Bianconeri ancora sottotono dopo la delusione di Bienne. Non basta il buon atteggiamento iniziale per avere la meglio dei tigurini
Il ritorno alla Super League non ha segnato la riscossa dopo la clamorosa sconfitta infrasettimanale in Coppa Svizzera a Bienne. Anzi, la pesante sconfitta patita contro lo Zurigo fa perdere ai bianconeri tre preziosissimi punti su Basilea e Servette, precipitandoli al quarto posto in classifica. Di certo non è questo il modo migliore per approcciare la trasferta di Conference League di giovedì a Celje. Il Lugano è stato battuto nonostante il buon approccio alla sfida e un primo tempo nel quale ha costruito di più senza però riuscire a trovare la via della rete. Anche contro i tigurini la sconfitta è stata facilitata da troppi errori individuali, all'immagine delle prime due segnature, propiziate da due palle perse da Ousmane Doumbia. Ancora una volta, la compagine di Croci-Torti, ieri diretta in panchina da Ortelli per la squalifica del titolare, ha mostrato di avere una panchina lunga, all'interno della quale, però, la differenza tra titolari e rincalzi risulta troppo evidente.
Alla faccia delle numerose assenze (Papadopoulos e Steffen squalificati, Aliseda, Bislimi, Grgic e Marques infortunati), all'ultimo momento Cao Ortelli è costretto a sostituire pure Hicham Mahou, lesionatosi nel corso del riscaldamento. Al suo posto, Yanis Cimignani.
Il primo quarto d’ora è di chiara marca bianconera, il Lugano entra in campo con il piglio giusto e crea alcuni pericoli dalle parti di Brecher, con una conclusione di Koutsias (da posizione di fuorigioco), una punizione (leggermente alta) di Cimignani e con una staffilata dai 20 metri di Doumbia che il portiere zurighese è costretto a fermare in due tempi, anticipando pure il possibile tap-in di Bottani. Al 20’, però, l'inerzia della partita cambia e si fa vedere lo Zurigo, con un colpo di testa di Zuber che costringe Saipi ad andare a cercare il pallone nell’angolino basso alla sua sinistra. Al 22’, l'estremo difensore bianconero è chiamato nuovamente al lavoro e si esibisce in un volo, più spettacolare che altro, per smanacciare una conclusione improvvisa di Ballet dalla lunga distanza. Lo Zurigo dà l’impressione di crescere e di voler prendere in mano le redini del confronto e al 23’, alla terza sollecitazione, Saipi è costretto a capitolare: palla persa sulla tre-quarti da Doumbia, Markelo vede libero in area Zuber, lo serve e il nazionale rossocrociato con un piatto destro preciso infila l’angolino alla sinistra del portiere bianconero.
Al 29’ il Lugano potrebbe pareggiare: Mai prende palla a centrocampo sul rilancio di Brecher e imbecca immediatamente Koutsias che va verso il portiere, evita la sua uscita e calcia in porta, ma Ligue ci arriva con la punta del piede e mette in corner. Sugli sviluppi dell’angolo, stupenda conclusione al volo di Dos Santos dal limite dell'area e Brecher è costretto a superarsi per alzare il pallone sopra la traversa.
La ripresa inizia come peggio non poteva: al 49’ Doumbia perde l’ennesimo pallone, Markelo si accentra e lascia partire una conclusione che si appoggia sul palo prima di insaccarsi alle spalle di Saipi, inutilmente proteso in volo. Con la sua squadra sotto di due reti, Ortelli prova ad attingere forze nuove dalla panchina: fuori Doumbia (costantemente in difficoltà) e Cimignani (in ombra), dentro Macek e Przybylko. Due minuti dopo, terzo cambio, con El Wafi al posto di Valenzuela, colpito al volto in un contrasto. Al 61’ altra buona opportunità per i bianconeri, con la girata da ottima posizione di Koutsias, sulla quale si interpone Brecher che mette in angolo. Al 66’ discesa sulla destra di Zanotti che, entrato nell’area piccola, preferisce la conclusione personale invece dell’appoggio al centro dove si stava profilando Przybylko, ma Gomez si interpone e manda la sfera in calcio d’angolo. A un quarto d’ora dal termine, Ortelli rinuncia anche a Bottani per giocarsi l’ultima carta offensiva a sua disposizione, quella di Vladi. Ma il Lugano ha ormai perso lucidità e i suoi attacchi sono soprattutto il frutto della disperazione e della voglia di risolvere in modo individuale ciò che non si riesce a realizzare come collettivo. A due minuti dal novantesimo arriva la mazzata finale. Su azione di rimessa in gioco, la sfera supera Hajdari impegnato in un duello aereo e Umeh si inserisce alle spalle di un Belhadj fermo sulle sue gambe, entra in area e viene atterrato da Saipi: rigore ineccepibile che Zuber si incarica di trasformare con sicurezza e precisione.
Finisce con una pesante sconfitta e con una prestazione, collettiva e individuale, tutt'altro che rassicurante. Giovedì a Celje ci vorrà un altro Lugano per non rischiare di compromettere il cammino in Conference League già alla prima uscita del 2025.
Reti: ¬23’ Zuber 0-1. 49’ Markelo 0-2. 83’ Zuber (rigore) 0-3
Lugano: ¬Saipi; Zanotti, Mai, Hajdari, Valenzuela (60’ El Wafi); Doumbia (56’ Macek), Belhadj; Bottani (75’ Vladi), Dos Santos, Cimignani (56’ Przybylko); Koutsias
Zurigo: ¬Brecher; Ballet, Gomez, Ligue, Denoon (79’ Mendy); Gbamin, Krasnqi; Markelo (79’ Kamberi), Chouair (79’ Mahmoud), Zuber; Perea (33’ Umeh)
Arbitro: ¬Cibelli
Note: ¬4306 spettatori. Lugano privo di Croci-Torti, Steffen e Papadopoulos (squalificati), Mahou, Aliseda, Bislimi, Grgic, Marques (infortunati); Zurigo senza Conceiçao (squalificato), Goure, Tsawa e Hodza (infortunati). Ammoniti: 7’ Zuber. 28’ Valenzuela. 54’ Zanotti. 81’ Dos Santos. 84’ Hajdari. 92’ Macek