A tre giorni dall'accesso ai quarti di finale di Coppa Svizzera il Lugano di scena alla Swissporarena, ennesima tappa del tour de force prenatalizio
Un passo alla volta, come chi è impegnato a scalare un Ottomila. Un passo alla volta, senza guardare avanti, consapevole che la meta diventa ogni volta un po' più vicina. È questo lo spirito con il quale il Lugano è chiamato ad affrontare gli ultimi impegni prima di una pausa invernale che gli permetterà di tirare il fiato, ma che sarà più breve del solito. L'ultimo impegno di Super League è previsto per domenica 15 dicembre a Cornaredo contro il Losanna, tuttavia la prima parte di stagione si protrarrà fino al 18, quando i bianconeri disputeranno il sesto e ultimo turno della fase a girone unico di Conference League, ospitando a Thun i ciprioti del Pafos. E il 19 gennaio il campionato riprenderà, ancora in casa, contro il Basilea. Un mese giusto di pausa, al quale vanno però tolte almeno due settimane di preparazione. Di tempo per tirare il fiato, insomma, ce ne sarà ben poco.
Proprio per questo motivo, Croci-Torti e i suoi devono evitare di guardare troppo lontano e concentrarsi solamente sul passo successivo. E il passo successivo si chiama Lucerna. A tre giorni dalla qualificazione ai quarti di finale di Coppa Svizzera, i bianconeri tornano in campo sabato sera alla Swissporarena, contro una compagine della quale in questi mesi si è parlato poco, ma che dopo 16 giornate si trova a soli tre punti dalla vetta. La Super League, quest'anno più che mai, è estremamente combattuta, con cinque squadre (nell'ordine Basilea, Lugano, Servette, Zurigo, Lucerna e Losanna) racchiuse in appena cinque punti.
Il Lugano, inutile negarlo, sta raschiando il fondo del barile delle energie. In stagione, tra tutte le competizioni, ha disputato 29 partite contro le 18 dei lucernesi. Un accumulo supplementare di fatica che giocoforza pesa sulla qualità delle prestazioni. Mercoledì a Yverdon, Steffen e compagni, dopo la brutta prestazione della domenica precedente a Ginevra, sono partiti a mille, attuando un gran pressing e creandosi l'opportunità di passare immediatamente in vantaggio, ciò che avrebbe messo la sfida su binari in discesa. Con il passare dei minuti, però, la foga iniziale è andata spegnendosi e i bianconeri hanno dato prova soprattutto di grande pazienza e della capacità, non comune a tutte le squadre, di saper aspettare il momento buono per colpire. Il momento buono è arrivato, il Lugano ha colpito e si è portato a casa l'accesso ai quarti di finale e l'accoppiamento con la squadra teoricamente più debole del lotto ancora in gara (il Bienne). Di conseguenza, alla Swissporarena scenderà in campo una squadra inizialmente motivata e su di giri, ma che dovrà mettere in preventivo la possibilità di un calo fisico alla distanza. Soprattutto in uno stadio nel quale i padroni di casa sono abituati a mettere molta intensità nel loro gioco, trascinati dal solito caloroso pubblico.
Dalle statistiche il Lugano non sa se trarre più luci o più ombre. Ad esempio, nelle ultime 12 partite disputate nella Svizzera centrale ha sempre segnato almeno una rete. Inoltre, gli ultimi 11 confronti diretti alla Swissporarena sono stati coronati da 5 successi e 4 pareggi. D'altro canto, nelle ultime sei trasferte i bianconeri non hanno mai vinto (3 pareggi e altrettante sconfitte), la serie più lunga in Super League dal dicembre 2019-luglio 2020, quando i pareggi erano stati 5 e le sconfitte 4. Quella della Swissporarena sarà anche la sfida a distanza tra Thibault Klidje e Renato Steffen. In una classifica dei cannonieri comandata da Dereck Kutesa con 9 reti, il lucernese occupa il secondo posto con 7 centri e 2 assist, un gol in più del numero 11 bianconero, il quale ha però fornito un assist in più. A livello di effettivi, Croci-Torti dovrà fare a meno dello squalificato Doumbia, ma poi bisognerà capire quali strascichi ha lasciato la sfida del Municipal di Yverdon. Al momento non dovrebbero esserci ulteriori assenze, a parte, ovviamente, quella di Aliseda e quella di Saipi, ancora alle prese con i postumi della doppia distorsione patita contro lo Zurigo. Mario Frick dovrà dal canto suo rinunciar agli infortunati Beloko, Chader e Karweina.