Un punto e segnali di risveglio per il Lugano a Davos: dopo la sconfitta con i Lions, i bianconeri chiudono il weekend portando i grigionesi all’overtime
Ben venga la pausa. Una tregua che il Lugano, al di là di tutto, può affrontare con un morale decisamente migliorato rispetto a quello di appena una settimana fa, quando dopo la sconfitta alla Cornèr Arena al cospetto del Friborgo, aveva forse toccato il suo fondo. Da quel fondo, in fin dei conti, si può solo risalire, e, appunto, a sette giorni (e tre partite) di distanza, le nubi nel cielo sopra lo spogliatoio bianconero si sono fatte di un grigio un po’ meno cupo. Merito del successo di mercoledì sul Rapperswil e di due sconfitte tutto sommato accettabili (e malgrado tutto positive per l’atteggiamento) al cospetto delle prime due della classe: sabato in casa contro lo Zurigo e ieri sul ghiaccio di Davos. Dove, in più, un Lugano che non ha mai smesso di lottare è stato comunque bravo a riprendere i gialloblù grigionesi nel finale dei tempi regolamentari con un polsino dello ‘sniper’ Fazzini per trascinar la sfida fino all’overtime, nel quale Honka ha poi definitivamente fatto calare il sipario sul match.
Certo, la situazione in classifica continua a essere preoccupante, con una media di punti a partita precipitata, 1,222, sinonimo di dodicesimo posto nella graduatoria, a 5 punti dalla zona play-in e a 13 da quella che dà accesso ai playoff dalla porta principale. Il tutto per un Lugano che nelle dieci partite giocate tra una pausa dedicata alla Nazionale, ossia dal 15 novembre a oggi, ha racimolato la miseria di undici punti, frutto di tre successi entro il sessantesimo (tutti casalinghi, nell’ordine, contro Bienne, Ambrì Piotta e Rapperswil), due sconfitte al supplementare (a Porrentruy contro l’Ajoie e a Davos) e cinque sconfitte ‘secche’.
C’è però modo e modo di perdere, e di certo per come sono maturate le sconfitte del weekend, stavolta i bianconeri non hanno molto da rimproverarsi. Se non il fatto di non aver sfruttato un paio di buone occasioni contro il Davos (ma lo stesso possono a ogni buon conto farlo pure i grigionesi). «Abbiamo sofferto parecchio contro questo Davos, una squadra fortissima, e in questo momento molto più forte di noi, ma di positivo c’è che al di là di tutto siamo comunque riusciti a restare in partita fino alla fine, recuperando lo svantaggio per portarla fino all’overtime – sottolinea, ai microfoni di MySports, Luca Fazzini –. Peccato non essere poi riusciti a vincerla: quel punto extra ci avrebbe sicuramente dato un’iniezione di fiducia in più... Teniamoci questo punto, anche se non è il bottino che avremmo voluto portarci a casa da questa pista».
Al di là di quanto non dica la stretta aritmetica, dal weekend, e soprattutto dalla trasferta domenicale nei Grigioni, gli uomini di Gianinazzi fanno ritorno con qualche certezza in più, ossia quella di essere finalmente riusciti a riprendere in mano una situazione che si stava facendo preoccupante. La settimana di tregua prima del rush prenatalizio sarà ora utile per rifinire la registrazione al motore bianconero, nella speranza che alla ripresa del campionato, finalmente riprenda a girare a pieno regime. «Adesso dobbiamo riprendere il fiato per poi tornare in pista con l’obiettivo di raddrizzare la stagione», prosegue Fazzini. Che poi, senza tanti giri di parole, si sofferma sulla delicata classifica della squadra: «Dobbiamo guardare in faccia alla realtà : siamo tra le due peggiori squadre del campionato, dobbiamo ammetterlo e dobbiamo anche fare di tutto per uscire da questa situazione». M.I.