CALCIO

Niente fallimento, ma l’agonia del Chiasso prosegue

L’assemblea degli azionisti non ha risolto le pendenze del club rossoblù. L’a.d. Davide Miozzari ha rassegnato le dimissioni. Soggetti locali interessati?

16 novembre 2022
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Un amministratore unico dimissionario, a sorpresa, alcuni soggetti interessati al futuro del Chiasso, qualcuno che ha già dato dei soldi, una squadra che decide di non allenarsi. È stata una lunga giornata al Riva IV, piena di colpi di scena e di avvenimenti di difficile lettura.

C’è ancora speranza, anche se per molti quella imboccata dal Chiasso è una strada verso l’agonia. Le notizie che trapelano dall’assemblea straordinaria degli azionisti tenutasi questa mattina al Riva IV sono diverse e solo il passare dei giorni potrà probabilmente dire se sono positive o negative. Il sunto è che non si è di fatto deciso niente. In soldoni, il Chiasso non dovrebbe fallire nelle prossime ore o nei prossimi giorni. La società ha chiesto ancora tempo e il revisore dei conti farà di tutto per concederglielo, nei limiti stretti comunque della legge. Quanto? Si parla di qualche settimana, fino a fine novembre.

Luci e ombre...

L’altra notizia certamente rilevante è che ci sono soggetti locali interessati al club. Se ne vociferava nei giorni scorsi, erano rumors di corridoio oltre che la speranza di molti. Ci si chiedeva anche chi potesse esser interessato a mettere soldi in una società palesemente in difficoltà. Non è dato sapere chi sono queste persone, ma a quanto pare non dovrebbe essere chi per anni ha dato più di una mano al club rossoblù.

Per contro, ci sono anche delle ombre. Alla situazione non rosea (ma i conti non sono stati mostrati) si aggiunge l’addio di Davide Miozzari, che non era presente al Riva IV. E soprattutto, i calciatori hanno deciso di non allenarsi. Le bocche sono cucite, ma probabilmente si sperava in una svolta immediata che non è arrivata.

L’amministratore unico se ne va

Ma andiamo con ordine nella caotica giornata rossoblù. In mattinata, c’era grande trasporto attorno all’assemblea che doveva decidere il futuro del club. La tensione si leggeva sui volti dei piccoli azionisti, quasi tutti tifosi di lungo corso, habitué del campo che seguono il club da una vita. La prima sorpresa, in una riunione che poteva essere drammatica, è arrivata dall’assenza dell’amministratore unico Davide Miozzari. Lo stesso ieri avrebbe inviato una lettera alla società, con copia al registro di commercio, nella quale rassegnava le dimissioni con effetto simultaneo. Ovvero, dal 15 novembre non avrebbe più avuto nulla a che fare con le sorti del club. Un gesto che certamente fa rumore, avvenuto 24 ore prima della scadenza più importante della recente storia della società. Peraltro, stando a nostre informazioni, l’addio non sarebbe stato comunicato agli azionisti, bensì solo alla società e al registro di commercio. Non sarebbero state addotte motivazioni.

Tra gli azionisti presenti si è dunque partiti con sgomento. Assente Miozzari, non si sapeva bene come procedere. A guidare la riunione è stato Otto Stephani, volto storico e amato da queste parti. Ma risposte non ne aveva nessuno. Cosa fare, quindi? L’impressione generale era che molti fossero propensi a mettere la parola fine a quella che al momento sembrava essere una agonia.

Una piccola boccata d’ossigeno

Poi ha preso la parola un rappresentante della nuova proprietà, quella subentrata in estate e facente capo alla D&C Holding AG Svizzera di Pillisio e Corda. Qui è arrivato il primo raggio di sole: negli scorsi giorni il club avrebbe ricevuto dei soldi, si parla di una cifra tra i 250 e i 300’000 franchi, da un soggetto locale, di cui non è stato fatto il nome. Ossigeno, in questo momento, per le casse di una società che, tra mancati investimenti e contenziosi con i vecchi proprietari, ha parecchie pendenze. Con essi si potrebbero immediatamente risolvere alcuni debiti, primi tra tutti quelli con i calciatori che ormai da qualche mese non ricevono lo stipendio. L’intenzione, è stato detto, è proprio quella di onorare per prima cosa le scadenze verso la squadra. Ma ci sarebbe un problema: Miozzari, comunque, avrebbe ancora delle responsabilità dal punto di vista amministrativo, per cui servirebbe il suo via libera per poter usare i soldi. Le sue dimissioni hanno colto di sorpresa anche i rappresentanti della D&C Holding AG Svizzera.

Il tempo è tiranno

E il futuro? La voragine di debiti del club è ben superiore, purtroppo, a quella cifra, che permetterebbe giusto di dare un po’ di ossigeno alle casse. Qui è giunta la seconda buona notizia. È stato infatti riferito dalla proprietà che esisterebbero degli interessati a rilevare il club. Si tratta di due soggetti locali, con cui sono state avviate trattative. Ma qui subentra la problematica del tempo. Il rappresentante della D&C ha chiesto, in assemblea, del tempo al revisore dei conti. Egli potrebbe infatti depositate i bilanci in Pretura. Quanto meno, deve portare un rapporto, dei fatti concreti, che oggi invece non ci sono. Alla accorata richiesta della società, non ha potuto che dire che proverà a concedere qualche tempo, non si sa se ore o giorni: perché comunque, al di là di quanto si voglia salvare il Chiasso, ci sono delle leggi. Per aspettare, aveva chiesto garanzie solide e immediate. Per ora, ci sono solo speranze e la prospettiva di qualcuno interessato.

Cosa accadrà, adesso? Una nuova assemblea è stata convocata per il 6 dicembre. La società chiederebbe tempo sino a fine novembre. L’ultimo capitolo della giornata arriva però dal campo. Nel pomeriggio era previsto un allenamento in vista della partita di sabato contro il Breitenrain. I giocatori dopo essersi consultati hanno scelto di restare negli spogliatoi. Nessuno di loro si è lasciato avvicinare, i volti erano comprensibilmente scuri. La squadra attendeva altre notizie? Visto il gesto di non allenarsi, può darsi.

Difficile dire che cosa succederà. Se i soggetti interessati vogliono veramente salvare il club, devono farsi avanti, in modo concreto, in tempi brevi, anzi brevissimi. Serve più che un gol in zona Cesarini, per il Chiasso.

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