Calcio

Un calcio (regionale) al coronavirus

I campionati di casa sono ripartiti dopo la pausa invernale come da programma. Regna invece l’incertezza nella Promotion League dove milita l'Ac Bellinzona

I campionati regionali di competenza della Federazione ticinese di calcio (dalla Seconda Lega in giù) hanno potuto riprendere come da programma già da ieri sera con le prime sfide di campionato (recuperi rimasti in sospeso dal girone d’andata), dopo che una direttiva della federazione aveva sospeso ogni attività durante lo scorso weekend. L’Ufficio del medico cantonale ha concesso l’autorizzazione a tutte le gare Ftc fino a domenica.

Al momento, per contro, nessuna novità per quanto riguarda gli altri campionati, eccezion fatta ovviamente per Super e Challenge League. L’Asf in un comunicato afferma di aspettarsi una soluzione senza la necessità di dover ricevere un’autorizzazione dalle autorità per ogni partita. Ciò permetterebbe alla federazione, alla Prima Lega e alla Lega amatori di poter fare ricominciare le rispettive competizioni senza alterazioni.

L’Asf ricorda però che fino all’entrata in vigore di eventuali nuove disposizioni è necessario, a dipendenza del Cantone, effettuare per ogni partita con meno di 1’000 persone una valutazione dei rischi con le autorità di competenza. Rimane di responsabilità delle singole società, per contro, lo svolgimento degli allenamenti.

Insomma, il calcio regionale è inviato a rimettersi in moto, mentre su Prima Lega (sotto la cui egida vi è anche la Promotion League che vede impegnato l’Ac Bellinzona) e Lega Amatori regna ancora l’incertezza. Della quale il presidente granata Paolo Righetti, la cui squadra in marzo avrebbe ben tre incontri casalinghi sui quattro in calendario, farebbe volentieri a meno, scambiandola con qualche certezza in più. «Il comunicato dice tutto e dice niente – commenta il numero uno dell’Acb –. Sembra suggerire che “se volete, procedete pure, ma la responsabilità è vostra”. A noi va benissimo attendere le decisioni che vengono prese dagli organi competenti, ma è evidente che non si può pensare di tirare avanti con questo clima di incertezza per troppe settimane. Non siamo professionisti, abbiamo giocatori che lavorano e un seguito di pubblico importante. Pensare di fermarci magari un mese, per poi concentrare in pochi giorni una decina di partite, è un’opzione insostenibile. Oggi o domani dovremmo saperne di più, per cui aspettiamo. Poi, però, mi aspetto una decisione chiara e univoca. Noi sabato dovremmo giocare a Zurigo, dove sono recentemente emersi sette nuovi casi di coronavirus. Non sono un medico, non mi permetto di esprimermi circa la gravità di questa epidemia, ma i miei giocatori qualche quesito se lo pongono, circa l’opportunità di una trasferta così»

«Credo che sia umano – aggiunge Righetti –. Bisogna avere il coraggio di decidere. Gli organi preposti prendano finalmente una decisione. È comprensibile che vengano fatte tutte le valutazioni del caso, perché di mezzo c’è la salute pubblica, ma se la gravità è tale, fermate pure tutto, ma ditelo. Senza rimbalzare la questione ai club e alle autorità cantonali».

È anche una questione delicata di responsabilità. «Se non dovesse succedere niente, va tutto bene. Ma se succedesse qualcosa? La responsabilità ci verrebbe scaricata proprio perché ci era stato lasciato un certo margine di manovra? Se uno dei calciatori dovesse ammalarsi, mi vedrei costretto a mettere in quarantena un’intera squadra, staff tecnico compreso, formata da giocatori che vanno a lavorare ogni giorno, con serie ripercussioni anche sul tessuto economico della zona. Lo ribadisco, siamo aperti a qualsiasi scenario, ma che si prenda una decisione».

Annullato il torneo U18 di Bellinzona

Il comitato d’organizzazione ha deciso di annullare l’edizione entrante del Torneo Internazionale Under 18 di Bellinzona in programma dal 10 al 13 aprile 2020. “Le misure preventive introdotte dalle autorità federali e cantonali per quanto attiene gli eventi sportivi e l’incertezza dell’evolversi della situazione a medio termine in Svizzera e all’estero non ci permette di pianificare, organizzare e garantire il regolare svolgimento dell’evento. Un eventuale annullamento dell’ultima ora comporterebbe gravi ripercussioni finanziarie e andrebbe a minare la sopravvivenza della storica manifestazione che dal 1941 ha luogo nel periodo pasquale all’ombra dei Castelli”.

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