La Spinelli infligge il primo kappaò all’Olympic Friborgo. Salvatore Cabibbo ‘Che impresa da parte dei miei ragazzi’
Un sabato da sballo per i successi di Riva e Sam Massagno, mentre è di assoluta normalità la sconfitta dei Tigers a Ginevra, in casa della seconda forza del campionato.
Precedenza alle donne, anche in ordine cronologico, per quella che è stata la prima vittoria stagionale delle momò. Un successo sudatissimo, ma voluto con grande carattere e determinazione da parte di tutte le protagoniste: chi in fatto di punti come le straniere (51 punti in due), chi ai rimbalzi (8 a testa per Veri e Clerici), chi per la difesa più che per l’attacco. La squadra di Bassani è partita forte (8-2) ma poi si è arenata, favorendo il vantaggio ospite al 10’, 13-16. Dopo un avvio disastroso nel secondo quarto (0-10 e -13 sul tabellone), Nelson e compagne han risalito la china con la difesa a zona e con un parziale di 18-4 han chiuso in parità metà gara. A inizio terzo quarto il Pully si vede espellere la play Welch per doppio tecnico: era stata avvisata più volte dal buon trio arbitrale, ma l’ultima reazione le è costata cara. Senza la loro leader le vodesi han lottato, ma il Riva è stato più concreto: le triple di Clerici e Nelson hanno regalato il +6 al 4’, poi è arrivato il +10 al 9’, prima di due svarioni che hanno chiuso il quarto sul 50-45. Nell’ultimo quarto, è stato quindi il momento di controllare la gara: dal 60-56 al 6’ il risultato si fissa sul +13 finale, con la tripla della Nelson. Doppia doppia per la Zapata, con 17 rimbalzi e 19 punti.
Passando agli uomini, la Spinelli realizza il invece il colpaccio costringendo all’over time l’Olympic, prima di infliggergli la prima sconfitta in campionato. Una prova molto valida in ogni angolo del campo, quella degli uomini di Cabibbo, che hanno costretto i friborghesi a una ricerca del canestro laboriosa, e il 6/35 da 3 ne è testimonianza, come i soli 3 punti del top scorer Williams. Se poi ci mettiamo l’assenza di una colonna come Jurkovitz e l’espulsione di Nottage al 24’, si completa il quadro senza scalfire però la prestazione di Mladjan e compagni. Una gara che la Sam avrebbe potuto chiudere nei 40’ se si pensa che a 90” dalla sirena aveva 7 punti di margine (76-69) e palla in mano: due palloni persi banalmente e due forzature sono state bilanciate da 10 punti confezionati da Kovac (2 triple), e Kazadi. Dal 76-76, nell’overtime Solcà e Martino con una tripla han segnato lo scarto che ha permesso alla Spinelli di vincere una gran bella sfida. La partita è stata in equilibrio a lungo, con margini di +7 nel primo quarto (18-11), di +10 al 14’ con la tripla di Solcà (28-18), fino al +9 a metà gara. L’Olympic ha reagito all’espulsione di Nottage con una difesa più aggressiva e al 28’ era a 1 punto, sul 53- 52. Con Morgan in gran spolvero, tripla e +3 all’ultima pausa: 59-56. Poi a un canestro di differenza fino al 69-67 della tripla di Kovac, prima del finale già descritto. «Grande impresa dei miei ragazzi – afferma un gioioso Cabibbo –, frutto del lavoro finalmente al completo: dobbiamo risalire partendo da questa consapevolezza». Con un Morgan di buon livello, un Dusan che non sbaglia un tiro libero, ai 14 rimbalzi di Humphrey, all’efficacia del duo Martino-Solcà e anche un po’ più di presenza di Robertson, questa Sam può fare nuova strada, magari recuperando anche il tiro di Marko Mladjan.
Per il Lugano, invece, non c’erano molte speranze in quel di Ginevra, perché troppa è la differenza tecnica fra le due compagini. Ciò non toglie che i bianconeri abbiano disputato una buona gara, con il solito Ballard in doppia doppia, 26 punti e 19 rimbalzi, un discreto Hopkins e una buona prestazione di Jurkovitz. Il 4/6 di Donnelly da 3 è un’altra cifra importante. Le 22 palle perse sono però un evidente segno di quanto si debba ancora lavorare con una squadra così giovane.