laR+ Hockey

‘Siamo cresciuti noi, ma pure le altre squadre’

Archiviata la stagione delle Hcap Girls, Benjamin Rogger traccia il bilancio: ‘Soddisfatto del gruppo, anche se ancora è mancato il passo in più’

La topscorer del Berna Duvin e quella biancoblù. Pejzlova in azione
(Ti-Press)
28 marzo 2025
|

Terze un anno fa, quarte quest’anno. Se ci si attiene alla stretta matematica e ai numeri, da una stagione all’altra le Hcap Girls hanno fatto un passo indietro. I numeri, però, dicono sì molto, ma non tutto. E allora, per tracciare un bilancio sulla stagione che per le biancoblù è andata agli archivi sabato con la finale per il terzo posto persa all’overtime a Davos occorre andare oltre quelle semplici cifre. «Soprattutto perché da un anno all’altro il campionato è diventato molto più equilibrato e competitivo – sottolinea l’allenatore delle Hcap Girls Benjamin Rogger –. A contribuire a questo livellamento verso l’alto del torneo è sicuramente stato l’arrivo nella massima categoria dello Zugo. Con le svizzerocentrali che hanno ripreso il posto che fino alla passata stagione era delle Ladies bianconere, istallandosi subito nelle parti alte della gerarchia, qualificandosi pure per la finale. Inoltre, da una stagione all’altra, diverse squadre sono sensibilmente migliorate, contribuendo pure loro ad alzare il livello del torneo. Basta guardare alla classifica finale della regular season per rendersi conto di quanto si siano assottigliati i divari tra le diverse protagoniste, con un gruppo di testa formato da sei squadre e completato dalle altre due che, bene o male, si sono adattate al livello del torneo rendendo la vita difficile un po’ a tutte: le cosiddette ‘squadre materasso’ sono ormai solo un ricordo... Poi, il fatto che giocarsi il titolo in finale si siano ritrovate Berna e Zugo non è un caso, ma è la giusta ricompensa per due società che si sono davvero prodigate nell’incentivare il livello dell’hockey femminile in Svizzera. Anche noi, da questo punto di vista, abbiamo compiuto un significativo passo avanti da un anno all’altro: benché a conti fatti non siamo riusciti a confermare il terzo posto dell’anno scorso, posso comunque ritenermi soddisfatto per quanto abbiamo realizzato».

Bilancio positivo anche se...

Al di là della soddisfazione per aver saputo reggere all’avanzata della concorrenza, nel bilancio di Rogger c’è spazio anche per un po’ di rammarico. «Se penso alla semifinale persa contro il Berna, c’è il rammarico di non aver potuto giocare fino in fondo le nostre carte. Già in gara 1, dal quarto o quinto cambio abbiamo perso Michaela Pejzlova per infortunio (con la topscorer ceca che ha chiuso quella sera la sua stagione, ndr). La sua defezione ha logicamente destabilizzato l’assetto della squadra. C’è comunque stata una grande reazione del gruppo, che ha giocato il resto della serie alla pari contro la squadra che aveva chiuso davanti a tutte la regular season. C’è poi il rammarico di aver perso una gara 2 che per quanto proposto sull’arco della partita meritavamo noi di vincere, ma che alla fine ha nuovamente premiato le nostre avversarie. E quello, in fondo, è stato il punto di svolta dell’intera serie, col Berna che poi, sullo slancio, ha chiuso definitivamente i conti in una gara 3 pure molto tirata. Al di là di tutto, questa serie con il Berna le mie ragazze l’hanno affrontata con la giusta cattiveria agonistica, e per questo non c’è davvero nulla che possiamo rimproverarci. Nemmeno nella finalina persa contro il Davos, che si è rivelata un’autentica battaglia con continui botta e risposta e decisa solo nell’appendice dell’overtime. Abbiamo giocato ancora una volta con grande carattere e grande personalità, anche se alla fine tutto ciò non è stato sufficiente. Insomma, la soddisfazione indubbiamente c’è, ma c’è pure il rammarico nel constatare che ci manca sempre ancora un tassello in più per salire un ulteriore gradino e puntare concretamente a vincere un qualcosa».

Detto di Michaela Pejzlova, restando al capitolo straniere, che bilancio trae Benjamin Rogger dall’intera stagione? «Julia Liikala si è dimostrata un ottimo acquisto, Fanny Rask una bella conferma e Jenna Kaila, benché frenata inizialmente da problemi fisici, ha pure lei fatto la sua bella parte. Per noi le straniere sono fondamentali, e a bocce ferme hanno tutte risposto presente».

Si guarda già avanti

Appena messa agli archivi la stagione 2024/25, la società guarda già avanti e pensa alla prossima annata, «che sarà del tutto particolare dato che sarà caratterizzata pure dalle Olimpiadi di Milano-Cortina. E questa prospettiva rappresenta sicuramente uno stimolo in più per molte ragazze. Benché ora come ora nell’attuale roster della Nazionale non figurino nostre giocatrici, è nostra intenzione lavorare affinché alcune di loro possano ambire a vestire la maglia della Nazionale». A livello pratico, dopo il ‘rompete le righe’ di sabato scorso, il gruppo tornerà al lavoro già a maggio per inaugurare la lunga marcia di avvicinamento al nuovo campionato.