Hockey

Nel derby numero 240 a far festa è il Lugano

Entusiasmo, suspense e passione nel primo derby in Leventina lontano dalla Valascia. Si decide tutto ai rigori, dove gli unici a segnare sono Fazzini e Arcobello

L'incredibile parata di Benjamin Conz su Daniel Carr a metà del derby (Ti-Press/D.Agosta)
1 ottobre 2021
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Il primo derby è del Lugano. Nel venerdì in cui, finalmente, le sfide tra Ambrì e Lugano ritrovano il loro pubblico, in una serata ovviamente da tutto esaurito che arriva un anno dopo l’ultima sfida a spalti più o meno affollati, il 2 ottobre nella vecchia Valascia, quando per l’ultima volta la gente poté accomodarsi sugli spalti per la sfida più attesa (allora, contingentati, furono 2’775 spettatori). L’Ambrì, naturalmente, dopo il 4-0 al Bienne di martedì, si presenta in pista sostanzialmente con la medesima formazione, se si eccettua il ritorno nel lineup di Burren in retrovia, mentre sul fronte bianconero Chris McSorley torna a schierare sia Alatalo, sia Tschumi, di ritorno da squalifica.

Il duecentoquarantesimo derby della serie, rimarrà però soprattutto nella storia per essere il primo alla Gottardo Arena. Con Giovanni Morini che finisce a sua volta negli annali per essere il primo a segnare un gol nel primo derby nel nuovo stadio biancoblù, in una serata che parte subito a mille, e le prime occasioni sono praticamente immediate: la più nitida finisce sul conto di Boedker, che però non vede la porta. Poi l‘intensità cala, con le due squadre che lavorano molto, così di spazi per andar via in velocità non ce ne sono. Almeno fino al 7‘43’’, quando Fazzini riesce a prendere in contropiede la difesa biancoblù, e Isacco Dotti è costretto a rimediare con un fallo d’emergenza. È da quella superiorità numerica, al 9’23’’, che arriva il gol d’apertura: lo firma, appunto, Morini, grazie a una deviazione volante su conclusione dalla ‘blu’ di Elia Riva, e Benjamin Conz nulla può. L’Ambrì sembra accusare il colpo: infatti non passano che trenta secondi (abbondanti) e il Lugano raddoppia: due biancoblù s’avventurano alla balaustra a caccia del disco, mentre Arcobello può servire un disco in mezzo che è il più invitante degli assist per Luca Fazzini, dimenticato da Rocco Pezzullo davanti al povero Conz: è il 2-0 al 10’02’’. Poco dopo Riva si fa buttar fuori per uno sgambetto, ma i biancoblù non sfruttano l’occasione. Poi, a un minuto dalla pausa, sono nuovamente i bianconeri a poter giocare con l’uomo in più, dopo un colpo di gomito di Grassi su Herburger: l’occasione più ghiotta, però, capita ad André Heim, che sfrutta un’indecisione di Alatalo e va via di prepotenza, fermato all’ultimo soltanto dal gambale di Schlegel.

Il secondo periodo si apre più o meno com‘era finito il primo, cioè con i biancoblù di nuovo pericolosi durante la seconda parte della medesima penalità, con Fazzini che non si accorge del ripiegamento di Thürkauf e ferma Kozun in qualche modo davanti a Schlegel. In quei due minuti l’Ambrì spinge, ma il Lugano supera il momento difficile senza incassare reti. Non passano che un paio di minuti e i biancoblù sono di nuovo in superiorità, per una bastonata di Alatalo al volto di Pestoni: quella nuova, ghiotta occasione Diego Kostner non se la lascia scappare, dopo un astuto tocco all’indietro di McMillan, rilanciando completamente il derby al 25’33’’. Un derby vibrante più che mai, e che al 29’ vive un momento a dir poco incredibile: quando Daniel Carr, liberato da Arcobello davanti alla gabbia quasi sguarnita, centra la gabbia con il backhand, e alza una mano al cielo per festeggiare, e invece con un intervento a dir poco prodigioso, ‘Benji’ Conz, senza bastone, si lancia sul disco togliendolo dalla gabbia col guantone. Per capire se ciò avviene sulla o dietro la linea di porta, gli arbitri si rifanno alle immagini tivù, che tuttavia non possono chiarire oltre ogni dubbio, così Carr rimane con l’urlo strozzato in gola. Mentre i suoi compagni continuano a dar prova d’indisciplina: al 31’ è Boedker a finire fuori, ancora per sgambetto, ma in quei due minuti il risultato non cambia, pur se l’Ambrì va vicinissimo a segnare, con Hietaten che trova soltanto il palo. Sembra un buon momento per l’Ambrì, invece poco dopo una bastonata evitabilissima di Grassi ai danni di Thürkauf permette al Lugano di restare in pista con un uomo in più, e dopo che Alatalo riesce a tenere il puck nel terzo, il disco finisce a un Arcobello che pesca poi sulla sinistra di Conz il solito Fazzini, il quale non dà scampo al portiere biancoblù facendogli passare il disco sotto il braccio.

Il doppio svantaggio, però, non spegne l‘Ambrì. Che sin dall’inizio del periodo conclusivo si rimette a spingere, e al 42’55’’ trova il secondo gol: Pestoni libera Grassi nel terzo bianconero, e lo slap al volo del numero 12 s’infila sul primo palo. Così il derby si riaccende per la seconda volta. Al 44’50’’, però, Carr inciampa nel bastone di Fischer, e l’Ambrì si trova nuovamente costretto a giocare in boxplay. McSorley capisce l’importanza del momento e chiama il timeout, ma i suoi uomini non sfruttano l‘occasione, così a tredici minuti dal termine la contesa resta più aperta che mai, e nel corso del quarantanovesimo minuto il solito Grassi e Pestoni arrivano a un passo dal pareggio, con Thürkauf che riesce a salvare. Ma l’appuntamento col gol è solo rinviato: al 49’33’’, quando Zaccheo Dotti si sgancia all’attacco, lui che attaccante non è, e fa secco Schlegel con un siluro a fil di palo. Insomma, a dieci minuti dalla fine è tutto da rifare.

A quel punto, l’Ambrì è scatenato. I biancoblù provano ad affondare subito i colpi, ma il Lugano si difende, e al 54’ i bianconeri si ritrovano ancora una volta in superiorità numerica, dopo una bastonata al volto di Stoffel da parte di Burren: in quei due minuti, però, c’è un solo pericolo per Conz, e arriva dal bastone di Carr. Passato il pericolo, l’Ambrì prova a tornare a spingere, ma da lì al sessantesimo la situazione in pista non cambia. Così la decisione è rinviata al prolungamento, dove la prima grossa occasione è per Fazzini, che trova il palo alla sinistra di Conz. L’Ambrì va a sua volta vicino al gol-partita, con un centro di Heim per Pestoni che viene involontariamente toccato da Müller. Poi l’ultimissima chance è per Boedker, che però non trova il modo di superare il portiere biancoblù.

Così, alla fine a decidere tutto sono i rigori, dove gli unici a segnare sono Arcobello e Fazzini.

Ambrì Piotta - Lugano (0-2 1-1 2-0 0-0; 0-1) d.r. 3-4

Reti: 9’23" Morini (Riva, Stoffel/esp. Isacco Dotti) 0-1. 10’02" Fazzini (Arcobello) 0-2. 25’33" Kostner (McMillan, Regin/esp. Alatalo) 1-2. 36’12" Fazzini (Arcobello, Alatalo/esp. Grassi) 1-3. 42’55" Grassi (Pestoni, Fora) 2-3. 49’33" Zaccheo Dotti (Bianchi) 3-3. Rigori: Kozun -, Arcobello 0-1; Hietanen 0-1, Fazzini 0-2; Regin 0-2, Walker 0-2; Bürgler 0-2.

Ambrì Piotta: Conz; Fora, Isacco Dotti; Hietanen, Fischer; Fohrler, Zaccheo Dotti; Burren, Pezzullo; Trisconi, Kostner, Grassi; Bürgler, Heim, McMillan; Kozun, Regin, Kneubuehler; Pestoni, Grassi, Zwerger.

Lugano: Schlegel; Alatalo, Riva; Nodari, Guerra; Chiesa, Müller; Bernd Wolf; Fazzini, Arcobello, Carr; Boedker, Herburger, Morini; Bertaggia, Thürkauf, Walker; Traber, Tschumi, Stoffel; Vedova.

Arbitri: Piechaczek, Hebeisen; Fuchs, Thomas Wolf.

Note: 6’775 spettatori (tutto esaurito). Penalità: 4 x 2’ contro entrambe le squadre. Tiri in porta: 36-33 (10-15, 17-7, 8-9, 1-2). Ambrì Piotta senza D’Agostini, Dal Pian (infortunati), Hächler e Incir (soprannumero); Lugano privo di Haussener, Josephs, Loeffel, Näser e Werder (infortunati). Timeout Lugano al 44’50". Al 61’34" palo di Fazzini. Premiati quali migliori in pista Zaccheo Dotti e Luca Fazzini.

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