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Nel sacco di San Nicolao, Losanna e quarti di finale

L’Acb rialza la testa in Coppa, piegando il più blasonato San Gallo senza mai rischiare. Krasniqi: ‘Questo è il nostro reale potenziale’

(Ti-Press/Crinari)
5 dicembre 2024
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Paradiso e Malcantone possono bastare: sceso per la terza volta consecutiva in Ticino, il San Gallo non è riuscito a continuare il suo cammino in Coppa. Dal proprio sacco in juta il buon San Nicolao (in anticipo di un giorno, invero) ha estratto quella compattezza e quella voglia di non concedere nemmeno un centimetro finora spesso una chimera in casa Bellinzona. Quel successo che mancava dal 24 settembre pareva impossibile da conquistare questa sera, sebbene i biancoverdi siano riusciti a imporsi solamente in tre delle ultime quindici apparizioni. L’Acb ha tuttavia finalmente proposto una prestazione da incorniciare, rimanendo tranquillo e cercando d’intasare ogni spazio. Nemmeno la difesa, che in campionato ha barcollato parecchio, ha offerto la benché minima chance alla compagine di Maaßen. Una compagine messa in difficoltà (e non poco) da Chacón e L’ghoul, che non hanno fornito punti di riferimento. I sopracenerini hanno dunque posto fine a un’astinenza che perdurava dalla stagione 2007-2008, compiendo il colpaccio e raggiungendo di nuovo i quarti di finale della rassegna. Il prossimo scoglio, il Losanna.

L’Acb si è ben posizionato in campo, obbligando la squadra ospite a ricercare la profondità. Qualche pecca nella comunicazione fra Gorga e Sangare ha tuttavia rischiato di combinare il patatrac. Il San Gallo ha come logico fatto la partita, senza comunque procurarsi chissà quali occasioni. O, almeno, finché sul cronometro non è scoccato il quindicesimo: su fraintendimento dei centrali, la sfera è capitata in qualche modo nelle mani di Enzler, bravo a chiudere lo specchio a Cissé. Poco più tardi l’estremo difensore si è invece superato su Konietzke. La compagine di Benavente ha cercato di sviluppare la manovra in contropiede, con Nivokazi che si è di nuovo inventato un’azione personale scheggiando il palo alla sinistra di Zigi. Un’occasione che ha infuso fiducia nella testa dei padroni di casa, permettendo alla retroguardia di rifiatare nonché alzare il baricentro. Il momento di rilassamento è stato di breve durata, come spesso capita alle compagini del massimo campionato, tant’è che l’appena menzionato Cissé si è riproposto sul filo del fuorigioco in attesa della minima distrazione. E, a cinque minuti dalla pausa, Enzler ha rischiato di combinare la classica frittata addormentandosi sul pallone... Fortunatamente ha subìto fallo, evitando di mettere in difficoltà la squadra da solo.

L’attitudine non è cambiata di una virgola nella ripresa: la tattica di limitare ogni errore, soprattutto in difesa, ha resistito sino alla fine. Ancor più in scioltezza da quando Nivokazi (di nuovo encomiabile) ha imbeccato con un filtrante al bacio Chukwuemeka, che si è involato tutto solo insaccando nell’angolino. Tornato a indossare una maglia da titolare, il britannico ha finalmente lasciato il segno. Il Bellinzona era in seguito chiamato a tenersi alto, non retrocedere o mostrare timore. Un compito in cui è riuscito piuttosto facilmente, liberando subito l’area senza fare complimenti. Il match è quindi entrato nella fase in cui l’occhio passa dal campo al cronometro. La sabbia nella clessidra diminuiva viepiù. Non era facile mantenere il medesimo grado di attenzione, ma il pressing forzato del San Gallo ha permesso alla compagine di Benavente di usufruire di qualche contropiede. Nelle battute conclusive la categoria in più è stata praticamente azzerata. I sopracenerini hanno sofferto, senza tuttavia concedere grandi occasioni. E, nel momento cruciale dell’incontro, in cui ogni piccolezza poteva fare la differenza, sono riusciti a perdere (senza esagerare?) tempo.

A fine incontro non può dunque che trasparire parecchia soddisfazione, com’è il caso di Jetmir Krasniqi. Eccezion fatta qualche sporadica occasione, il San Gallo non si è mai veramente reso pericoloso. «Era necessario rimanere concentrati sino alla fine, altrimenti potevamo essere ripresi: commettere un errore poteva risultare fatale, subito essere sfruttato da una squadra di Super League. Non hanno creato granché, ma bastava un’occasione. Siamo perciò stati bravi a non concedere nulla». Il 29enne ha necessitato di tempo così d’assimilare il cambio di squadra, come l’Acb a ingranare nel corso della stagione. «Questo è il nostro reale potenziale. Adesso bisogna dimostrare anche in campionato che siamo più forti. La Coppa è differente, ma non dobbiamo cambiare una virgola». Il prossimo impegno, il Vaduz. «È un peccato in quanto con le compagini più quotate proponiamo un buon calcio. L’altro giorno contro lo Stade Nyonnais non è stata la nostra miglior versione. Abbiamo molta più qualità, oggi l’abbiamo dimostrato. Non si è vista questa differenza di categoria. A noi piace disputare questo tipo di partite». Forse la serie cadetta è meno stimolante? «L’intento rimane la promozione; si può ancora tutto in Challenge, nonostante ci sia un po’ di ritardo dalle prime due posizioni». Il rimpianto più grande rimane il pubblico, che nemmeno una squadra di alto profilo come il San Gallo ha saputo attirare in grandi quantità.

Bellinzona - San Gallo (0-0) 1-0
Ret': 55‘ Chukwuemeka 1-0.
Bellinzona: Enzler; Mihajlovic, Sangare, Gorga, Krasniqi; Chukwuemeka (68’ Chouik), Sabbatini, Nkama (83’Hamdiu), L’ghoul, Chacón (63’ Da Silva), Nivokazi.
San Gallo: Zigi; Okoroji, Vallci, Ambrosius (88’ Vogt), Vandermersch; Konietzke (61’ Ruiz Abril), Witzig, Quintillà (61’ Stevanovic), Toma (61’Csoboth), Görtler; Cissé (79’ Mambimbi).
Arbitro: Fähndrich.
Note:spettatori non comunicati. Ammoniti: 70’ Vallci, 83’ Sabbatini e Ruiz Abril, 85’ Nivokazi, 90+5’ Görtler. Bellinzona privo di Sauter e Sörensen (infortunati); San Gallo senza Akolo, Diaby, Geubbels, Karlen, Milosevic, Nuhu, Stanic e Yannick (squalificato).

I quarti di finale (25, 26 e 27 febbraio 2025)
Bellinzona - Losanna
Bienne - Lugano
Zurigo - Young Boys
Étoile Carouge - Basilea