Hockey

Riportare la Nhl ai Giochi, l'ultima missione di René Fasel

Il friborghese, presidente della federazione internazionale fino a settembre 2020, conferma i Mondiali su pista americana, forse già a partire da Finlandia 2022

4 gennaio 2020
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Davos – Prima o poi tutto finisce. Quando il prossimo 26 settembre, al congresso di San Pietroburgo la Federhockey internazionale sarà chiamata a rinnovare i suoi vertici, sarà la fine di un’era. Perché quello sarà il capolinea di René Fasel in qualità di presidente dell’Iihf. Ma prima di pensare alla pensione, il timoniere più longevo della storia ha ancora una missione: «Sfumato l’accordo per le Olimpiadi del 2018, vorremmo riportare le stelle della Nhl a Pechino nel 2022 – sottolinea Fasel –. E per questo speriamo di raggiungere un accordo prima delle qualificazioni di settembre». Sarà questa l’ultima grande missione diplomatica di colui che passerà alla storia per essere riuscito a far valere la posizione dell’hockey europeo nei confronti della Nhl e per aver trovato l’accordo per portare i giocatori del campionato nordamericano a cinque Olimpiadi (1998, 2002, 2006, 2010 e 2014).

Il dentista friborgheseè subentrato a Sabetzki, divenendo il presidente più longevo della storia

Dentista di formazione e con un passato di arbitro alle spalle, Fasel è stato dapprima attivo nella Federazione svizzera di hockey, di cui ha assunto la presidenza nel 1985. Un anno dopo ha poi iniziato la sua carriera internazionale, che nel 1994 l’ha portato a subentrare a Günther Sabetzki alla presidenza dell’Iihf, carica che ricopre ancor oggi. Ma a novembre 2018, Fasel ha annunciato che alla fine del suo sesto mandato, ossia nel 2020, si sarebbe fatto da parte. Nessuno ha saputo gestire meglio di lui la Federhockey internazionale: sotto la sua gestione, l’Iihf è passata da un’azienda che occupava 4 persone a una con 30 impiegati a tempo pieno nella sua sede di Zurigo, con un budget lievitato da 10 a 30 milioni. Il contratto recentemente firmato con l’agenzia di marketing Infront, valido fino al 2033, garantisce stabilità finanziaria grazie all’apporto di mezzo miliardo di franchi spalmato su questo lasso di tempo.

Fra le cose che più hanno segnato la sua gestione, oltre alla citata integrazione dei giocatori della Nhl alle Olimpiadi, ci sono l’implementazione (congiuntamente con la Nhl) della tolleranza zero, e la costituzione di una squadra unica delle due Coree alle Olimpiadi di due anni fa: «Abbiamo lavorato per questa squadra coreana unita per quattro anni: è stato un progetto incredibilmente complesso ed eccitante».
E adesso? Cosa farà Fasel una volta scaduto il suo mandato? Lui assicura che non andrà in pensione... La sua vicinanza alla Russia e la sua amicizia con Vladimir Putin hanno già fatto parlare parecchio... Lo rivedremo alla presidenza della Khl? O in qualità di consigliere di Putin? Fasel dribbla le domande con un sorriso: «Ci sono molte domande e richieste interessanti. Di recente il ministro cinese dello Sport mi ha proposto di aiutare a costruire l’hockey cinese. I russi sono così bravi che non hanno bisogno del mio aiuto...».

Il presidente del Davos Gaudenz Domenig ha recentemente dichiarato che vorrebbe convincere Fasel a fare da ambasciatore della Coppa Spengler. «Non è proprio necessario. Sostengo già il torneo ovunque possibile. E non necessita certo di essere promosso: già ora per l’hockey su ghiaccio non c’è pubblicità migliore della Coppa Spengler».

Piste in formato Nhl ai Mondiali? ‘Stiamo lavorando per partire con l’edizione in Finlandia’.

Un anno fa, incontrandolo sempre a Davos, Fasel aveva parlato delle dimensioni delle piste e della sua volontà di adattare le misure di quelle europee a quelle della Nhl. E su questo tema il friborghese torna oggi: «Le piste europee, più grandi, sono penalizzanti. Qui da noi si gioca di più negli angoli; questo non è il vero senso del gioco. Ma, ripeto, ne stiamo discutendo, anche in considerazione della partecipazione o meno dei giocatori della Nhl ai Giochi di Pechino. Per quanto concerne i Mondiali, invece, il progetto dovrebbe concretizzarsi già nel 2022 in Finlandia (mentre per quelli in Russia l’anno successivo e in Cechia il passaggio a piste formato Nhl è già ufficiale). È un altro tema complesso da mettere in pratica, ma l’intenzione è questa. Non ha senso giocare e difendere il disco negli angoli». 

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