Calcio

Europei rinviati al 2021. Petkovic: 'Decisione giusta'

L'Esecutivo dell'Uefa ha avallato la proposta delle leghe europee e dell'associazione dei club. Il torneo slitta all'anno venturo (11 giugno-11 luglio)

17 marzo 2020
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Rinvio di un anno: è questo il verdetto che l'Uefa ha rapidamente emesso, su sollecitazione delle leghe europee e dell'associazione dei club europei che avevano chiesto al Comitato esecutivo di fare slittare l'Europeo di calcio al 2021, con date dall'11 giugno all'11 luglio. Due gruppi di lavoro sono già stati formati, uno che discuterà dei calendari per capire anche il destino di Champions ed Europa League, l'altro che si occuperà delle questioni finanziarie, uno dei nodi più spinosi.

Resta naturalmente da definire la formula del torneo che in giugno sarebbe stato itinerante, ma che tra un anno potrebbe anche essere rivista.

Il rinvio potrebbe permettere alle leghe europee di portare a termine i campionato nel frattempo interrotti entro il termine della scadenza dei calciatori, il 30 giugno. Una delle questioni da affrontare riguarda il nuovo formato del ricchissimo Mondiale per club (con 24 squadre, 8 delle quali europee), la cui prima edizione (2021) cozzerebbe contro le nuove date dell'Europeo.

Le reazioni

Robert Breiter, segretario generale Asf: «La decisione odierna dell'Uefa di spostare l’Europeo di un anno è, vista la situazione attuale in tutta Europa, inevitabile. La sosteniamo completamente».

Claudius Schäfer, Ceo della Swiss Football League: «Con lo spostamento della fase finale dell’Europeo il calcio svizzero ha più flessibilità per quanto riguarda il recupero delle partite di campionato e di Coppa Svizzera spostate a causa della diffusione del coronavirus.Questa decisione era il presupposto per poter elaborare dei possibili scenari per le partite a giugno e di tenere viva la possibilità di poter continuare la stagione. La priorità più alta è tuttavia la salute della popolazione. La Swiss Football League supporta pienamente i provvedimenti delle autorità ed è solidale al massimo per poter proteggere le persone a rischio».

Vladimir Petkovic, allenatore della Nazionale: «La decisione è, in questa situazione, ragionevole e giusta. La lotta contro il virus ha per noi tutti la priorità assoluta. Naturalmente avremmo disputato molto volentieri l’Europeo. Una preparazione sportiva professionale non sarebbe però stata possibile in queste circostanze. Spero che questa crisi venga superata presto e che il pallone ricominci a rotolare. Mi auguro di poterci preparare per l’Europeo 2021 a partire da settembre con le partite di Nations League e di poter festeggiare l’estate prossima una festa calcistica con tanti tifosi entusiasti in tutta Europa».

Pierluigi Tami, direttore delle squadre nazionali: «È una decisione logica. È in gioco la saluta delle persone, lo sport deve fare un passo indietro. Allo stesso tempo l'Uefa dà alle leghe e ai club la possibilità di poter eventualmente portare a termine i rispettivi campionati».

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