadra è vincente in ogni settore’

Vincitrice della classifica generale di Coppa del mondo lo scorso inverno, dopo una lunga astinenza a beneficio dei grandi rivali dell’Austria che dominavano dall’ormai lontano 1988, la Svizzera dello sci al giro di boa della stagione ha confermato il proprio statuto di regina delle nevi. Nonostante gli austriaci siano in ripresa, Gut-Behrami, Gisin, Odermatt e compagnia hanno allungato il passo.

Nella passata stagione la classifica finale per nazioni diceva Svizzera 8732 punti, Austria 7694. Un prepotente ritorno al vertice non riconducibile però alla prematura interruzione della stagione a causa del coronavirus, né all’improvviso miglioramento del rendimento dei migliori atleti rossocrociati. Tant’è vero che il risultato parziale, dopo la disputa di metà delle gare in calendario, oggi dice Svizzera 5055, Austria 4451. «Siamo riusciti a confermarci ai livelli che avevamo raggiunto nella scorsa stagione nonostante tutte le incertezze  e le difficoltà legate alla pandemia - ha spiegato Walter Reusser, direttore del settore alpino in seno a Swiss-Ski. Abbiamo ripreso dal punto in cui avevamo lasciato. In ogni disciplina possiamo contare su atlete e atleti che possono vincere una gara o che già hanno vinto».

25 podi, 6 vittorie

Non a caso, il margine della Svizzera sulle nazioni inseguitrici si è allargato. A dimostrazione che la crescita della squadra elvetica non è frutta dell’estemporaneità, né delle contingenze molto particolari con le quali anche lo sci si deve per forza confrontare. Un dato che potrebbe apparire sorprendente se si prendono in considerazione solo i piazzamenti sul podio ottenuto dai rossocrociati con più o meno lo stesso numero di gare disputate, rispetto a un anno fa: quest’inverno sono 25, contro i 22 della scorsa stagione, raggiunti da una dozzina di atleti. Il numero delle vittorie - sei - è invece identico. 

In carica dal dicembre 2019, Reusser la spiegazione alla base di questa ulteriore crescita l’ha trovata. «Abbiamo continuato a lavorare con profitto per quanto attiene l’ampiezza dei quadri dando stabilità alle squadre di tutte le discipline. Ora possiamo contare su atleti validi ed emergenti in ogni settore. La seconde linee si stanno facendo largo, le loro prestazioni sono utili anche per lo spirito di gruppo. I nuovi impulsi giovano anche alla vecchia guardia, motivata a spingere per ribadire quanto vale e difendere quanto ha ottenuto all’interno della squadra».

Media di 144 punti a gara 

L’effetto positivo di questi continui progressi che riguardano talenti e atleti già affermati e vincenti è del resto certificato dai numeri: la media punti raccolta dagli atleti rossocrociati è salita dai 123 per gara del passato inverno agli attuali 144. «Un enorme passo avanti. In ogni disciplina ci stiamo esprimendo ad altissimi livelli. Se non fosse così non saremmo certo vicini ai 150 punti di media per gara». Numeri superiori al passato che il dirigente bernese riconduce in gran parte ai progressi fatti dalle ragazze, «enormi in gigante, significativi anche in slalom».

Se dovesse indicare il segreto per l’attuale primo posto nella classifica per nazioni davanti all’Austria, Reusser porrebbe l’accento proprio sull’ampiezza del ventaglio di opzioni che porta la Svizzera a essere competitiva e vincente in ogni disciplina. «Ciascuno motiva e sprona l’altro, tutti si spingono vicendevolmente. Ciascun atleta sa che non è l’unico responsabile degli ottimi risultati della squadra, della quale non è quindi l’unico a doversi fare carico. I risultati li portano a casa tutti, nessuno deve fare il salvatore della patria. Una consapevolezza che è di grande aiuto, è foriera di serenità».

C'è ottimismo per il resto della stagione

L’attuale classifica, però, non va letta con superficialità. «Anche l’Austria è molto competitiva un po’ ovunque. Solo in gigante, principalmente con gli uomini, in parte anche nelle donne, non sono ancora al livello auspicato. Per il resto, è una squadra ben equilibrata anche la loro».

Nonostante i dubbi e gli interrogativi relativi all’emergenza sanitaria, Reusser è ottimista circa la seconda metà della stagione che prevede i Mondiali di Cortina e le finali di Coppa del mondo a Lenzerheide. «Noi di Swiss-Ski, così come molti altri, stiamo investendo molto affinché questa emozionante stagione si possa svolgere il più regolarmente possibile. Al momento la situazione non è drammatica, ma sono ben cosciente di come le cose possano mutare da un momento all’altro, si pensi solo a quanto accaduto con le gare in programma a Wengen e Kitzbühel».

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