Hockey

'Dan Tangnes? Conosco il suo stile di gioco'

Oggi contro lo Zugo e a Friborgo il Lugano cercherà di preservare la sua imbattibilità. Heed: 'Il nostro segreto? Il lavoro di squadra'

Pronto all'azione (Ti-Press)
9 ottobre 2020
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I piedi restano ben saldi a terra, nonostante il primato in classifica. Alla Cornèr Arena la testa è già proiettata al nuovo weekend impegnativo con cui è confrontato il Lugano, stasera contro lo Zugo e domani a Friborgo. Lo si vede dall'attenzione che ognuno dedica alla teoria di Serge Pelletier, e dall'intensità con cui i giocatori dedicano poi agli esercizi. I bianconeri sono pronti a ripartire per il secondo dei molti 'back-to-back' della stagione, e sono pronti a rifarlo forti di certezze che vanno ben al di là di quell'effimero primo rango nella graduatoria dopo due turni (e nemmeno completi). A cominciare da una difesa non ancora scardinata dagli avversari. Merito di pigliatutto Schlegel, ma anche di un gioco difensivo che sinora ha convinto quasi su tutta la linea. «Il segreto della nostra imbattibilità? Lavoro di squadra - precisa uno dei volti nuovi della difesa bianconera, Tim Heed -. Finora tutto ha funzionato a perfezione, grazie in particolare al fatto che ognuno ha fornito il suo prezioso apporto al resto del gruppo. Nei primi 120' di questa stagione gli ingredienti principali del nostro gioco sono stati lavoro di gruppo e sacrificio. Schlegel ha fatto cose incredibili, ma tutto il collettivo ha fatto la sua lodevole parte».

Malgrado rispetto alla passata stagione il roster presenti diversi volti nuovi, fra cui appunto quello del 29enne svedese, la squadra ha già messo in mostra buoni automatismi. Perfettibili, certo, ma già su un ottimo livello. «Se c'è un lato positivo di questa pandemia e di tutto ciò che ne è conseguito e ne consegue, è che la lunga fase di avvicinamento alla nuova stagione a cui siamo stati costretti ha permesso un miglior rodaggio. Certo, da questo punto di vista tutte le squadre sono sul medesimo piano, ma il nostro è davvero un gruppo affiatato, cosa che ci ha permesso di trarre il massimo del profitto da questa situazione. E, comunque, sappiamo anche divertirci, dentro e fuori dal ghiaccio. Non dobbiamo comunque sentirci appagati dal grado di affiatamento che abbiamo raggiunto: occorre continuare così, lavorando costantemente come un gruppo». E, nello specifico, il tuo di adattamento in un nuovo gruppo come è stato? «Beh, ovviamente la pandemia ha messo alla prova un po' tutti, giocatori di hockey compresi. Ma non era un buon motivo per non raccogliere questa opportunità: la prospettiva di scoprire un'altra realtà e unirmi a questo gruppo mi eccitava. L'accoglienza che mi è stata riservata, da parte di tutti, è stata ideale, cosa che ha facilitato il mio inserimento nel gruppo».

Dopo 120' di full immersion nell'hockey svizzero, che impressioni ti sei fatto del nostro campionato? «Quando stai per conoscere una realtà nuova puoi solo immaginare come sarà effettivamente, ma non sai veramente cosa aspettarti. Adesso che ne ho avuto un primo assaggio mi rendo effettivamente conto che è un'altra realtà rispetto a quella nordamericana. Ma quello che non cambia è l'impegno di tutti per la causa della squadra, dai giocatori allo staff tecnico. Sul piano tecnico, quello svizzero è un campionato che richiede buone doti tecniche e velocità. Sono contento di avere l'opportunità di giocare in un torneo così: sarà una stagione avvincente».

Oggi lo Zugo in casa e domani la trasferta a Friborgo: ancora una volta il menu del weekend bianconero si prefigura stuzzicante ma anche impegnativo... «Lo Zugo? Conosco poco della squadra, ma conosco il suo allenatore, Dan Tangnes, perché per diversi anni ha allenato in Svezia, dove giocavo prima di varcare l'Atlantico. Conoscevo il suo stile di gioco ai tempi, ma non so se sarà il medesimo che ha portato in Svizzera. Il Friborgo, invece, lo abbiamo già affrontato in amichevole, e dunque a grandi linee sappiamo cosa aspettarci. Oggi e domani di fronte avremo due buone squadre, e dunque non possiamo che fare una cosa: continuare così, cercando di fare un passo avanti di partita in partita».

Soddisfatto sul piano personale delle tue prime partite ufficiali in bianconero? «Come inizio non c'è male. Ma sono convinto che posso ancora fare meglio: più tempo passo con il gruppo e migliore diventa l'affiatamento».

Pelletier: 'Più velocità in attacco'

Saltata la partita di Coppa Svizzera, Serge Pelletier ha approfittato dei giorni extra di tregua per concentrarsi su quegli aspetti non ancora ideali nelle dinamiche di squadra: «In questi giorni abbiamo lavorato con intensità al fine di poter affrontare gli impegni del weekend con il giusto piglio, visto che di fronte avremo due avversari tosti e che vogliamo confermare la buona partenza dello scorso fine settimana. Abbiamo cercato soprattutto di mettere più dinamismo nei movimenti offensivi. Nelle prime due partite eravamo un po' lenti nel gioco offensivo davanti al portiere avversario e dunque per tutta la settimana abbiamo messo l'accento su questo aspetto, sperando di avere le giuste risposte dal weekend che abbiamo di fronte».

Nell'allenamento di ieri, poi, il tecnico bianconero ha dedicato diverso tempo alla teoria: «Nel meeting pre allenamento della vigilia, ai ragazzi ho detto di fare tesoro dell'esperienza del primo doppio impegno ravvicinato della stagione per farsi trovare ancora più pronti per la prima delle tante repliche stagionali. Anche se prima di essere al top sotto questo aspetto immagino che ci vorrà ancora tempo».

Per le partite del weekend («e forse anche per quello successivo»), il Lugano dovrà fare a meno di Wellinger, colpito da una discata alla mano durante il derby, oltre che di Sannitz. A livello di schieramento, Pelletier sembra intenzionato a confermare la squadra mandata in pista nelle prime due giornate inaugurali. E con Schlegel in porta.

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