Sci

La politica chiede la fine della guerra del Lauberhorn

Lettera aperta dei parlamentari bernesi sulla querelle tra la Federsci rossocrociata e gli organizzatori di Wengen. 'Vi esortiamo a trovare una soluzione'

Keystone
22 maggio 2020
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Scende in campo anche la politica nella querelle che oppone la Federsci rossocrociata agli organizzatori delle prove di Coppa del mondo del Lauberhorn. Per mezzo di una lettera aperta firmata da numerosi parlamentari bernesi del Nazionale - e pubblicata oggi dal Blick - in cui si esorta le due parti in conflitto «a sedersi nuovamente al tavolo per trovare una soluzione, affinché le gare di Wengen possano continuare a svolgersi anche in futuro».

«Per una nazione sciistica come la Svizzera - si legge ancora - la morte del Lauberhorn è qualcosa di impensabile. Abbiamo grande fiducia in voi e vi chiediamo di fare tutto quanto possibile per far sì che l'impensabile non debba accadere». La controversia tra Swiss Ski guidata dal presidente Urs Lehmann e il comitato organizzatore delle gare del Lauberhorn infuria ormai da tempo, ma negli ultimi giorni la diatriba è diventata di dominio pubblico: al centro della contesa ci sono i diritti televisivi e la loro distribuzione. Il caso nel frattempo è arrivato davanti al Tas, il Tribunale arbitrale dello Sport, e per questo motivo la Federsci elvetica ha chiesto alla Fis di togliere temporaneamente il Lauberhorn dal calendario di Coppa del mondo. Cosa a cui, naturalmente, Urs Näpflin e i suoi colleghi del comitato organizzatore si oppongono con veemenza. Anche perché uno studio realizzato nel 2002 ha illustrato che l'appuntamento nell'Oberland bernese genera ogni anno un indotto pari a nove milioni di franchi.

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