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Andrighetto due volte, e i Lions sono sul tetto d'Europa

La Champions League resta in Svizzera: un anno dopo il Ginevra Servette, a far festa è lo Zurigo. Battuto in finale il Färjestad

E lo Zurigo festeggia
(Keystone)
18 febbraio 2025
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Finisce in festa per i Lins, che un anno dopo il trionfo del Ginevra Servette, permettono alla Svizzera di scrivere per il secondo anno consecutivo il loro nome nell'albo d'oro del torneo. Ma battere gli svedesi del Färjestad è stato tutt'altro che una passeggiata.

Macché vittima sacrificale arrivata in Svizzera per fare da semplice ‘sparring partner dei Lions’. Nei primi minuti il Färjestad è quello che pattina di più sul ghiaccio della Swiss Life Arena, con i padroni di casa che stanno a guardare. Agli uomini di Marco Bayer ci vogliono un paio di giri d'orologio per prendere le misure ai quadrati svedesi. Poi, una volta aggiustato il tiro e trovato il ritmo ideale di crociera, a dettare il ritmo delle operazioni sono i padroni di casa. Senza strafare, ma minuto dopo minuto sfilano le redini della partita dalle mani degli avversari e si procurano diverse buone occasioni per sbloccare lo 0-0 iniziale di questa finale. La più limpida capita sul bastone di Frödén al 6'14", che da ottima posizione spara il disco di poco a lato, con la curva dei tifosi dello Zurigo, proprio alle spalle di Legacé, che non mancano di far sentire il loro disappunto per l'occasione non sfruttata. Poi è il turno dei vari Kukan, con un tiro dalla distanza, e Grant, con una deviazione nello slot, ma il risultato non cambia di una virgola. All'altro capo della pista, Hrubec vive un inizio di partita tutto sommato tranquillo: solo ordinaria amministrazione o poco più per l'estremo difensore dei Lions, che quando viene chiamato in causa sbroglia alla meglio il suo compito. Al 17'48", finalmente, arriva anche il gol: Trutmann dalla blu mette un disco in direzione della porta, Balcers prova ad addomesticarlo ma ne perde il controllo a contatto con un avversario, il puck prosegue la sua corsa in direzione di Andrighetto, che come un furetto lo spedisce alle spalle del portiere avversario, facendo esplodere la Swiss Life Arena.

Il Färjestad non molla la presa e al rientro sul ghiaccio dopo la prima pausa prova a ricucire lo strappo, con Hrubec che dopo un minuto e una manciata di secondi di gioco compie un intervento provvidenziale su una conclusione di Steen, e sulla respinta Kellman da distanza ravvicinata mette a lato. Sono minuti di passione per gli uomini di Bayer, che soffrono pure la lontananza dalla loro panchina di riposo. E proprio un cambio mal riuscito degli zurighesi innesca la veloce discesa di Forsell, la cui conclusione va a spegnersi sui montanti della porta di Hrubec. Passata la sfuriata nordica, lo Zurigo torna finalmente a ricacciare la testa avanti, con Balcers che in tre tempi va a impegnare il portiere avversario. La svolta arriva poco dopo il giro di boa di metà partita, quando lo stesso Balcers cerca e trova un Andrighetto lasciato troppo libero dalla sua ‘guardia’. Il topscorer dei Lions in questa Champions League non si fa allora pregare per far partire la sventola che batte imparabilmente Legacé per la seconda volta. I linesman vanno a sbobinare l'azione al video per verificare l'entrata nel settore offensivo dello stesso Andrighetto, statuendo che è tutto regolare: 2-0. Qualche minuto più tardi è Roher a trovarsi sulla pala del bastone il disco d'oro per il gol che potrebbe anche valere come un'ipoteca anticipata sulla vittoria finale, ma il numero 9 dei Lions, sgusciato via fra le maglie della difesa del Färjestad, non riesce a vincere il duello con Legacé, che a due riprese abbassa la saracinesca. I secondi venti minuti si chiudono con i Lions in trincea, costretti a difendersi addirittura in doppia inferiorità numerica per 32 lunghissimi secondi, ma la difesa (e in particolare il muro eretto da Hrubec a difesa della sua gabbia) regge l'urto.

Anche il terzo tempo si apre con gli svedesi che pigiano sul pedale dell'acceleratore (tra i pu attivi c‘è il ’solito‘ Forsell), ma tutte le loro folate si infrangono una dopo l'altra sul muro difensivo zurighese. Ancora una volta, passate le fiammate del Färjestad, pure ai Lions si presenta l'opportunità di provare a imbastire la manovra. Ma, forti del doppio vantaggio, gli uomini di Marco Bayer prediligono giocare di rilancio anziché sbilanciarsi eccessivamente e pericolosamente in avanti. E quando hanno per la prima volta della serata l'opportunità di giocare con l'uomo in più sul ghiaccio provano a sferrare il colpo che con tutta probabilità chiuderebbe definitivamente la partita, ma il gol non arriva. Intanto lo speaker, fra gli scongiuri dei dodicimila o quasi della Swiss Life Arena (dove c’è anche una discreta rappresentanza di tifosi della squadra ospite), annuncia le disposizioni per la cerimonia protocollare. Di hockey da giocare, prima di quella, ce n‘è tuttavia ancora parecchio. E le emozioni non sono ancora finite, perché al 51'05", con Malgin espulso il Färjestad accorcia le distanze con Aslund. Come da regolamento del torneo, la penalità non si esaurisce con la rete, e così per i Lions quelli che seguono sono ancora istanti di sofferenza. Che si replicano quando Riedi a poco più di 5’ dal termine dei tempi regolamentari si fa a sua volta spedire a purgare una penalità di 2 minuti. A due minuti dal termine coach Mitell tenta il tutto per tutto e dopo aver chiamato il timeout toglie il portiere per mandare in pista un sesto giocatore di movimento. Il Färjestad piazza l'assedio dalle parti di Hrubec ma il pareggio non arriva, e i Lions fanno loro la Champions League.

Zsc Lions - Färjestad (1-0 1-0 0-1) 2-1
Reti: 17’48“ Andrighetto (Balcers, Trutmann) 1-0. 32’33” Andrighetto (Balcers, Malgin) 2-0. 51’05" Aslund (Tomasek, Nygren/esp. Malgin) 2-1.
Zsc Lions: Hrubec; Weber, Kukan; Lehtonen, Geering; Kinnunen, Marti; Trutmann; Andrighetto, Malgin, Balcers; Frödén, Lammikko, Riedi; Rohrer, Grant, Zehnder; Baltisberger, Sigrist, Baechler.
Färjestad Karlstad: Legacé; Nygren, Ollas Mattsson; Nyström, Groleau; Tornberg, Beregkvist; Forsell, Johansson, Nygard; Steen, Kellman, Studenic; Tomasek, Westfält, Lodin; Lindqvist, Eklind, Aslund.
Arbitri: Schrader (Ger), Brander (Fin); Durmis (Slc), Riecken (A).
Note:12’000 spettatori (tutto esaurito). Penalità: 5 x 2’ contro gli Zsc Lions; 2 x 2’ contro il Färjestad. Tiri in porta: 30-32 (8-10, 13-10, 9-12). Zsc Lions senza Hollenstein (infortunato). Pali: 23’46“ Forsell. Al 58’02” timeout Färjestad, poi senza portiere fino al termine. Premiati quali migliori giocatori in pista Sven Andrighetto e Maxime Legacé.