
Non c’è molta storia nella prima partita dei quarti di finale tra Zugo e Lugano, con gli uomini di Dan Tangnes che si impongono con il punteggio di 3-2. Alla Bossard Arena, per gli uomini di Greg Ireland l’inizio è da incubo: dopo appena due minuti e una manciata di secondi si ritrovano sotto già di una rete. Lo Zugo infatti sfrutta la prima penalità (di Bertaggia) per passare avanti. E raddoppia al 6’53” con Simion che recupera un disco mal gestito alle assi da Romanenghi. I bianconeri sfruttano però, in coda al loro primo powerplay, dimezzano lo scarto con un tiro di Wellinger deviato sotto porta dal parastinco di Morini: alla prima pausa si va così sul risultato di 2-1. E il parziale non cambia nei secondi venti minuti, sebbene lo Zugo ne giochi diversi istallato nel settore difensivo del Lugano. Nel gioco a ranghi completi i padroni di casa sembrano infatti superiori agli uomini di Ireland, che dal secondo tempo è costretto a rivedere i blocchi offensivi complice l’uscita di scena di Klasen, dolorante a una gamba. Lo Zugo trova però il 3-1 al 44’44” con Flynn che sorprende Merzlikins da posizione assai angolata rispetto alla sua porta. E sul 3-1, il compito dei bianconeri si fa ancora più complicato, anche perché per 10’ devono fare anche a meno di Lapierre, sanzionato con 10 minuti di penalità per una carica alle assi ai danni di Klingberg. Un tiro testo a mezz’altezza di Loeffel permette al Lugano di riaprire il match a poco più di 3’ e mezzo dal 60’. Ma nemmeno l’assalto a 6 giocatori di movimento contro 5 permette ai bianconeri di riacciuffare lo Zugo, che fa così suo il primo round di questo quarto di finale.
Non c’è molta storia nella prima partita dei quarti di finale tra Zugo e Lugano, con gli uomini di Dan Tangnes che si impongono con il punteggio di 3-2. Alla Bossard Arena, per gli uomini di Greg Ireland l’inizio è da incubo: dopo appena due minuti e una manciata di secondi si ritrovano sotto già di una rete. Lo Zugo infatti sfrutta la prima penalità (di Bertaggia) per passare avanti. E raddoppia al 6’53” con Simion che recupera un disco mal gestito alle assi da Romanenghi. I bianconeri sfruttano però, in coda al loro primo powerplay, dimezzano lo scarto con un tiro di Wellinger deviato sotto porta dal parastinco di Morini: alla prima pausa si va così sul risultato di 2-1. E il parziale non cambia nei secondi venti minuti, sebbene lo Zugo ne giochi diversi istallato nel settore difensivo del Lugano. Nel gioco a ranghi completi i padroni di casa sembrano infatti superiori agli uomini di Ireland, che dal secondo tempo è costretto a rivedere i blocchi offensivi complice l’uscita di scena di Klasen, dolorante a una gamba. Lo Zugo trova però il 3-1 al 44’44” con Flynn che sorprende Merzlikins da posizione assai angolata rispetto alla sua porta. E sul 3-1, il compito dei bianconeri si fa ancora più complicato, anche perché per 10’ devono fare anche a meno di Lapierre, sanzionato con 10 minuti di penalità per una carica alle assi ai danni di Klingberg. Un tiro testo a mezz’altezza di Loeffel permette al Lugano di riaprire il match a poco più di 3’ e mezzo dal 60’. Ma nemmeno l’assalto a 6 giocatori di movimento contro 5 permette ai bianconeri di riacciuffare lo Zugo, che fa così suo il primo round di questo quarto di finale.