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Un primo passo verso il titolo grazie a solidità e talento

Lo Zurigo fa subito il break nella finale mandando al tappeto un Losanna inoffensivo, che dovrà crescere se vorrà mettere in difficoltà Malgin e compagni

Derek Grant mette alle spalle di Pasche il disco del 2-0
(Keystone)
15 aprile 2025
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Fortuna che l’hockey è imprevedibile, altrimenti dopo gara 1 della finale verrebbe da dire che tra Zurigo e Losanna arrischia di non esserci partita, tanto è impietoso l’esito del primo atto di una serie che è la rivincita di un anno fa, pur se stavolta sono i Leoni del Lemano a poter contare sul fattore pista, ma che comincia nel migliore dei modi per gli altri Leoni, quelli della Limmat. Più che per il risultato, un rotondo 3-0, soprattutto perché Andrighetto e compagni fanno subito il break senza neppure dover forzare il loro talento, cogliendo una vittoria alla Zurigo per così dire, cioè appoggiandosi a tutta l’efficacia, l’efficienza, la disciplina e il pragmatismo su cui gli uomini di Marco Bayer sanno di potersi appoggiare. E oltre a questo, naturalmente, al talento cristallino di gente come Malgin e Andrighetto, che con due spunti degni della loro fama – beneficiando però, va detto, anche della grande generosità degli avversari, che concedono loro tutto lo spazio di cui necessitano nella zona più pericolosa del terzo offensivo – costruiscono due delle tre reti che mandano al tappeto il Losanna. Ed è un kappaò senza appello, tanto che Geoff Ward nonostante il passivo di tre ‘sole’ reti, nell’epilogo di gara 1 rinuncia persino a togliere il portiere. Del resto, a giudicare da come erano andate le cose nei primi cinquantasei o cinquantasette minuti, ben difficilmente i suoi sarebbero riusciti a tornare a galla, in una serata in cui Simon Hrubec deve sì far fronte a 29 tiri, ma di questi praticamente uno solo – la conclusione al volo di un altrimenti trasparente Perlini, al ventinovesimo – è pericoloso davvero. Anche se, a ben vedere, l’occasione più ghiotta di tutti è quella che capita ad Ahti Oksanen in powerplay, al quarantaseiesimo, ma il finlandese manca l’appuntamento col disco davanti alla porta spalancata. A proposito di conclusioni in porta: qualcuno dirà che negli ultimi quaranta minuti di gioco lo Zsc ha tirato sole otto volte, quattro per tempo, ma la verità è che Derek Grant e compagni non avrebbero avuto bisogno di fare molto di più, e fedeli al loro stile di gioco si sono concentrati a non concedere spazi gratuiti a un avversario inoffensivo, che neppure in powerplay è riuscito a rendersi davvero pericoloso.

Questa, però, era soltanto gara 1, e per vincere il titolo di vittorie ne servono quattro. Di conseguenza Losanna avranno già dimenticato la cocente sconfitta, cercando di proiettanre subito la mente a ciò che capiterà domani alla Swiss Life Arena. Dove però, non dimentichiamolo, lo Zurigo è imbattuto nei playoff addirittura da due anni, dalla sconfitta in semifinale con il Bienne il 5 aprile del 2023. Altrimenti detto, le premesse non sono certamente delle migliori.