CALCIO

In Qatar i Mondiali fanno schizzare gli affitti alle stelle

Molti residenti si sono visti sfrattare da un giorno all’altro da proprietari desiderosi di sfruttare la Coppa del mondo per alzare i prezzi

17 ottobre 2022
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Solo una settimana di preavviso. A Reem, che lavora per un’importante azienda del Qatar, è stato chiesto di lasciare il suo appartamento sulla Pearl Island di Doha dopo che il suo padrone di casa ha deciso di affittarlo a prezzo maggiorato durante i Mondiali di calcio del 2022.

Sui social network le testimonianze si susseguono e, secondo i commenti raccolti dall’Afp, molti residenti del Qatar si sono trovati in questa situazione negli ultimi mesi, quando il padrone di casa si è rifiutato di rinnovare il contratto di locazione. Altri hanno dovuto scegliere tra pagare di più per uno o due anni e cercare un alloggio più economico altrove. Il governo riconosce una "maggiore richiesta" di alloggi durante il torneo, ma non ha commentato i singoli casi. Un funzionario ha dichiarato che gli inquilini "possono presentare un reclamo alla Commissione per la risoluzione delle controversie in materia di locazione".

"Ci siamo sentiti umiliati. Abbiamo dovuto trasferirci (...) in un albergo con tutte le nostre cose in borse e scatoloni", ha detto Reem (pseudonimo), una donna di trent’anni che vive a Doha da quattro anni. Come a decine di colleghi, due anni fa la sua azienda le aveva trovato un appartamento in un grattacielo. Di recente, la sua direzione ha informato tutti quanti che il proprietario non voleva rinnovare i loro contratti di locazione e che avevano una settimana di tempo per lasciare gli appartamenti "riservati (...) durante la Coppa del mondo" dal 20 novembre al 18 dicembre. Un diplomatico ha anche detto, sotto anonimato, che alcuni membri del personale dell’ambasciata hanno chiesto un aumento per far fronte all’aumento degli affitti. "Nell’ultimo mese gli affitti sono aumentati – ha dichiarato Nabil Ghorra, un libanese-americano di 59 anni che vive a Pearl Island –. Ho l’impressione che le persone stiano cercando di approfittare della situazione".

"La maggior parte dei proprietari sono qatarioti che vogliono approfittare del periodo della Coppa del mondo, quindi sono spietati", ha dichiarato un funzionario di una società immobiliare che ha chiesto di rimanere anonimo. Secondo lui, a Doha si registra attualmente un aumento medio degli affitti di circa il 10% (la percentuale consentita dalla legge), ma alcuni proprietari stanno aumentando i prezzi in modo "folle".

Anum Hassan, responsabile della ricerca per la società di consulenza internazionale Valustrat Group in Qatar, stima che "in alcune aree gli affitti sono aumentati in media del 40% in un anno".

Il fenomeno si ripercuote anche sui tifosi che arrivano nell’emirato ricco di gas per assistere al primo Mondiale del mondo arabo, la cui organizzazione è costata miliardi di euro. Su booking.com, gli appartamenti della torre in cui viveva Reem vengono affittati per 1’700 euro a notte per un minimo di 14 giorni (24’000 euro in totale), mentre il suo canone era di 2’500 euro mensili. Su Airbnb, gli appartamenti per due persone vengono affittati a una media di 2’500 euro a notte e 77’000 euro per il mese. L’affitto mensile minimo per una villa è di circa 13’000 euro, ma i prezzi possono salire fino a diverse centinaia di migliaia di euro.

Il Qatar, un piccolo Paese con una capacità ricettiva limitata, spera di accogliere più di un milione di visitatori durante la Coppa del mondo. Alcuni si sposteranno avanti e indietro dai Paesi vicini per un solo giorno. Per accogliere gli altri, gli organizzatori hanno allestito una piattaforma, a prezzi controllati, per 130’000 alloggi in alberghi, navi da crociera, appartamenti, prefabbricati e tende. Al di fuori di questo quadro, i proprietari sono liberi di stabilire le proprie tariffe, ma la recente liberazione di migliaia di camere d’albergo (prenotate dagli organizzatori, ma alla fine cancellate) potrebbe far scendere i prezzi.

Per approfittare dell’evento, molti inquilini hanno pensato di subaffittare il loro alloggio. Ma questo è impossibile senza il consenso del proprietario, come ha sperimentato a sue spese il manager della società immobiliare anonima di cui sopra. Adel, che ha preferito testimoniare con uno pseudonimo, aveva anche offerto il monolocale che affitta su Airbnb da aprile per 900 dollari. "La richiesta era molto alta", ha detto, ma l’uomo ha dovuto cancellare le prenotazioni dopo aver ricevuto una lettera da Airbnb che chiedeva il consenso del proprietario.

Per Reem e i suoi colleghi, le difficoltà non sono finite: l’albergo nel quale risiedono, per i Mondiali è già tutto occupato. "Ci avevano detto che ci saremmo trasferiti in appartamenti, ma non ne sono più così sicura", ha concluso.

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