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Una buona Svizzera non deve impallidire

Convincente debutto per la Nazionale sperimentale di Fischer, costretta alla resa solo ai rigori nella prima sfida degli Sweden Games a Langnau

Con l’aiuto di Jung, Sandro Aeschlimann riesce ad arginare un tentativo di Leino
(Keystone)
6 febbraio 2025
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Pur tra i convocati dell’ultim’ora, dopo una marea di rinunce, quello di Jonas Taibel era indiscutibilmente uno dei nomi che più destava stupore. E invece il ventenne attaccante del Rapperswil non solo col passare del tempo beneficia sempre di più spazio sul ghiaccio, ma addirittura la partita la finisce in prima linea, a fianco di Thürkauf e Bertschy, lui che era l’ultimo arrivato, e la partita con la Finlandia, nel primo match degli Sweden Games giocato però in terra bernese, l’aveva iniziata da tredicesimo attaccante. La parabola ascendente dell’ala sangallese – che, tra l’altro, sul finire dei tempi regolamentari arriva a un niente dal gol-partita, con quel tiro deviato all’ultimo fuori di un soffio dall’ottimo Lehtinen – ben illustra lo spirito di una Svizzera più che sperimentale, costretta a far senza il talento e l’estro del gente del calibro di Malgin, Andrighetto o Rochette, ma che conquista tutti grazie all’energia e alla caparbietà messa in pista a Langnau, in uno stadio stracolmo che ricambia più volte con applausi a scena aperta. Ma, soprattutto, mette alle strette una Finlandia che nel primo tempo pare davvero sorpresa da un forechecking tanto asfissiante, che le impedisce di costruire il gioco con (relativa) tranquillità.

A poco a poco, senza sorprese, probabilmente dopo una strigliata negli spogliatoi da parte di Pennanen, Oksanen e compagni aumentano la loro pressione e cambiano decisamente marcia. Quando cominciano a martellare, gli ospiti si rendono minacciosi sul serio, costringendo il portiere del Davos Sandro Aeschlimann a un paio di interventi a dir poco decisivi. Tuttavia, ciò non basta per tenere a bada una Svizzera sì inesperta, ma che gioca senza complessi, il che non era per nulla scontato alla vigilia. Non in un contesto del genere. Eppure ci riesce, oltretutto senza affidarsi soltanto alle iniziative dei pochi uomini davvero scafati all’attacco – cioè essenzialmente Bertschy, Jäger, Fazzini e capitan Thürkauf –, siccome in realtà i ragazzi di Patrick Fischer dimostrano di potersi rendere minacciosi un po’ con tutte le linee. Il problema, semmai, è il grado di minaccia con cui si deve confrontare Lassi Lehtinen: infatti, tra i sessanta minuti regolamentari e i cinque supplementari, il venticinquenne portiere di Lahti che gioca in Svezia, al MoDo, di veri miracoli non ne deve compiere, in un giovedì sera in cui – e lo 0-0 al sessantacinquesimo lo conferma – a emergere è soprattutto l’ottima disciplina difensiva, su un fronte come sull’altro.

Viste le premesse, grande importanza avrebbero potuto rivestirle le situazioni con l’uomo in più, ma nelle due di cui la Svizzera può beneficiare prima dell’overtime le conclusioni sono solo due, e la prima, il missile terra-aria del solito Fazzini (per fortuna di Lehtinen, dirà qualcuno) non trova la porta. Neppure il terzo powerplay, l’atipico 4 contro 3 a 1’22’’ dai rigori, darà dei frutti, nonostante il timeout preparatorio di ‘Fischi’. Così, il pubblico della Ilfis si dovrà consolare col rigore – l’unico – trasformato dal beniamino di casa Dario Rohrbach, osannato come un eroe, e con l’illusione del gol di Dominik Egli al quarantaduesimo secondo dell’overtime, prontamente annullato per lo sfondamento in stile rugbistico di Bertschy sul portiere. Il che non fa altro che rendere ancor più amara la sconfitta per una buona Svizzera che non meritava di perdere, ma che perlomeno domani pomeriggio si accomoderà sul volo per Stoccolma con la consapevolezza, o quantomeno la speranza, di non dover impallidire davanti a cechi e svedesi. C.S.

Svizzera - Finlandia (0-0 0-0 0-0 0-0; 0-1) d.r. 0-1
Rigori:
Bertschy -, Mäenalanen 0-1; Schmid -, Borgström 0-2; Fazzini -, Kapanen -; Rohrbach 1-2, Oksanen -; Egli -.
Svizzera: Aeschlimann; Egli, Berni; Aebischer, Jung; Baragano, Chanton; Frick; Bertschy, Thürkauf, Schmid; Schmid, Jäger, Fazzini; Rohrbach, Sigrist, Marco Müller; Sablatnig, Baechler, Knak; Taibel.
Finlandia: Lehtinen; Almari, Pulli; Leppänen, Sund; Laaksonen, Vittasmäki; Winberg; Repo, Kossila, Mäenalanen; Nurmi, Kapanen, Borgström; Oksanen, Ruohomaa, Nättinen; Leino, Björninen, Mäntykivi; Keskinen.
Arbitri: Jerabek (Cec), Mejzijk (Cec); Altmann, Schlegel.
Note: EmmentalVersicherung Arena di Langnau, 6’000 spettatori (tutto esaurito). Penalità: 1 x 2’ contro la Svizzera; 3 x 2’ contro la Finlandia. Tiri in porta: 31-29 (11-9, 8-11, 9-8, 3-1). Svizzera senza Fora (premiato prima del match per le 100 partite in Nazionale), Senn, Ritzmann e Marchon (tutti a riposo). Al 60’42’’ rete annullata ad Egli (ostruzione di Bertschy sul portiere). Al 63’48’’ timeout chiesto dalla Svizzera. Premiati a fine partita, quali migliori giocatori in pista, Sandro Aeschlimann e Lassi Lehtinen.