laR+ Il dopopartita

‘Contro lo Zugo abbiamo giocato come squadra’

Battendo gli svizzerocentrali, il Lugano ritrova il successo. E Samuel Guerra di gode il momento: ‘Tre punti che fanno assai bene al morale’

Verboon e Arcobello se la ridono al cospetto di un avversario
(Ti-Press)
21 dicembre 2024
|

Lugano – Alla fine anche San Nicolao salta di gioia e alza le braccia al cielo in segno di giubilo. È il 59’42” e Marco Müller ha appena mandato nella porta lasciata sguarnita da Genoni per far posto a un sesto giocatore di movimento il disco del definitivo 5-2. La Curva Nord esplode in un boato di gioia, come non faceva più da tempo. E anche il barbuto uomo di rosso travestito che in attesa di scendere sul ghiaccio per premiare i migliori giocatori della serata se ne sta a bordo pista – dove viene inquadrato dalla telecamera e proiettato sul grande schermo del tabellone della Cornèr Arena – si lascia contagiare dall’entusiasmo per il ritrovato successo degli uomini di Gianinazzi. Un regalo di Natale anticipato per i tifosi, ma un successo meritato per i bianconeri, bravi ad attendere il momento propizio per poi assestare i colpi vincenti all’avversario. «Tolti i primi 5 minuti, abbiamo giocato un hockey semplice ma efficace e... abbiamo tirato fuori un po’ gli attributi – evidenzia a fine partita Samuel Guerra –. Malgrado qualche errore, siamo riusciti a restare compatti dietro. Abbimo giocato come squadra: se qualcuno commetteva un errore, c’erano sempre gli altri quattro compagni in pista pronti a intervenire in suo aiuto. Poi, con il passare dei minuti il nostro ritmo è cresciuto, e questo ci ha permesso di guadagnare fiducia. Nel suo complesso, la nostra è stata una partita in crescendo. Dopo il loro primo gol per noi è come se fosse suonata la sveglia: abbiamo reagito e cominciato a pigiare sul pedale dell’acceleratore. Abbiamo messo il focus nelle battaglie e nei duelli uno contro uno, senza mollare nemmeno un centimetro, accettando anche l’eventuale errore».

Una tattica che alla fine ha pagato con i tre punti, che mancavano ormai da quattro partite... «Ora ci godiamo il momento: ci gustiamo il sapore della vittoria, che era da un po’ che ci mancava, e che rappresenta un toccasana per il nostro morale».

Non sarà, beninteso, questa vittoria a dissipare come d’incanto tutti i malumori che nelle ultime settimane si erano venuti a creare attorno alla squadra (e nessuno si sarebbe aspettato il contrario), ma di certo, dopo le buone intenzioni mostrate mercoledì a Kloten, questo è sì un passo concreto nella direzione giusta. Fermo restando, altrettanto ovviamente, che il cammino da fare per raddrizzare una stagione fattasi tremendamente complicata, resta ancora parecchio. Come parecchie, a ogni buon conto, sono le partite ancora da giocare.

A cominciare da quella che vedrà Samuel Guerra e compagni di scena stasera a Langnau, nel match che farà da prova generale in vista del terzo derby stagionale di lunedì, ultimo impegno di campionato del 2024. «A Langnau dobbiamo assolutamente portare sul ghiaccio quell’atteggiamento e quell’intensità di gioco che ci hanno permesso di domare lo Zugo qui alla Cornèr Arena», conclude il difensore numero 28 dei bianconeri.

L’annotazione

Preludio di serata nera

Per i primi abbondanti cinque minuti di gioco, in pista c’è quasi solo una squadra. Lo Zugo, che fin dall’ingaggio d’apertura fa girare il puck quasi fosse un esercizio di allenamento. Il Lugano prova a interrompere le manovre degli ospiti, che hanno le sembianze di un lungo monologo. Quando poi Carr si rende protagonista di uno sciagurato passaggio alla cieca (e spalle agli avversari) in pieno settore difensivo, le cose vanno di male in peggio. Quel passaggio si trasforma in un perfetto assist per Eggenberger, il quale prova la conclusione, sporcata quel tanto che basta da Wingerli per ingannare Schlegel: la frittata è bell’e fatta. Sembra il brutto preludio di un’altra sera di patimenti per la squadra di Gianinazzi. Ma la caparbietà di Sekac prima e l’intuizione di Thürkauf poco dopo permettono al Lugano di rimettere sui binari un match che davvero rischiava di prendere una brutta piega. Lo scenario si ripete nel secondo tempo: il Lugano incassa subito l’1-2, ma a stretto giro trova il nuovo pareggio. Poi, finalmente, dopo due sbandate prontamente corrette, arriva il primo vantaggio bianconero, come un raggio di sole che si fa largo sulle nubi inizialmente di un sinistro grigiore.