L’Acb passa anche sull’erba sintetica della Stockhorn Arena di Thun, festeggiando al novantaduesimo il quinto 2-1 filato, tra campionato e Coppa
Il Bellinzona torna da Thun con la posta piena e grazie al quinto 2-1 consecutivo tra tutte le competizioni si riprende i tre punti tolti in settimana, portandosi al 4° posto a -3 dalla vetta, ai quali viene inflitto il primo kappaò della stagione. Ritrovati dall’avvio elementi quali capitan Mihajlovic (che riprende la fascia concessa a Sabbatini nel derby con il Gambarogno), Nivokazi e L’Ghoul, i sopracenerini se la giocano alla pari con la quotata compagine bernese. È proprio l’ultimo citato a proporre l’opportunità che potrebbe sbloccare la contesa una volta sopraggiunto il decimo minuto. Servito ottimamente da Chacón, autore di una progressione «coast to coast» da centometrista, il fantasista franco-algerino rientra sul suo piede preferito, il sinistro, ma calcia a lato. La risposta locale è immediata, con la velenosa conclusione dai venti metri di Bertone respinta con i pugni da Enzler. Esclusi questi due episodi, le due contendenti limitano le offensive altrui attraverso un’attenzione quasi maniacale per i dettagli.
Consapevoli delle difficoltà nell’affrontare una squadra costruita nel corso dell’estate con giocatori esperti, i confederati tendono a indurre in fallo il direttore di gara giurassiano Odiet e cercano di provocare la linea difensiva ticinese, la quale non abbocca nei tranelli, mantendendo alta l’attenzione in ogni zona del sintetico della Stockhorn Arena. La conseguenza è l’estremo equilibrio che si registra sia dal punto di vista numerico che dal lato concernente i pericoli a cui sono sottoposti i due estremi difensori di serata. Così, a ravvivare un po’ l’ambiente è il severo cartellino giallo estratto nei confronti di mister Benavente, reo - stando alle indicazioni del quarto ufficiale Brunner - di aver protestato in modo troppo veemente. E se la prima frazione termina senza reti occorre rendere merito a Mihajlovic, meticoloso nel chiudere lo spazio di tiro a Matoshi partito rapidamente in contropiede dopo un errato controllo della palla di Chacón.
La doppia sostituzione pensata e messa in atto da Lustrinelli cambia le carte in tavola, ma a favore dei bellinzonesi. Già, perché dopo soli quattro giri di lancetta dal rientro dagli spogliatoi Neelakandan approfitta di un clamoroso svarione della retroguardia di casa, inquadra con tutta calma lo specchio della porta di Ziswiler e sblocca il punteggio con un destro a giro a mezza altezza. I rischi corsi da Enzler sono nulli sino a quando Gorga piuttosto che badare al sodo tenta un’insolita acrobazia all’interno della sua area. «Sbucciando» letteralmente la sfera, il centrale sudamericano lascia campo libero a Rastoder per un pareggio che fino a pochi istanti prima pareva un miraggio. L’attaccante ex Vaduz dà la scossa ai suoi e rischia perfino di ribaltare la contesa con un diagonale bloccato in due tempi dal portiere granata, che vola poco dopo in maniera ottimale sul beffardo mancino dal limite di Castromán. Sul fronte opposto, si urla al gol a seguito di un’incornata di Nivokazi che lambisce il montante.
Il confronto rimane in bilico e aperto a qualsiasi soluzione. Il secondo assistente nega dapprima a Sacko la gioia della rete alzando la bandierina per fuorigioco e Nkama poi decide di vivere un finale da assoluto protagonista. Il centrocampista nigeriano si presenta sui venticinque metri palla al piede, fa partire un missile rasoterra che s’infila nell’angolino basso e regala un’altra vittoria all’Acb, la quinta di fila tra campionato e Coppa.